Il pacchetto Trump rende Wall Street equamente valutata

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 04/12/2017 16:48

A costo di sembrare monotoni - ma, parafrasando Roger Rabbit, non siamo ripetitivi: è il mercato che ci disegna così - non possiamo fare a meno di rilevare il nuovo massimo storico a Wall Street, realizzato al termine di quella che è risultata la migliore settimana di quest'anno. Frustrate ancora una volta le speranze dei ribassisti, che si devono accontentare di una flessione visibile soltanto nell'intraday. Curiosamente, malgrado stiano vivendo il secondo bull market più prolungato della storia, gli americani guardano con invidia la borsa italiana: risultata finora, in dollari, la migliore del 2017, con un saldo superiore al 31%.

Si accennava a venerdì, quando il mercato ha concesso un mini flash crash, in seguito ad indiscrezioni diffuse dall'emittente americana ABC circa la tempistica di contatti fra l'entourage di Trump e la diplomazia russa: a mercati aperti avvenuti prima delle elezioni; in serata, a mercati chiusi, rettificati a dopo le elezioni. Una differenza non da poco. Sollevati, gli investitori sono tornati sul parterre, incoraggiati dalla prospettiva di un taglio delle imposte divenuto nel fine settimana definitivo; che, questo sì, fa la differenza: secondo BoA Merrill Lynch, in conseguenza di questa sforbiciata del carico fiscale, gli utili netti 2018 salgono a 158 dollari per azione, e questo comporta di conseguenza un ricalcolo del Price/Earnings a 16.7 volte. In linea con la media storica.

Ma non è per questo motivo che le borse sono state brillanti in tutti questi mesi; non soltanto per questo, perlomeno. Wall Street, come d'altro canto Piazza Affari, ha beneficiato di una revisione delle quotazioni in seguito al miglioramento delle prospettive della congiuntura economica. L'indice delle sorprese economiche era pesantemente negativo a metà anno, quando ha iniziato un prodigioso recupero, accompagnato verso l'alto dallo S&P500. E ora il CESI svetta sopra i 60 punti. In Europa il CESI è ai massimi dal 2010.

Cosa comporta tale prospettiva? nel Rapporto Giornaliero di oggi abbiamo esaminato tutte le circostanze analoghe sperimentate dal 2003 in avanti; ottenendo una strategia dal 90% di probabilità di successo. Malgrado le rigidità invernali, l'Orso non si farà vedere dalle parti di Wall Street.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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