S&P500: 10% di guadagno all'anno, da trent'anni!

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 18/09/2017 12:31

Con una performance complessiva del 269%, gli investitori celebrano a Wall Street il secondo bull market più lungo della storia. Stiamo vivendo un'esperienza epocale, che ha prodotto un ritorno medio annualizzato prossimo al 17%, in condizioni oltretutto di volatilità contenuta e confortante. È questa una caratteristica dell'era moderna dei mercati azionari: rialzi morbidi e sufficientemente misurati da evitare un eccessivo coinvolgimento ed interesse della massa; bear market brevi da devastanti. Pur tenuto conto dei crolli del 1987, del 2000-2002 e del 2007-2009, lo S&P negli ultimi trent'anni - un arco di tempo abbastanza ampio, no? - ha prodotto un tasso di crescita medio composto annuo superiore al 10%, includendo i dividendi.

Il fenomeno chiaramente è globale: grazie al sostegno fornito dalle banche centrali mondiali - 2 trilioni di dollari di acquisti dall'inizio dell'anno - la capitalizzazione dei listini di tutto il globo è cresciuta nel 2017 di 7 trilioni di dollari; ed è ora pari al 110% del PIL planetario. Una produzione di ricchezza impressionante, certo; ma non si può fare a meno di ricordare che questa evoluzione è stata annunciata dal MSCI World sin dall'inizio
dell'anno, quando abbiamo clamorosamente sfondato i massimi del 2007.

Ciò peraltro non ha impedito al mercato obbligazionario di fornire discreti ritorni. Non a caso la passata ottava i flussi di investimento in entrata sono risultati eguali - a livello globale, poco meno di 9 miliardi di dollari a testa - per entrambe le asset class. Lo scorso inverno abbiamo suggerito di inserire "un po' di bond in portafoglio", nell'ambito di una asset allocation comunque significativamente esposta sull'Equity (una scelta sinora premiante).

Questa raccomandazione è risultata in alcuni momenti motivo di sofferenza, ma nei mesi più recenti ha pagato. Ora però, il rapporto fra mercato azionario e mercato azionario, dimostra evidentemente di voler ripartire, dopo una sostanziale stagnazione in essere da tempo. Sicché nei prossimi giorni potrebbe essere ragionevole riequilibrare i portafogli a favore di una minore esposizione sul fronte obbligazionario. Ne riparleremo.


Articolo a cura di Gaetano Evangelista
Fonte: www.ageitalia.net

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