Wall Street ristagna, ma gli investitori prendono posizione (verso il basso)

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 03/08/2015 13:24

Si chiude un mese idilliaco per i mercati azionari; eccezion (sempre più palese) fatta per le borse emergenti, che subiscono pesanti passivi. Fa piacere rilevare come le prime cinque borse al mondo a luglio siano state europee, e fra queste ci sia Piazza Affari, il cui indice MIB "ingloba" il range dei quattro mesi precedenti, senza però riuscire a sfondare definitivamente verso l'alto.

È il tema dominante di questo secondo terzo dell'anno: i principali mercati azionari hanno oscillato fra barriere che sin da aprile hanno opposto una strenua resistenza, e supporti strategici che hanno garantito la persistenza dell'esperienza rialzista degli ultimi sei anni. Eccezionale il caso dello S&P, che questa incertezza la manifesta sotto forma di continui attraversamenti della media mobile a 50 giorni: circostanza sperimentata 30 volte dall'inizio dell'anno; altri due incroci e battiamo il precedente record storico su base annuale.

Questa incertezza di fondo si riflette molto bene sul sentiment degli investitori, provati come da tempo non accadeva. Il sondaggio settimanale di AAII denuncia più del 40% di ribassisti sullo S&P, e una differenza fra Tori e Orsi che si attesta al 20%: è il dato più basso da aprile 2013. La media a 9 settimane della differenza Bull-Bear continua a scivolare, e non è un caso che Wall Street sia in stagnazione da quando questo dato ha svoltato verso il basso, all'inizio dell'anno: un dato dalla posizione ora estrema, ma la cui pendenza positiva è a questo punto condizione imprescindibile per tornare finalmente ad uno scenario definitivamente direzionale.



Analisi a cura di Gaetano Evangelista
Fonte: www.ageitalia.net

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