Le performance di borsa non giungono mai per caso

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 12/12/2019 15:28

Dopo un progresso che ora supera il 30%, gli hedge fund rompono gli indugi e ammassano azioni, nel vano tentativo di non fare pessima figura con i sottoscrittori in sede di rendiconto di questo altrimenti spettacolare e prevedibile 2019.

Continua il consolidamento del mercato azionario. Un comportamento più che fisiologico, alla vigilia della parte migliore del mese di dicembre: la seconda metà, quella che incoraggia la formazione del primo dei setup stagionali invernali: il Santa Claus Rally.
Dopo un progresso, in termini total return, che ora supera il 30% gli investitori risultano appagati, e occorrerebbe il coinvolgimento della massa di liquidità rimasta ai margini del listino, per indurre il miglioramento ulteriore delle performance. Sotto questa prospettiva appare incoraggiante la forsennata corsa agli acquisti registrata nelle ultime settimane da parte dei fondi hedge. Titolari di una annata a dir poco pessima – il guadagno medio non supera correntemente il 5%... – è naturale che la speculazione professionale corra adesso ai ripari: non tanto per avvicinare i benchmark, quanto per dimostrare in sede di rendiconto ai sottoscrittori la bontà delle scelte di allocazione comunque effettuate. Speranza probabilmente vana, ma comprensibilmente il denaro si concentrerà adesso sulle società che più hanno brillato nel 2019.

Sotto questa prospettiva si legge il vistoso miglioramento dell’ampiezza di mercato sperimentato di recente. Come rileva Sentimentrader, adesso più del 60% di tutte le società del NYSE, si colloca oltre la media mobile a 200 giorni, che tradizionalmente separa i downtrend dagli uptrend che contano. Il Rapporto Giornaliero di oggi si sofferma sulle performance dei mercati azionari nei mesi successivi a questo evento.
Ci sovviene ancora alla mente quanto rilevato in questa sede sul finire di settembre: quando Wall Street si accingeva a chiudere in positivo sia il mese, sia il terzo trimestre. All’epoca rilevammo come questa accoppiata fosse stata registrata altre 28 volte dal 1950; e in ben 25 occasioni lo S&P si sarebbe migliorato nel quarto trimestre. Le performance di borsa non giungono mai per caso.

L’approccio quantitativo ha costituito la spina dorsale delle previsioni di quest’anno, e non c’è motivo di dubitare che rappresenterà ancora un vantaggio quando si tratterà di delineare gli scenari per il prossimo anno. Appuntamento dunque al 2020 Yearly Outlook.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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