Come non rinunciare al rendimento evitando le barriere

Staff GBinvesting Staff GBinvesting - 02/02/2016 12:15

Vista la partenza ed il contesto, si preannuncia un anno difficile per i mercati azionari.

Dall'analisi del portafoglio in essere sui Certificates sul mio sito www.eduwebalert.it posso ritenermi molto soddisfatto, non tanto per le performances, ma soprattutto in questo periodo per non avere visto violata neanche una barriera.

In giro invece non faccio altro che sentire di gente messa veramente male per questi motivi:

1) Sul rialzo dello scorso anno, gli Investitori meno preparati hanno continuato a spostarsi su Certificates di nuova emissione che su Banche come Ubi, Banco Popolare, Bper ed Unicredit hanno avuto effetti devastanti nei portafogli;

2) Sulla discesa dell’Oil già a 40 dollari si sono tutti buttati sui titoli del settore: troppe sono state le nuove emissioni fatte con sottostante Saipem, quando le voci di Aumento di Capitale erano già in essere a giugno 2015 e sono diventate certezza a ottobre e quindi bisognava solo vendere le Saipem, come ho più volte ribadito nei miei siti, negli articoli, nelle interviste, negli eventi dal vivo e pure sui social, per non farci mancare niente!
 

Chi mi segue sul www.eduwebalert.it, sa che io ritengo che tra i nostri Bancari solo Intesa e Pop. Milano siano discrete e la scelta dei sottostanti dei Certificates da me acquistati ha rispecchiato questo mio pensiero.

Nokia e Telecom su cui avevo fatto delle strategie market neutral hanno comunque tenuto, quindi non hanno procurato né guadagni, né danni.
Su Saipem ho cavalcato benissimo tutto il ribasso con un Reverse Bonus addirittura pesato doppio nella composizione del portafoglio, proprio perché credevo con fermezza che Saipem sarebbe stata inevitabilmente destinata a scendere, per via della conoscenza approfondita che ho maturato sugli aumenti di capitale, per me era una assoluta certezza e così è stato.
Per quello che riguarda l’Oil, ho aspettato ad entrare quando il petrolio è arrivato a 30 dollari e l’ho fatto in maniera mirata, comprando un certificato su Eni, che tra l’altro sarà il maggior beneficiario dell’Aumento di Capitale Saipem, in quanto incasserà quasi 7 miliardi da Saipem, azzerando il debito che quest’ultima aveva con la sua controllante.
Vedere la debacle di molti Emittenti che hanno visto violate centinaia di barriere, dovrebbe far riflettere su una cosa: non è responsabilità degli Emittenti emettere strumenti che poi deludono i risparmiatori.

Gli Emittenti emettono ciò che viene richiesto loro dal mercato; se tutti vogliono l’Iphone5, la Apple lo produce in grandi quantità, anche se dopo un mese il prodotto è già vecchio e superato.
L’Emittente non fa altro che costruire i prodotti che in quel momento il mercato richiede, quindi il risparmiatore deve poi saper scegliere nel panorama dell’offerta quei certificati che più fanno al caso suo, senza farsi condizionare dai rendimenti che, quando sono elevati, significa che evidenziano un rischio, che a volte non si riesce a percepire, esattamente come è successo con le emissioni su Saipem.

Unicredit ora si è trovata ad emettere ben 70 nuovi Bonus Cap, così da rinnovare la gamma ed avere prodotti con delle barriere un po’ più lontane, ma le ragioni dell’offerta non sono “credo al rialzo e sfido l’Orso 2016”, bensì sono la semplice esigenza di avere una gamma prodotti completa capace di coprire ogni richiesta; la cosa più interessante è avere possibilità di switchare da un certificato con barriera violata, che oramai replica linearmente il sottostante, ad un certificato che potrebbe far recuperare quasi interamente la perdita, pur con mercato fermo.
Per quanto mi riguarda, sto monitorando Saipem per vedere di comprare qualcosa alla fine dell’Aumento di Capitale; il problema è la latitanza degli Emittenti nel fare il loro lavoro di Market Maker, rendendo impossibile comprare o vendere; mi auguro che, finito l’Aumento di Capitale, tutto torni alla normalità, così da avere l’opportunità di inserire finalmente in portafoglio un long su Saipem.

Mai come quest’anno penso che il risparmiatore “fai da te” sui certificati abbia bisogno di un servizio professionale che gli faccia capire i rischi e le opportunità offerti da questi strumenti: ti invito pertanto a vedere i nostri servizi al riguardo sul sito www.giovanniborsi.it, perché il nostro portafoglio vede sì prezzi in calo da inizio anno, ma non c’è niente di preoccupante, visto e considerato che in portafoglio al 31 dicembre c’erano 3 reverse (di cui quello su Saipem sovrappesato) e 6 long di cui solo uno con barriera continua intraday (ma su Telecom con barriera a 0.80€).

Per chi ha domande sui Certificates, può scrivermi alla info@giovanniborsi.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

 

Giovanni Borsi

E lo Staff di Eduweb

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