Per lo S&P un rialzo lineare: senza scossoni, ne' drawdown

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 09/10/2017 17:49

Dieci anni fa, di oggi, lo S&P500 realizzava il suo massimo storico, destinato a precedere uno dei collassi più drammatici della storia borsistica americana e mondiale. Un'era geologica fa. Oggi le piazze azionarie globali valgono complessivamente 87 trilioni di dollari, pari al 111% del PIL del pianeta Terra. Lo S&P500 da quel massimo si è migliorato ulteriormente del 60%; il MSCI ACWI molto meno: appena il 13%, pari ad un tasso di crescita annualizzato del +1.2%, in dieci anni. Poca roba davvero, altro che euforia.

Le modalità di questo bull market esaltano chi vi ha partecipato, urtano non poco chi è rimasto a guardare. A Wall Street un bear market manca da 3132 giorni, da 602 giorni non si registra una correzione, da ben 465 sedute non si vede un consolidamento anche soltanto del 5%. Nel Rapporto Giornaliero di oggi ci occuperemo in dettaglio delle implicazioni prospettiche di questa crescita: lineare, senza drawdown degni di nota. I precedenti, dati alla mano, non mancano: 15 casi, dal 1950 ad oggi.

Nel frattempo però facciamo i conti con il conseguimento di un certo ipercomprato: l'RSI a 14 giorni si è spinto oltre l'asticella dei 75 punti. Manifestazione di forza o avvisaglia di imminente debolezza? negli ultimi dodici mesi l'evento è stato registrato altre due volte, e il grafico chiarisce cosa aspettarsi nelle prossime settimane. In effetti le ultime 30 circostanze simili, risalenti fino al 1995, hanno sempre fornita una risposta univoca, come esaminato nel rapporto. Gli Orsi prenderanno nota.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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