A Wall Street ci affidiamo ai modelli previsionali

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 01/10/2018 13:53

Il crollo di venerdì era nell'aria. Ventiquattr'ore prima avevamo analizzato con diffidenza il pattern di giovedì: una seduta ad un certo punto pesantemente negativa, seguita da un recupero che faceva ben sperare i più. In realtà quel comportamento incoraggiante camuffava una trappola per Tori, con quelle fattezze in effetti registrata prima di vistosi e prolungati ribassi. D'altro canto, qualche settimana fa abbiamo segnalato l'anomalia di un Greed Index a tripla cifra, malgrado un mercato sui minimi: evidentemente troppa fiducia malriposta, a fronte di una Piazza Affari ancora incapace di riportarsi oltre la fatale media mobile a 200 giorni.

Provvidenziale è risultato il sostegno offerto dall'ultimo ritracciamento, sull'indice MIB, a 20550 punti. Sotto, il minimo ferragostano sarebbe eclissato, a favore di un'estensione del ribasso fino all'obiettivo prefissato. Ovviamente la borsa di Milano è legata a doppio filo alle sorti della finanza pubblica, per cui nei prossimi giorni dovremmo necessariamente ritornare sui livelli di rendimento dei BTP, oltre i quali la crisi si riacutizzerebbe.

Wall Street nel frattempo tiene egregiamente, almeno stando ai suoi indici più rappresentativi. L'esame stagionale suggerisce la concreta probabilità di debolezza nella prima settimana di ottobre. Per il resto del mese, bisognerà consultare il rapporto stagionale pubblicato venerdì pomeriggio; ma due elementi vanno senz'altro citati. Il primo: quando lo S&P in precedenza ha guadagnato più del 7% nell'altrimenti fiacco terzo trimestre, come occorso quest'anno, nell'ultimo quarto dell'anno ha messo a segno un ben preciso comportamento, come commentiamo nel rapporto di oggi.

Tutto bene, dunque? non esattamente. Perché, come ci ricorda il modello previsionale, Wall Street deve ancora scontare una certa debolezza che ad un certo punto tipicamente si manifesta in seguito a mesi di luglio particolarmente brillanti come quello di due mesi fa. Un mese di ottobre all'insegna della correzione ristabilirebbe le giuste proporzioni, e creerebbe le condizioni per un ultimo trimestre finalmente all'altezza delle aspettative stagionali.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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