BDI su Target2: Non esiste “fuga di capitali”

Trading Room Roma Trading Room Roma - 22/06/2017 17:22

Target2 è un debito o un credito delle banche italiane verso la BCE? Il saldo negativo rappresenta un bene o un male per l’Italia? Il dibattito ha portato a varie ipotesi e dubbi tra economisti che ha portato Banca D’Italia a chiarimenti definitivi, dopo che Draghi aveva prima asserito Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i crediti e le passività della sua BCN nei confronti della BCE dovrebbero essere regolati integralmente per poi fare marcia indietro alla domanda dell’europarlamentare olandese “allora se uscisse dall’euro l’Olanda dovrebbe avere 100 miliardi indietro” rispondendo è irrevocabile, lo dice il trattato.

 

target2


Banca D’Italia, con il documento “I saldi TARGET2 e i movimenti dei capitali” riporta:

  1. Dalla primavera del 2015 la posizione debitoria della Banca d’Italia su TARGET2 (“saldo TARGET2”) si è ampliata di quasi 250 miliardi. Alcuni osservatori hanno visto in questa dinamica il sintomo di una “fuga di capitali” legata all’ incertezza sulle condizioni del nostro paese.
  2. L’evidenza disponibile non avvalora questa interpretazione.
  3. L’ampliamento del saldo TARGET2 riflette la riduzione dell’indebitamento con l’estero delle banche italiane e una ricomposizione del portafoglio dei residenti verso attività diverse dai titoli di Stato italiani e dalle obbligazioni bancarie, di pari passo con gli acquisti di titoli e l’immissione di liquidità da parte dell’ Eurosistema.

Banca D’Italia prosegue “La posizione debitoria della Banca d’Italia su TARGET2 ha raggiunto, alla fine di aprile 2017, il valore di 412 miliardi, registrando un incremento di 247 miliardi rispetto alla fine di febbraio del 2015. Un andamento simile è stato osservato in Spagna e in Portogallo, di pari passo con l’ampliarsi del programma di acquisto di titoli dell’ Eurosistema. Per l’Italia, alcuni osservatori hanno visto in questa dinamica il sintomo di una “fuga di capitali” legata all’ incertezza sulle condizioni del nostro Paese.

L’evidenza disponibile non avvalora tuttavia questa interpretazione. Secondo i dati della bilancia dei pagamenti, le principali contropartite dell’ampliamento del saldo debitorio su TARGET2 sono costituite dagli investimenti di portafoglio all’estero effettuati dai residenti e dal calo della raccolta sull’estero delle banche; una parte contenuta è attribuibile alle vendite di titoli pubblici italiani da parte di non residenti…Tale ricomposizione di portafoglio non appare dovuta a una preferenza per attività finanziarie ritenute più sicure (i residenti hanno infatti anche effettuato vendite nette di titoli pubblici tedeschi nel periodo considerato), ma è legata alla ricerca di portafogli più bilanciati e rendimenti tendenzialmente più elevati di quelli offerti dai titoli pubblici.

Ciò rispecchia le difficoltà degli investitori a conseguire una maggiore diversificazione a fronte di un mercato finanziario nazionale caratterizzato da un’offerta relativamente limitata di attività alternative alle obbligazioni bancarie e ai titoli pubblici. La diminuzione della raccolta sull’ estero delle banche italiane ha riguardato sia il mercato interbancario sia quello obbligazionario. Vi ha influito lo spostamento della raccolta del settore bancario verso i finanziamenti dell’Eurosistema, soprattutto grazie al ricorso alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine. Afflussi di liquidità sono invece derivati dal significativo avanzo di conto corrente dell’Italia, che ha raggiunto il 2,6 per cento del PIL nel 2016.”

In definitiva una notizia cattiva e una buona:

  • Notizia cattiva: italiani investono di più all’ estero in cerca di rendimento, le banche raccolgono meno all’ estero anche se così sono meno esposte verso le altre banche europee
  • Notizia buona: i sacrifici tagli & tasse hanno portato ad un avanzo che ha contribuito agli afflussi di liquidità

Sintesi: investiamo all’ estero, in cerca di rendimento e forse anche di sicurezza, con il contributo anche dei sacrifici dovuti ai vincoli di bilancio pubblico europeo e contemporaneamente le banche italiane non si finanziano più presso le altre banche europee ma con principalmente utilizzando i finanziamenti dell’ Eurosistema. Ostaggi dell’Europa?  


Guido Gennaccari
info@tradingroomroma.it

www.tradingroomroma.it

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