In Corso d’Opera: una Ferrari a 39 Euro

Ascanio Strinati Ascanio Strinati - 15/07/2016 12:34

Se i lettori ci scusano promettiamo che l’analisi del titolo sarà più seria. Almeno ci proveremo.

Partiamo dal concetto di fondo: quotare Ferrari è stato quotare un auto o un bene di lusso? Nel primo caso i valori di quotazione erano ragionevoli, nel secondo astronomicamente cari.

E il mercato, che ha sempre ragione perché è il mercato?

A seguire il grafico.

ferrari

 

Il mercato in un primo tempo non ha gradito troppo. No, non stiamo usando un eufemismo. Nel drittone al ribasso del dopo quotazione va pesato l’andamento generale del mercato, non esattamente rialzista.

Con la primavera il titolo si è stabilizzato nella fascia 36 / 39 euro, con un tentativo di rally, non proprio impetuoso, sul finire di aprile (ed escludendo ovviamente lo spike ribassista a 33 euro del dopo Brexit).

Quindi la risposta alla domanda iniziale è che il mercato si è posizionato più in alto del settore automotive ma più basso del settore lusso. In medio stat virtus  (la virtù sta nel mezzo) direbbero i nostri avi.

E adesso?

Qualche segnale positivo lo si vede, ad esempio su Macd proprietario, ma conferme poche.

Se avete il titolo in portafoglio dalla sottoscrizione lo avete pagato caro ma la dinamica dei dividendi potrebbe comunque premiarvi.

Se non lo avete una chiusura di giornata sopra 39 euro, soprattutto se in concomitanza di un mercato NON euforico, potrebbe rappresentare un segnale di acquisto.

 

PS

I 39 euro almeno non era un prezzo a caso.


Ascanio Strinati per itConsilium
www.itconsilium.it

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