Quest'anno ti devi rivolgere ad un professionista per creare il tuo portafoglio con i certificates

Staff GBinvesting Staff GBinvesting - 22/03/2016 12:39

Sì, lo so, tutti gli anni leggerai titoli dove ti dicono che questo è proprio l’anno più giusto per fare questa o quell’altra cosa.
Però quest’anno ho una serie di informazioni molto più importanti in più rispetto a quando lavoravo solo online e mi limitavo alle fiere di settore per incontrare il pubblico, cioè 2-3 volte all’anno.

Ormai è un anno che incontro almeno un paio di volte ogni mese qualche centinaio di risparmiatori che mi seguono nel mio Tour “L’Aperitivo del Buon Investitore”, che ormai ha toccato molte città del Nord Italia (Mantova, Torino, Bergamo, Modena, Parma, Udine, Alba, Cento, Brescia, Treviso, Belluno, Montebelluna, Schio) e che toccherà a metà aprile anche Roma.

Premesso che a questi eventi logicamente partecipano persone che già hanno a cuore i propri risparmi, quindi anche il meno informato di loro è già abbondantemente sopra la media italiana, purtroppo continuo a vedere che la maggior parte degli italiani investe ancora in maniera non proprio consapevole, spesso guarda il rendimento e non ha idea dei rischi a cui si espone, pur di avere quel rendimento.

Mi rendo conto che non sono calcoli semplicissimi da fare se non si è un minimo introdotti nella materia, ma non per questo dovete lasciarvi convincere dal potenziale rendimento per scegliere un certificato piuttosto che l’altro tra le migliaia di certificates che ci sono in circolazione.
Ho più volte detto che non è colpa degli Emittenti fare prodotti con sottostanti che poi scendono, visto che loro sono chiamati solo a fare prodotti che vengano comprati dal mercato.

Ad ognuno il suo e gli Emittenti si limitano a confezionare la macchina, poi ci sei tu che sei libero di comprarla o meno e, se non la sai guidare, prima di comprarla forse è meglio che impari da qualcuno che ha fatto qualche migliaio di km in più di te in vita sua (e non ha ancora sbandato!).
Purtroppo anche specialisti del settore certificates cadono nell’errore più ricorrente, ossia nel non sapere gestire l’operazione: è facile comprare un certificato, si guarda il rendimento, si guarda la barriera, ma poi spesso lo si lascia morire, subendo talvolta degli autentici bagni di sangue come sui certificati che avevano Saipem come sottostante lo scorso gennaio quando è partito l’Aumento di Capitale.

Per fare una sana educazione finanziaria e spiegare come gestire al meglio queste operazioni ho creato nel 2014 il sito gratuito www.eduwebcertificates.it e, visto che l’appetito vien mangiando, ho migliorato molto la qualità dell’offerta, in armonia con le richieste che mi pervenivano proprio da voi.

Le Banche sono inguaiate come non mai per via di bilanci che non quadrano, vogliono monetizzare i loro investimenti, quantificare con ritorni tangibili il denaro speso, spingendo là dove vedono un guadagno immediato, ma perdendo di vista la possibilità di fare veramente cultura finanziaria su un prodotto che io ritengo dalle potenzialità straordinarie tanto che, quando lo spiego a certi investitori, mi sento dire: “ma perché la mia Banca non me ne ha mai parlato?’.

E’ logico che non te ne parla: sono imprese votate all’utile e l’utile lo fanno vendendo principalmente i prodotti che confezionano in casa o comunque quei prodotti su cui hanno degli accordi; ecco perché ti parleranno sempre del loro fondo oppure della loro emissione obbligazionaria, quello hanno, cosa vuoi che ti vendano? Non sono neanche formati (e molti di loro neanche interessati) per sapere cosa ci sta fuori dal loro orticello, anzi, se escono dai binari, vengono caldamente invitati a rientrarci in fretta!

Tornando ora al titolo dell’articolo, perché ritengo che la mia figura professionale oggi nel mondo dei certificati sia indispensabile?
E perché lo è anche per chi si vanta di conoscere lo strumento certificate?
 

- So fare un’attenta valutazione di ogni singolo certificato e capire, a parità di condizioni, quale è il migliore dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento (questo lo sanno fare in tanti, è la parte più facile);

- So evitare le trappole e i rischi di certe operazioni (vedasi la debacle che molti hanno fatto su Saipem, non conoscendo i tecnicismi degli Aumenti di Capitale e dei conseguenti fattori di rettifica, perché si sono limitati a seguire l’analisi tecnica, che serve solo per operazioni di breve durata (poche), per cui cominciate a pensare che state investendo il vostro denaro (non state né giocando, né speculando) con strategie “buy and hold” alla Warren Buffet per cui dovete essere convinti della solidità dei sottostanti;

- So dotarmi di ulteriori strumenti di copertura per ridurre ulteriormente i rischi, tramite la vendita, quando necessario, di opzioni call.

Per farti capire come ho agito in questi mesi turbolenti, ti riassumo alcune informazioni sulla situazione in essere del mio servizio in abbonamento sul sito www.eduwebalert.it, così potrai paragonarla a quanto hai fatto tu o a cosa potresti fare coi certificati, usandoli al posto di investimenti di medio periodo sulle singole azioni.
OPERAZIONI IN ESSERE:
Ora il portafoglio è costituito solo da prodotti a cedola ed a barriera discreta:

- Il worst of di Exane su Nokia FCA e Blackberry con cedola al 5% ha sinora pagato tutte le cedole per cui l'incasso di 3 cedole e di qualche copertura mi mette in una situazione di assoluta tranquillità (considerate le cedole, sono in leggero gain)

- Il cash collect su Nokia, su cui ho incassato 2 cedole del 4.80% non ha pagato la cedola di marzo, per cui mi vede costretto a vendere call anche ATM per abbassare ogni trimestre il prezzo di carico e vedere poi il da farsi, qualora il certificato tornasse a pagare le cedole (considerate le cedole, ora sono sotto di circa il 10%)

- Gli altri due cash collect , il primo su FCA PMI e Telecom, il secondo su FCA e Intesa, con cedole garantite per i primi due anni rispettivamente del 12% e del 9%, hanno nei due titoli bancari (pur essendo a mio parere i due migliori bancari  del nostro listino) il loro worst of, per cui, non vedendo bene il settore, continuo a coprire questi certificati in maniera anche decisa, vendendo call su PMI e Intesa. Poi, pur essendo positivo su FCA, ma avendo ben 3 certificati con sottostante FCA, ho venduto qualche call su giugno anche su FCA; le coperture stanno funzionando bene e soprattutto il certificato su FCA ed Intesa ha già visto abbattere il suo prezzo di carico di ben 10 punti e conto di portarlo in utile o pareggio (a seconda di come si muoverà Intesa nei prossimi mesi) già a giugno. Stessa cosa anche con l’altro certificato. 

Aver fatto cassa mi permette di avere buone opportunità e non avere problemi a prendere anche qualche bonus (oggi molto bistrattati) a scadenza vicina, nonché nuovi prodotti con buone cedole ma con sottostanti non finanziari su cui il rischio di cadute verticali è sempre presente.

OPERAZIONI CHIUSE:
Aver fatto pulizia nel portafoglio ha portato anche qualche perdita, per via principalmente dell'unica barriera violata (per neanche un punto percentuale! Direi che sono stato decisamente sfortunato): sui 10 certificati in portafoglio al 31 dicembre è stato un ottimo risultato, soprattutto se vado a confrontarlo con quanto leggo in giro e vedo cosa hanno fatto altri professionisti del settore, basti solo pensare al 70-80% di prodotti che hanno visto le barriere infrante (molti riguardano i Bancari, che tanto piacciono ai risparmiatori) o solo i certificati di Saipem scaduti e rimborsati a 35 (quello di Bnp Paribas) o peggio ancora quelli emessi da Unicredit che dopo la rettifica dovuta all’Aumento di Capitale non valgono più di 5 (ben il 95% di perdita sul capitale). 

Inoltre aver avuto in portafoglio a fine anno ben 3 certificati Reverse (tra cui proprio Saipem) ed aver comprato uno dei pochi sottostanti che è salito (ENI, il motivo dell’acquisto era legato al fatto che Eni era il maggior beneficiario dell’ADC di Saipem) mi ha permesso di chiudere ben 6 operazioni su 10 in essere e mettermi abbastanza liquido, portando a casa un ottimo risultato in quanto, a fronte di due operazioni chiuse in perdita (Telecom per via della barriera violata e Intesa  per via che non mi piace il sottostante), ne ho chiuse ben 4 in utile e la somma algebrica di queste operazioni ha generato un risultato positivo di ben 1.282,5€ pari al 2,60% del capitale impegnato (stiamo parlando di un capitale iniziale di 50.000€ su cui NON uso la leva), per cui l'obiettivo di chiudere l'anno ancora con una performance a doppia cifra è ancora intatto e soprattutto io ci credo molto, alla luce del fatto che ho superato il primo trimestre dell'anno senza grossi danni (se tengo conto delle piccole perdite potenziali sui 4 certificati rimasti in portafoglio) ed essendo ora liquido per investire cogliendo le occasioni che offre il mercato.

La prossima settimana (ma lo svelerò al momento opportuno) ci sarà un ottimo certificato in emissione con cedole al 3.94% trimestrale, la cui idea è nata da me e dal confronto con investitori come voi, volto a soddisfare da una parte il desiderio di ottenere un ottimo rendimento, dall’altra di non andare su sottostanti che possano prestare il fianco a repentine discese di valore ma che allo stesso tempo abbiano quel giusto mix per avere coperture interessanti e buone cedole.
Chi avesse necessità di studiare prodotti ad hoc o per i propri clienti perché è consulente finanziario o perché è un semplice investitore, può scrivermi alla info@giovanniborsi.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

L’obiettivo di queste iniziative è di andare a stimolare gli Emittenti a proporre strumenti con il giusto timing di mercato; sappiamo tutti che il risparmiatore lavora alla rovescia: quando i mercati salgono corre a comprare (e nessun Emittente pensa ad emettere dei Reverse) e non percepisce i rischi e quando i mercati scendono e vengono violate le barriere, tutti hanno paura e vogliono protezioni enormi (e rendimenti minori), quando invece sarebbe proprio il momento di avere rendimenti elevati senza possibilità di essere richiamati dopo tre mesi.
Per concludere, il mio compito è proprio questo: guidarvi nella scelta dei migliori certificates in circolazione, aventi i sottostanti più solidi, e soprattutto nel momento giusto di acquisto e di vendita, sapendo che la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno, ma la possibilità di coprirsi con opzioni con le giuste dosi sì.

 

Giovanni Borsi & il Team Eduweb

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