Ma che ha fatto poi di così grave Mario Draghi ieri?

Giovanni Lapidari Giovanni Lapidari - 26/07/2019 11:52

Ma che ha fatto poi di così grave Mario Draghi ieri? Non ha in fondo detto che la BCE farà manovre ancor più espansive del previsto, con particolare attenzione alla stabilità dei bilanci delle banche e del sistema finanziario?

A mio modo di vedere, ho fatto la persona seria e ha detto cose serie.

A bambini travestiti da grafici, quali sono gli attuali mercati finanziari (e per mercati non intendo soltanto le borse) questo non è piaciuto?

Se ne faranno e ce ne faremo una ragione, sia noi trader e sia quelli che ne sanno più di noi e comandano più di noi.

Il re è nudo, diceva la fiaba di Andersen. Noi possiamo dire che, complice il caldo estivo, non è molto vestito.

I dati tedeschi arrivano sempre più brutti e, considerato anche quanto incidono sull’export del nostro paese, non possono certamente lasciare indenne la borsa di Milano. Da noi pesa la redditività delle banche, insieme alla situazione economica traballante, o comunque a macchia di leopardo, delle nostre imprese. La Germania è poi un driver in Europa e rischio che anche per il terzo trimestre l’economia teutonica si contragga è ovviamente assai cresciuto, considerando che il calo dei numeri sul Pmi era sia nelle attese da parte degli operatori che poi numeri conseguenti.

Il problema è che le banche centrali vogliono spegnere il fuoco con la benzina. 10 anni di politica esageratamente espansiva, per non risolvere problemi che continuano a stare sotto il tappeto, hanno prodotto risultato che i gufi come me paventavano, sperando di essere invece in errore.

Le economie a livello mondiale sono arrivate ad un top di redditività, la quale fatalmente non possono che discendere, e se i banchieri dicono quello che ha dichiarato ieri Draghi, e cioè che si certifica la necessità di una prolungata fase di politica monetaria molto espansiva, ciò non può che significare una ed una sola cosa: che il meglio è alle spalle e che ci aspettano mesi di numeri non buoni.

Il timore degli operatori è che soprattutto in Europa la cura sarà totalmente inefficace, poiché la politica non ha mai utilizzato i moniti del governatore per fare una riforma strutturale che fosse una.

Anche in questo caso, come nella vita di tutti i giorni, ognuno degli Stati europei ha pensato che la salvezza fosse individuale, e oggi ognuno continua a fare per conto proprio gli affaracci suoi, si è sui temi cruciali dell’immigrazione che su quelli dell’armonizzazione fiscale e delle politiche varie della sicurezza, tutela della salute e dell’istruzione, nonché ovviamente quelli dell’economia.

Di conseguenza mentre in America i bilanci sono buoni, e il Nasdaq tra ieri sera e stamattina/stanotte è stato risospinto quasi sui massimi della seduta (Dow Jones ha sentito Caterpillar, e sta molto più schiscio), in Europa non abbiamo solo gli utili di Eni a -66%, ma ci sono anche le banche che non riescono più a guadagnare dal trading, e quindi tagliano persone e costi. Figuriamoci quanti soldi ci saranno a disposizione delle aziende, e figuriamoci pertanto se gli operatori non si sono messi a fare 2 + 2, decidendo che la cosa più sana in questo momento - soprattutto in attesa di sentire le illuminanti parole della Fed – è una sola: sell. Il Buy sell otterranno da conto solo sulle forti debolezze, come abbiamo visto ieri dove le reazioni del Dax si sono viste sul numero tondo di 12.300, che rappresenta anche la zona di accumulo generatasi fra giovedì 18 e lunedì di questa settimana.

Personalmente, non escludo che qualche strappo oggi si possa vedere, ma prepariamoci ad osservare, sul nostro amico Dax, i livelli da 12.431 e 12.454/64 e considerarli importanti resistenze.

A 12.483 ci sono stop loss di chi ieri siamo fatto male sulla discesa. Siamo comunque d’estate, e pertanto capovolgimenti repentini di fronte ci stanno tutti. In particolare, oggi pomeriggio la volatilità potrebbe venire a fare una visitina, anche per sistemazioni di posizioni, e nonostante che ieri si siano visti forti volumi, le size di questo venerdì sarebbe bene che non fossero ampie. Si può guadagnare lo stesso controllando i parametri di rischio. Anzi, com’è noto, è assai più sano.

Starei lontano da Piazza Affari visto che oggi BTP si comporta piuttosto maluccio, anche se la volatilità dei comparti azionari europei oggi è in deciso calo. Strategicamente cercherei di arrivare al pomeriggio e alle ore 14:30, per chi fa intraday, scarico di posizioni.

Buon trading

Giovanni Lapidari

Ps. oggi tutti parlano di Bi.On. Il fondo americano pare avesse visto delle magagne in bilancio.
Io seguivo questo titolo da tempo e certe info non le avevo, ma due trendline sul grafico me le ero fatte. Al lettore le sue valutazioni.



 

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