Al di la' del bene e del male del Vix

Giovanni Lapidari Giovanni Lapidari - 06/10/2017 09:53

AL DI LA’ DEL VIX.

Arriviamo ad un weekend importante in condizioni di mercato decisamente singolari.

Nella seduta di ieri il VIX ha registrato la candela con maggiore range delle ultime 20 giornate.

È una candela ribassista, tutta aperta sul massimo e chiusa sul minimo.

Lo stesso dicasi per gli strumenti che analizzano la volatilità su Dax ed Eurostoxx, che hanno registrato escursioni fra meno 3 e meno 5%.

Contemporaneamente Eurodollaro cala, dopo le prevedibili minute di BCE che rimandano l’inizio del tapering sine die.
L’economia del vecchio continente non è ancora così forte da giustificare manovre più restrittive e, nonostante che alcuni indicatori tecnici continuino a dare segnali di ipercomprato, la psicologia degli operatori  continua a tenere la barra dritta sull’unico segnale che le borse hanno mandato nelle ultime settimane : stay long.

il grafico a time frame orario sul Dax convalida la struttura dell’indicatore di sentiment che, come potete vedere, è in posizione orizzontale rialzista - per quanto riguarda il comportamento della mano primaria - dal 19 settembre. La stessa linea dal 28 settembre praticamente non si muove, comportandosi come una media mobile orizzontale di lungo periodo. Così non è per la struttura della mano secondaria, ovvero i traders retail, che stanno alimentando questa salita continuando a impostare operazioni ribassiste per poi doverle chiudere per disperazione.

A conforto di questo mood vediamo che non c’è rifugio sull’oro e sulle obbligazioni, e l’analisi delle correlazioni delle principali valute sul dollaro trasmette la sensazione che si compri roba americana e si vendano tassi bassi.

Dove i tassi sono bassi e vi erano ancora margini di recupero (vedi Europa ed Inghilterra, dove in questo ultimo mese il calo della sterlina ha aiutato moltissimo Uk100), è partito un rally adesso decisamente verticale e che in ogni caso va saputo gestire.

Operativamente parlando abbiamo tre motivi di incertezza e un motivo di conferma.

Partendo dal secondo aspetto, cioè quello delle conferme, la stagnazione ripetuta continua della volatilità (il DAX ha perso il 15% del suo range giornaliero da venerdì scorso) rende al momento in cui scrivo (ripeto: al momento in cui scrivo) impraticabili operazioni ribassiste serie. Con l’aggettivo serie voglio definire trades che non siano scommesse e/o mordi e fuggi.
Pertanto suggerirei di non continuare ad alimentare con ipotesi ideologiche la salita dei mercati: meglio sarebbe attendere segnali più chiari.

Dall’altro piatto della bilancia i tre motivi di incertezza sono:

  1. Richiesta di indipendenza della catalogna. Analisti esperti hanno lanciato alcuni alert, che secondo me non vanno del tutto sottovalutati, sulla possibilità che un distacco di questa importante regione spagnola possa lanciare un allarme banche tipo quello che abbiamo visto ai tempi della crisi greca, con la corsa a ritirare denaro dagli sportelli.
  2. Altro motivo di incertezza resta l’oggettiva contrazione della volatilità a livelli davvero insostenibili, della quale  abbiamo più volte parlato.
  3. Terzo motivo è che dal punto di vista delle scadenze cicliche oggi i miei sistemi tecnici hanno segnalato un pattern importante: su determinati prezzi dei principali indici azionari internazionali vi è confluenza di tempistiche giornaliere/settimanali/mensili. La coincidenza di questo fattore tecnico con la compressione di volatilità e il dato macro dei Nfp di oggi pomeriggio suggerisce pertanto di essere estremamente cauti.

Infatti i numeri che potrebbero uscire dal dato sull’occupazione hanno alta probabilità di essere influenzati dal recente uragano; potrebbero essere più volatili delle attese e oggetto di una lettura multipla che, con questa stagnazione dei prezzi, introdurrebbe oscillazioni brusche con tutto ciò che ne può conseguire.

I prezzi di equilibrio si sono ovviamente alzati nelle ultime sedute, e pertanto osserverò il permanere o meno di determinati trend al di sopra e al di sotto di questi prezzi, che vado a dettagliare:

  • 12.911 per il DAX
  • 3589 per Eurostoxx
  • 22.450 per Ftsemib40
  • 2538 per SP 500
  • 6024 per il fortissimo Nasdaq
  • 20 2620 per Dow Jones
  • 1,1750 per Euro dollaro
  • 1274 per Oro
  • 1509 per Russell 2000
  • 161, 31 per il Bund
  • 7423 per Uk 100.

Per trovare supporti e resistenze applicherei al di sotto e al di sopra di questi prezzi la media della volatilità delle ultime 10 sedute.

  • DAX top a 13.057 - bottom a 12.887
  • Eurostoxx top a 3630 - bottom a 3579
  • Ftsemib40  top a 22.760 - bottom 22.230

L’America è di nuovo in terra di nessuno, e quindi segnaliamo area 6100 per il Nasdaq, 2560 per SP 500, 22.860 come importanti resistenze per i tre principali indici.

Supporto 6060 per il Nasdaq, 2537 per SP500, 22.660 per Dow Jones.

Sono tutti livelli da monitorare in caso di eventuale raggiungimento degli stessi e relativo comportamento dei mercati, e non indicazioni per andare Long o Short, che vanno lasciate alla sensibilità di ogni investitore.

Sui temi della volatilità e di come operare in acquisto o in vendita su qyesti pattern, io e Marco Tosono parleremo nelle tappe di Roma (14 ottobre) e Bari (21 ottobre) del MyTrader Club Tour.
Per iscriversi cliccate su http://www.mytrader.club/ in fondo alla pagina.

Buon trading.

Giovanni Lapidari

 

Allegati

Allegato grafico dax time frame orario

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