La condizione di fragilità delle borse è palpabile

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 13/06/2016 13:47

L'eccezionalità continua a farla da padrona. A nostra memoria non è mai capitato di archiviare una settimana in cui il più rappresentativo degli indici mondiali (S&P500) realizzi un nuovo massimo storico, in termini "total return" e al contempo, nuovi minimi storici siano registrati sui rendimenti di Bund tedesco, Gilt inglese e titoli di Stato giapponesi.

Dunque da un lato c'è fiducia per l'espansione economica e la persistenza del ciclo borsistico inaugurato quattro mesi fa; dall'altro si manifestano vistosi timori di persistente deflazione e di instabilità geopolitica, che induce i più a prediligere i "porti sicuri".
E non è certo un caso che sul VIX Future le posizioni aperte (Open Interest) abbiano raggiunto un nuovo massimo storico, con oltre 500 mila contratti in essere in occasione dell'ultima rilevazione settimanale. La stessa volatilità (VIX) ha chiuso venerdì sera ai livelli più alti degli ultimi tre mesi, malgrado il livello vertiginoso raggiunto dallo S&P500.

Insomma, la condizione di fragilità è palpabile, nella settimana in cui si riuniscono Federal Reserve e a ruota Bank of Japan. Le borse mondiali hanno tentato, con poca convinzione, di abbattere i massimi di aprile, ma ne sono state vistosamente respinte, formalizzando quella che secondo alcuni è una plateale trappola per Tori. Ne hanno fatto le spese maggiormente le borse più fragili. Come Piazza Affari: l'indice All Share, anche in questo caso comprensivo di dividendi - utile, in un periodo il cui indice "cash" risulta irrimediabilmente condizionato dallo stacco dei dividendi - è fuoriuscito dal cuneo entro cui si è mosso da febbraio in avanti. La rottura ribassista appare innegabile. Il Landry TRIN Reversal è in agguato, ma in ogni caso sappiamo in quali circostanze il breakdown sarebbe neutralizzato.

Sono aspetti di breve-medio periodo, in ogni caso. In ottica di lungo periodo, la questione più stringente, è se alla fine del mese anche questa volta la borsa italiana riuscirà ad evitare la violazione del long stop trimestrale. L'impresa, va subito detto, appare disperata.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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