La Brexit si è rivelata una ferita autoinferta

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 11/07/2016 13:49

Se la Brexit doveva rappresentare un ripudio popolare dello status quo e una punizione dell'elettorato nei confronti dell'establishment, dopo pochi giorni è evidente a tutti come si sia risolta in una ferita autoinferta. Gli investitori sulla borsa di Londra hanno visto le loro partecipazioni apprezzarsi del 4%, chi ha puntato sui titoli governativi britannici ha fatto affari d'oro, mentre la svalutazione della sterlina ha provocato per tutti un immediato e consistente aumento dei prodotti importati. Certo, di converso saranno agevolate le esportazioni, ma di questo si gioveranno soltanto gli industriali. Ringraziano i governi degli stati membri dell'Unione, il cui costo di indebitamento è ulteriormente calato.

Insomma, la Brexit doveva rappresentare il trionfo di Main Street, si è rivelata invece la nuova affermazione di Wall Street e in generale della finanza globale. L'andamento dei mercati delle ultime due settimane rappresenta una argomentazione avversa ad una Franxit, Itaxit, eccetera; migliore di qualunque endorsement da parte di celebrità, periodici, confindustrie e conservatori vari.

Notevole la vitalità della borsa americana, ad un passo dalla formazione di un nuovo massimo storico. Al solito, una sorpresa benigna dal dato mensile sulle nuove buste paga generate, si è tradotta in una reazione positiva dello S&P500. Lo shock - si è trattato dello scostamento benigno più consistente dal 2009 - ha contribuito a spingere il CESI degli Stati Uniti sopra lo zero; per la prima volta in un anno e mezzo: da quando di fatto è iniziato il trading range che ora si promette di lasciare alle spalle. La borsa americana resta l'opzione migliore per gli investitori mondiali, e non è un caso che Wall Street figuri fra le piazze su cui è spalmata una allocazione azionaria di nuovo consistente, assieme ad auriferi e borsa di Londra.
E Piazza Affari? la borsa italiana resta vaso di coccio fra i vasi di ferro: il vistoso rimbalzo di venerdì conforta, ma formalmente non abbiamo ancora superato alcuna resistenza. Incoraggia però il setup di inversione di tendenza sperimentato la passata ottava. Ne parliamo in dettaglio nel Rapporto Giornaliero di oggi.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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