Ragionare da complottisti

Giovanni Lapidari Giovanni Lapidari - 19/07/2019 09:16

Ragionassimo da complottisti piuttosto che da trader rosiconi e delusi da mercati che non ritracciano mai, dovremmo concludere - con alcuni elementi di obiettiva ragione – che Loro non vogliono far scendere il mercato azionario.

Il problema è di notificare chi è il signor Loro. Una volta erano i grandi investitori, capaci di manovrare i prezzi per prendere sempre in castagna i piccoli risparmiatori.

Oggi sono probabilmente le banche centrali.

Sono loro, e con strategie di comunicazione apparentemente scoordinate, che hanno determinato la salita di tutti questi anni. Salita che, come tutti sappiamo, è servita per nascondere un po’ di polvere sotto il tappeto (in sintesi: tutta la m**** degli strumenti derivati pre e post crisi 2008) e che poi è un po’ sfuggita di mano perché, progressivamente contraendosi i rendimenti dell’obbligazionario, la sempre maggiore liquidità generata da queste manovre non ha potuto altro che portare a comprare borse.

Da un lato si è comprato le borse perché comunque in molti paesi le aziende hanno generato sempre più utili, risparmiando sui processi produttivi grazie all’innovazione tecnologica, ma anche risparmiando in interessi passivi progressivamente calanti, senza dimenticare gli ulteriori vantaggi tramite riduzione progressiva sul costo del lavoro.

Oggi abbiamo l’SP 500 di nuovo sopra 3000 e, oggettivamente parlando, ci vuole fegato a comprare a questi prezzi; ma ci vuole anche fegato a shortare un elastico che vuole continuare a restare teso e che quando smolla un poco viene riportato verso alto da dichiarazioni che ovviamente escono quando devono uscire. In questo sono apparentemente scoordinate, in realtà è tutto fatto apposta.

Che ci piaccia o meno, questi sono i mercati. Inutile fare gli ideologi e i contestatori: se non ci va bene questo sistema, troviamoci un’altra passione.

Le banche centrali puntellano i prezzi perché se volessero ammettere la realtà, come minimo ci troveremmo il Dax a 10.000 e l’SP 500 a 2500. Quotazioni che non sarebbero totalmente fuori luogo, ma che il sistema non può accettare perché verrebbero raggiunte con la stessa velocità che abbiamo visto nell’ultimo trimestre 2018 e, dato che siamo sempre a livelli molto elevati di margine debt ma con indici americani sui massimi assoluti, un’eventuale discesa potrebbe prendere una velocità proporzionale al punto da dove eventualmente partirebbe.

In concreto, l’effetto gravità sarebbe maggiore.

 

E siccome le cose non sono così belle come appaiono, sia nei dati macro a livello mondiale, che nella qualità di come si fanno gli utili delle aziende e di come salgono i prezzi di borsa, ci vuole un maquillage.

Chi vuole che le banche centrali facciano FaceApp al contrario.

Ad un’osservazione attenta si vede che c’è un trucco. Ma questo, se lo vogliamo trasformare poi in ipotesi operativa, richiede invece di calarsi in una realtà reale, non virtuale, e di essere attenti.

Perché questi continui richiami di attenzione del vostro amico Lapidari? Perché Giovanni ripete in modo davvero palloso le solite cose da mesi?

Lo fa perché conosce i trader, lo fa perché lui per primo è un trader e sa che noi, animali da divergenze e da ipervenduto/ipercomprato, guardiamo i grafici, e a volte dimentichiamo che essi sono soltanto una rappresentazione simbolica dei movimenti dei prezzi.

Già crediamo poco e non sempre nella di tecnica, figuriamoci in quella psicologica.

E quindi dimentichiamo, perché costa fatica entrare nel profondo di determinate cose poco tecniche e molto sottili, che dietro ai movimenti dei prezzi ci stanno le intenzioni, e queste sono qualcosa di molto più concreto.
 

Ci stanno decisioni prese molto in alto, da parte di chi ha consentito al sistema finanziario di riprendersi da quella che sarebbe stata un’antica tragedia, e purtroppo non si è guardato per il sottile allora e non si può guardare per il sottile adesso. Se ci deve essere un declino, nei limiti di quello che potranno fare le banche centrali, dovrà essere controllato.

C’è anche un’altra scuola di pensiero (e oggettivamente io un poco la “frequento”), ed è quella che ritiene che le banche centrali stesse, e i loro amici a Wall Street, sappiano invece molto bene che i problemi sono decisamente elevati e che le loro munizioni non siano poi così altrettanto forti da poter controllare il bubbone, qualora scoppiasse.

Ma non possono ammetterlo pienamente, e quindi devono giocare a illudere e poi deludere il mercato, con le dichiarazioni che la settimana scorsa annunciavano che i tassi non si tagliano più di 25bp mentre oggi dicono che bisogna tagliare a 50bp.

Il trader saggio sa di essere un pesce piccolo dentro questa vasca piena di squali. Non deve quindi esercitare il ruolo del sapientino, ma portare a casa la pelle e farci un piccolo stipendio.

In soldoni: bisogna studiare i livelli di prezzo con sempre maggiore attenzione, muoversi con denaro un po’ più limitato del solito (specialmente ora che siamo d’estate), non essere avidi e quando ci sono gli strappi come quelli di ieri o di stamattina ricordarsi che pranzo e cena si fanno sempre con tanti piccoli ingredienti, e quindi il mese-trimestre-semestre-anno si creano con tanti piccoli profitti e poche relative perdite.

Bisogna quindi essere tecnici e ancora di più saper fare buona strategia.

Per oggi continuo a pensare che sia il caso di essere

  1. venditori sulla forza, ma con moderazione perché siamo a venerdì, e quindi la settimana potrebbe concludersi anche con ricoperture più brusche,
  2. e compratori di debolezza, che però sulle borse è rappresentata da zone di prezzo che si stanno alzando.

Area 12.240 è un primo supporto per il Dax, al di sotto del quale intravedo 12.210/220 circa. Un pochino meno tonico, forse, Eurostoxx dove il supporto sta fra 3485 e 3478. Milano nonostante i timori sulla stabilità del governo continua ad evidenziare tutela delle zone fra 21.850 e 21950. Su Piazza Affari facciamo però un pochino più di attenzione, perché sotto il primo di questi due prezzi c’è un po’ di vuoto.

Il rimbalzo di Wall Street è interessante, anche se tecnicamente non mi piace, e quindi come supporti da non violare per oggi vado a individuare zona 2985 per SP 500, 7890 per il Nasdaq, 27.100 per il Dow Jones. La figura grafica che si sta formando sui tre futures americani è di failure swing, quindi anche in questo caso suggerisco di essere sempre attenti, anche in considerazione del fatto che Oro sta salendo molto, e soltanto in parte questo è attribuibile al calo del dollaro. Temo ci siano anche altre ragioni, sia tecniche che psicologiche e penso che il Gold non abbia terminato la sua crescita, anzi.
Buon trading

Giovanni Lapidari

Il mio primo libro: Trader si diventa.

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