E adesso che si fa con Saipem?

Staff GBinvesting Staff GBinvesting - 15/02/2016 12:30

Voglio condividere anche con te una comunicazione, molto più lunga del solito, ma credo di assoluto interesse, che ho condiviso con gli Utenti che hanno manifestato interesse specifico per il tema degli Aumenti di Capitale.

Probabilmente saprai dell'Aumento di Capitale di questi ultimi giorni di Saipem, un'operazione che mi ha visto molto attivo.

Settimana scorsa ho inviato una comunicazione agli Utenti dell'altro mio sito www.aumentidicapitale.it, in cui mi esponevo con vigore alla sottoscrizione dei Diritti di Saipem ed, in seguito agli sviluppi dell'operazione, attualmente in negativo, visto la discesa violenta delle quotazioni del titolo, mi è sembrato doveroso scrivere un'altra comunicazione con indicato come sto affrontando l’operazione e come intendo procedere nel prossimo futuro.

Io ed il mio Staff abbiamo cercato di rispondere a più mail possibile pervenuteci nelle ultime giornate (veramente centinaia) da parte di chi ha sottoscritto i Diritti ed adesso è comprensibilmente preoccupato e si sta chiedendo cosa sia meglio fare.

Mi auguro di rispondere con questa comunicazione alla maggior parte dei dubbi di chiunque sia in questo momento al rialzo su Saipem, dubbi che naturalmente sono sempre gli stessi.

L’Aumento di Capitale di Saipem è arrivato in un momento poco felice per il mercato, per usare un eufemismo, per cui non ha avuto facile assorbimento e la speculazione ribassista ha trovato terreno fertile per scatenare la sua avidità in questi ultimi giorni, in particolar modo dopo le ore 12,00 di giovedì 11 febbraio, che è stato il termine ultimo per la sottoscrizione dei Diritti.

Ma ripercorriamo, per quanto possibile in poche righe, i vari passaggi.

Inizialmente, avevo paragonato questo ADC a quello di Unicredit, a quello di Cattolica ed a quello di Maire Tecnimont per la violentissima discesa delle quotazioni dell’Azione ante ADC, che abbiamo cavalcato ottimamente con lo short con il prestito titoli delle Azioni. Fino a qui, la dinamica è stata molto simile a tutti e tre gli ADC sopra citati.
La discesa attuale è invece paragonabile a quella subita da Banca Popolare di Milano, quando fece il suo ADC nel 2011: il titolo partì da 1.80€ circa ante ADC con le Azioni offerte a 0.30€ e, complice la sfortuna che fece coincidere l’Aumento di Capitale con l’allora crisi dello spread ed il fallimento di MF Global (il più vecchio Broker al mondo, fallito miseramente per una speculazione sbagliata proprio sui BTP italiani), il titolo scese post ADC sino a 0.25€, che rimangono tuttora i minimi storici di PMI.

E’ vero che ogni operazione è a sé stante, ma è anche vero che la storia si ripete ed, in 20 anni di Aumenti di Capitale, posso garantirvi di avere trovato spesso analogie impressionanti tra operazioni apparentemente lontanissime tra loro e ho fatto tesoro di tutta questa esperienza sul campo.

Per cui, alla luce di questo, penso che Saipem sia da paragonare:
- nei movimenti ante ADC ad Unicredit, Cattolica e Maire Tecnimont;
- nel periodo di trattazione dei diritti a PMI e Maire Tecnimont;
- ed, infine, nel post ADC a PMI.

Trattandosi in tutti e 4 i casi di titoli con del VALORE da un punto di vista dei fondamentali, devo dire che tutti e 4 i Titoli sopra citati hanno registrato un minimo importante o durante o immediatamente dopo l’Aumento di Capitale e tutti, nel giro di pochi mesi, sono saliti tra il 50% e l’eclatante 500% di Maire Tecnimont, per cui confido in una prossima risalita anche di Saipem.

A 0.30€, (circa la quotazione di Saipem alla chiusura di venerdì 12 febbraio), ipotizzando l’integrale sottoscrizione dei diritti (l’ADC è GARANTITO da un Consorzio di Garanzia per cui, se nessuno comprerà l’inoptato della settimana dal 15 al 19 febbraio, saranno le Banche a dover per forza versare i soldi che mancano per arrivare ai 3,5 miliardi di euro), capitalizza meno dei 3,5 miliardi di euro appena entrati nelle sue casse.
Questo, in poche parole, significa che è come se il mercato valutasse il valore di Saipem ante ADC meno di zero, una totale assurdità!.

Per cui, 3,2 miliardi di euro circa di capitalizzazione, a fronte di un patrimonio netto di circa 7 miliardi e di un indebitamento pari a 0.5 il patrimonio (prima dell’ADC l’indebitamento era il doppio del patrimonio!), la portano ad essere una delle società del settore più a sconto nel panorama mondiale!

L’unico fattore che gioca ORA a sfavore di una risalita delle quotazioni sono le RESISTENZE che si sono formate e che corrispondono ai vari prezzi di carico di gran parte dei nuovi Azionisti di Saipem, ossia coloro che hanno comprato le Azioni tramite i Diritti e che probabilmente venderanno non appena rivedranno in pareggio i loro soldi e precisamente a 0.375€ (chi ha comprato i diritti a 0.26€), a 0.40€ (chi ha comprato i diritti a 1€) e a 0.45-0.46€ (chi ha comprato i diritti a 2.20€).

Chi invece si limiterà a guardare il grafico di Saipem, senza avere seguito e compreso le dinamiche di questa operazione straordinaria, non vedrà nulla e troverà tutto particolarmente inspiegabile, visto che tutto questo movimento è dovuto esclusivamente ai TECNICISMI dell’Aumento di Capitale.

Io penso che anche i movimenti dei prossimi due mesi saranno ancora legati agli strascichi dell’Aumento di Capitale ed a come le Banche del Consorzio intendano agire per uscire dall’investimento che, qualora l’asta dell’inoptato vada deserta, ammonterà a quasi 500 mln di euro.

Considerate poi che, al contrario di Unipol e Fondiaria Sai (Aumenti di Capitale nel 2012), in cui le Banche sapevano il rischio, visto che hanno chiesto commissioni da capogiro (oltre il 10%) per aderire al Consorzio, o anche solo la Banca Monte dei Paschi di Siena dello scorso giugno (oltre il 4%), nel caso di Saipem hanno chiesto solo 50 mln di euro, pari a meno dell’1,5% dell’importo dell’ADC.
Visto che una Banca, soprattutto di questi tempi, prima di garantire un qualsiasi cosa, fa la pulce al bilancio, ritengo che non ritenessero rischioso questo ADC, per cui hanno valutato solido il bilancio di Saipem, tanto da ritenere poco probabile l’evento che si è verificato (poco probabile non vuol dire impossibile!).

Apro una parentesi per darvi approfondimento sull’Asta dell’Inoptato, visto che molti non sanno neanche cosa sia: solitamente, quando sono pochi i Diritti ed è sicura la sottoscrizione da parte del mercato, avviene con un’unica Asta, in cui l’Emittente vende “al meglio” tutti i Diritti in apertura.
Si tratta di un’Asta particolare, perché l’unico venditore può essere solo l’Emittente stesso quindi, se avete dei Diritti e non li avete sottoscritti, non li avete più in portafoglio e questi sono entrati a fare parte di quelli che l’Emittente venderà in Asta e dalla cui vendita incasserà personalmente i soldi.

Nel caso di Saipem, essendo l’inoptato pari al 12%, sono previste 5 Aste, in cui verranno offerti un quinto per Asta, da lunedì 15 febbraio a venerdì 19 febbraio inclusi.
A questi prezzi di Saipem, di sicuro la prima Asta di lunedì andrà deserta (non ha senso comprare a 0,362€ qualcosa che a mercato compri a 0,30€ circa!), per cui nel secondo giorno verranno offerti i Diritti sia del primo, sia del secondo giorno, e così via sino a venerdì.
Se Saipem non dovesse tornare sopra 0,362€ entro venerdì prossimo, rendendo pertanto appetibile e conveniente l’acquisto e la successiva sottoscrizione dei Diritti, anche l’Asta di venerdì andrà deserta ed, in questo caso, le Banche del Consorzio di Garanzia si vedranno costrette a versare nelle casse di Saipem 500 milioni di euro e diventeranno Azionisti di Saipem con una quota di circa il 12%.

Chiusa la parentesi sull'Asta dell'Inoptato e tornando alla gestione attuale e futura dell’operazione, per chi ha comprato Saipem come me ed adesso siamo in potenziale perdita, vi dico cosa sto facendo io:

1) Innanzitutto non metto stop loss su queste operazioni, perché le regole dell’analisi tecnica in questi casi valgono meno di zero;
2) partendo dalla considerazione che suppongo che nei prossimi mesi l’Azione non potrà decollare, per via delle vendite che arriveranno non appena i più timorosi vedranno i loro prezzi di carico (un tick più in alto, giusto per recuperare le commissioni di negoziazione, purtroppo l’investitore medio ragiona così…), io ed i miei abbonati che seguono con me l’operazione giorno dopo giorno ricevendo mail e/o sms in tempo reale abbiamo GIA’ VENDUTO CALL SU SAIPEM STRIKE 0,40-0,42 scadenza marzo (la volatilità è alta, quindi abbiamo incassato un bel premio, che ci consente di abbassare notevolmente il prezzo medio di carico). Resta il fatto che usare opzioni come in questo caso a copertura non è per i principianti e non tutte le Banche lo consentono, anzi, ci vogliono piattaforme evolute e conoscenza dei meccanismi di queste operazioni, che in gergo si chiama “covered call”, che è complessa e non va improvvisata, se poi non si sa gestire. Questo per dirvi che comunque, se uno conosce tutti gli strumenti finanziari a disposizione, non dico sempre, ma spesso, può rimediare alla grande, senza uscire dalla posizione al rialzo sul Titolo in perdita.
3) non appena tutte le opzioni sul Titolo quoteranno regolarmente ed i Market Maker saranno sui book, farò in modo di fare strutturare certificates con Saipem come sottostante con barriere e cedole interessanti.
4) intendendo rimanere al rialzo sul titolo, senza farmi sopraffare dalla paura e senza avere la presunzione di sapere dove va e quando (non lo può sapere nessuno, visto che nessun umano fino a prova contraria può prevedere il futuro, a maggior ragione coi mercati generali in preda alla follia come adesso, che si ripercuotono su tutto, perché la gente per paura vende qualunque cosa a qualunque prezzo, pur di metterci una pietra sopra e tirare un sospiro di sollievo), eliminerò il problema “esco o non esco?” semplicemente impostando un trailing stop, non appena il momento si sarà calmato e avrò smesso di vendere le call. E anche il problema emotività è così superato.

Questo, a grandi linee, è quello che farò io in base al mio pensiero.

Così come ho voluto mettere più persone possibile al corrente di un’operazione che per me è tra le migliori dell’anno, allo stesso modo erano almeno 3 mesi che dicevo di vendere le Saipem ovunque (su internet, ai live, alle Fiere…), proprio perché era in odore la partenza dell’ADC. Noi la abbiamo shortata col prestito titoli alla grande prima che partisse l'ADC, ma anche chi non voleva o non poteva shortarla, avrebbe dovuto minimo minimo uscire dal long, indipendentemente dal proprio prezzo di carico.

Ai più prudenti che lavorano coi certificates e non col titolo, erano mesi che consigliavo di uscire anche da tutti i certificates, perché anche le barriere che sembravano lontane sarebbero state violate e consigliavo l’unico “reverse bonus” esistente sul mercato; lo sa bene chi ha seguito i webinars gratuiti, che potete rivedere essendo registrati al sito www.eduwebcertificates.it, o chi è venuto ai live gratis del tour “L’Aperitivo del Buon Investitore”, dove ho consigliato anche agli Emittenti stessi con cui condividevo il palco di evitare di proporre certificates con Saipem come sottostante, per evitare loro sicure figuracce.
Conclusione: TUTTI i certificates con Saipem come sottostante hanno visto la loro barriera violata ed adesso valgono tra il 5% e il 40% del loro valore nominale (mentre il reverse bonus è l’unico che al contrario è salito da 100 a 116, rispettando le mie aspettative).

La cosa che più mi fa rabbia è che persone che avevano Saipem in portafoglio da tempo (anche degli esperti!) sono puntualmente arrivate, come al solito, il giorno della partenza dell’operazione, confidandomi sottovoce che avevano migliaia di Saipem a 15€ o decine di Put vendute e non avevano venduto il titolo quando ho cominciato a dirlo, cioè quando Saipem quotava 8,80€ lo scorso ottobre e non hanno voluto vendere neanche il giorno prima della partenza dell’ADC, quando Saipem poteva essere venduta a 5€, solo perché avrebbero contabilizzato la perdita, che adesso non può che essere diventata una voragine difficilmente recuperabile!

Allo stesso modo, ho voluto divulgare gratis la grande opportunità di entrare su un titolo che secondo me, se non è ora sul “fondo del barile”, è a pochi cm, quindi grandi danni non ne fa (dipende sempre dalle quantità, è ovvio, e l’ingordigia è una brutta bestia, si sa…).

Poi ognuno è liberissimo di farci quello che vuole con le mie informazioni (per di più gratuite).

Io continuerò a fornirle fino a quando? Non lo so, di sicuro finché ho passione per questo lavoro…

Vi lascio con un’ultima riflessione, che vale per qualunque operazione di trading e riguarda il giusto approccio, che a prima vista può sembrare folle, ma contestualizzato nel trading è la migliore arma per la sopravvivenza nel lungo termine di cui ciascun Trader/Investitore:

SIATE INAFFIDABILI NELLE VOSTRE SCELTE OPERATIVE!

Avete capito bene: siate inaffidabili, nel senso “cambiate idea anche da un secondo all’altro, se le condizioni lo suggeriscono”.

Parola di scalper: ve lo dice uno che ha qualche MILIONE di operazioni sulle proprie spalle, nelle quali ho cambiato idea se andare al rialzo o al ribasso sui titoli anche centinaia di volte in una sola ora!
Così è portato all’eccesso e non è il vostro caso, ma la sostanza non cambia: se nella vita di tutti i giorni cambiare idea in continuazione è negativo, appunto perché si viene ritenuti inaffidabili, quando si tratta di lavorare in Borsa è un requisito NECESSARIO ED INDISPENSABILE PER LA SOPRAVVIVENZA.
Quello che può andare bene un venerdì, non è detto che vada bene il lunedì dopo, perché dipende da cosa è successo nel week end a mercati chiusi, per esempio…
Cambiare idea anche in maniera drastica e repentina non significa avere sbagliato, anzi, è l’esatto contrario!
SBAGLIA CHI SI FISSA CON LE PROPRIE IDEE E NON ACCETTA DI GUARDARE COME GLI STANNO CAMBIANDO LE COSE DAVANTI AGLI OCCHI, SOLO PERCHE’ GLI FA TROPPO MALE AMMETTERE DI AVERE SBAGLIATO E ALLORA SI PARALIZZA!

Nel caso di Saipem, se dico che vendo prima dell’inoptato, come avevo detto che avrei potuto fare, non vuole dire che non credo più al rialzo di Saipem, come ho fortemente ribadito nella mail della settimana prima. Vuole semplicemente dire che mi aspetto, a torto o a ragione solo il tempo ce lo confermerà, che mi aspetto delle dinamiche inerenti l’inoptato per cui potrò ricomprare le Saipem ad un prezzo un po’ più basso dopo qualche giorno.
Perché non dovrei venderla, se credo che possa scendere per ricomprarla ad un prezzo più basso?
Se eliminiamo la difficoltà emotiva, non c’è una ragione matematica che sia contraria a questo ragionamento.

Vi dirò di più: se da qui alla fine dell’inoptato dovessero uscire notizie molto negative che adesso non sono pubbliche, tornerò a cambiare idea, e meno male che è così!

Gli Aumenti di Capitale negli ultimi 20 anni mi hanno portato moltissime gioie immense e pochissime piccole delusioni, mica perché sono rimasto ancorato alle mie idee iniziali, ma solo perché ho avuto la flessibilità di ascoltare i messaggi che mi stava dando il mercato senza pregiudizi, step dopo step.

Vi faccio solo un esempio recente, che ha toccato molte persone che conosco e cioè Monte Paschi dello scorso giugno: era mia idea all’inizio che, dopo il secondo Aumento di Capitale in 2 anni, i conti della società sarebbero stati finalmente puliti e che quindi l’Azione fosse pronta per ripartire. Noi abbiamo guadagnato nelle 3 settimane dell’Aumento il 170% ma, quando ad inizio novembre è uscita la trimestrale che non mi ha per niente convinto, perché era molto peggiore rispetto alle mie aspettative, io non ho avuto il benché minimo dubbio sul venderle immediatamente e comunicarlo ai miei abbonati con un sms addirittura nel serale! Ho ritenuto la cosa talmente urgente, che non ho aspettato neanche l’apertura della mattina dopo! E infatti sono uscito che valeva quasi 1,65€ ed oggi sappiamo tutti cosa vale… Purtroppo conosco molti, anche tra i miei abbonati, che sono rimasti fedeli alla convinzione che fosse tutto finalmente “rosa e fiori”, non sono voluti uscire perché volevano ancora di più ed adesso stanno piangendo perché dopo 3 mesi vale 0,5€!

Dovreste tutti abituarvi a NON GUARDARE IL VOSTRO PREZZO DI CARICO per decidere se rimanere nell’operazione o meno, perché al mercato del vostro prezzo di carico non gliene frega proprio un bel niente!

Se vendo ipotizziamo a 0,34€ (fregandomene se sto chiudendo in perdita o no) e ricompro dopo pochissimo tempo a 0,30€, ho fatto solo bene, non è che sono inaffidabile o non credo più in quello che ho detto fino al giorno prima!

Contestualizzate sempre il tutto, estraniatevi dalla vostra posizione personale, guardate i fatti in maniera obiettiva e neutrale: questa è la parte più difficile del trading, quella difficile da debellare perché va contro natura, il resto si impara tutto, basta studiare e sperimentare un po’…
La finanza paradossalmente non ha niente a che fare con la finanza… ma solo con la PSICOLOGIA (v. il discorso delle resistenze quando la gente rivedrà il proprio punto di pareggio… non serve nessun grafico, eppure sono certo che a 0,38€ arriverà il mondo a vendere e quelli che venderanno pregheranno tutti i Santi per essere usciti in pareggio, per poi mangiarsi le mani quando l’azione decollerà e loro saranno fuori… film già visto troppe volte… e la storia si ripete perché è l’animo umano che commette sempre gli stessi errori…).

Abituatevi a programmare il vostro piano di battaglia in maniera rigida e meticolosa, ma siate poi flessibili come l’acqua quando siete nel pieno della sua gestione!

Fermo restando che la certezza e la garanzia non esistono in questo mondo (tranne che per gli arbitraggi, ma qua si aprirebbe un altro capitolo…), io posso solo garantirvi che negli ultimi 20 anni queste operazioni mi hanno dato quasi sempre gioie immense e solo raramente piccole delusioni, a testimonianza che sono le operazioni migliori che si possano trovare dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento.

Non dimentichiamo che QUALUNQUE OPERAZIONE IN BORSA dovrebbe essere fatta solo ed esclusivamente quando le PROBABILITA’ sono a proprio FAVORE, esattamente come in questo caso.

Per approfondimenti sugli Aumenti di Capitale e sulle altre operazioni straordinarie, come IPO, OPA, FUSIONI e SPIN OFF (mica esiste solo Saipem!), ti invito a registrarti gratuitamente al sito www.aumentidicapitale.it dove trovi alcuni video introduttivi a tua disposizione.

Per contattarci direttamente, trovi me ed il mio Staff alla info@giovanniborsi.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Buona riflessione a tutti!


Giovanni Borsi & il Team Eduweb

Fonte: www.eduwebcertificates.it

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