Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 27/01/2015 15:12

Da seguire:

Area Euro

La riunione dell’ECOFIN dovrebbe discutere il piano Juncker per il fondo europeo di investimenti strategici. All’ordine del giorno anche la situazione economica in Ucraina.

Stati Uniti

Gli ordini di beni durevoli a dicembre sono previsti in aumento di 1% m/m, dopo -0,9% m/m a novembre. A dicembre si dovrebbe registrare una ripresa degli ordini nel comparto dell’aeronautica civile. Al netto dei trasporti gli ordini sono attesi in crescita di +0,8% m/m, dopo -0,7% m/m a novembre. La componente ordini dell’ISM a dicembre ha segnato un rallentamento ma rimane in territorio espansivo, e i dati degli ordini dovrebbero recuperare dopo diversi mesi di contrazione per mantenersi su un trend moderatamente positivo. A dicembre si dovrebbe anche vedere una moderata crescita degli ordini di beni capitali, dopo il calo di novembre.  

La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a gennaio è prevista in aumento a 97,5 da 92,6. Nella rilevazione preliminare di gennaio della fiducia della Univ. of Michigan, si è registrato un balzo dell’indice e di entrambe le componenti coincidente e aspettative, sulla scia dell’andamento positivo del mercato del lavoro e del costante calo del prezzo della benzina. Anche l’indice del Conference Board dovrebbe segnare uno scatto verso l’alto del trend positivo in atto da molti mesi.

Le vendite di case nuove a dicembre dovrebbero aumentare a 450 mila unità da 438 mila di novembre. L’andamento delle variabili del mercato immobiliare è stato molto volatile nel 2014; negli ultimi due mesi dell’anno l’indice di fiducia dei costruttori è risalito dopo una correzione a ottobre e le vendite dovrebbero risalire sui livelli di agosto-settembre, intorno a 450 mila.


Ieri sui mercati

S&P ha abbassato da BBB- a BB+ il rating sovrano della Russia. La mossa ha avuto ripercussioni sul rublo. Euro stabile sul dollaro a 1,1256.
Il Tesoro ha annunciato la riapertura il 30/1 del BTP 1/12/2019 1,05%, del BTP 1/12/2024 2,5% e del CCTeu 15/12/2020, per volumi rispettivamente di 2,5-3,0, 3,0-3,5 e 1,25-1,75 miliardi. Modesta risalita dei rendimenti sul mercato secondario.


Area euro

Germania. L’indice IFO è migliorato per il terzo mese consecutivo a gennaio a 106,7 da 105,5. Il dato è a metà tra le stime di consenso (106,5) e la nostra previsione (106,9). L’indice sintetico è tornato sul livello di luglio scorso ed è ora all’incirca una deviazione standard al di sopra della media di lungo termine (101). L’indice sulle attese è salito a 102 da 101,3, tornando su livello di agosto scorso anche se rimane solo marginalmente al di sopra della media di lungo termine (100,2 deviazione standard 5,6). L’indice sulla situazione corrente ha sorpreso con un aumento di 1,9 punti a 111,7 (media di lungo termine 102,6, deviazione standard 10). Lo spaccato settoriale mostra che le condizioni di business migliorano in tutti i comparti con l’eccezione delle costruzioni.

Il recupero è particolarmente marcato nel commercio al dettaglio, +7,5 punti a 3,2. Seguono i servizi con un aumento di fiducia di 3,7 punti a 26. Il clima è in chiaro recupero anche nel manifatturiero a 9,3 da 7,1 (media di lungo periodo: 2,3), grazie ad un rimbalzo della produzione corrente. Anche la componente aspettative nell’industria è salita a gennaio a 98,9 da 98,2 in precedenza. Il recupero, per il terzo mese consecutivo, dell’indice IFO su livelli significativamente al di sopra della media di lungo termine suggerisce che la fase di debolezza dell’economia tedesca dovrebbe essere alle spalle. L’andamento della fiducia nel commercio al dettaglio e servizi sembra suggerire che la domanda interna sta accelerando rispetto a fine 2014. Per il momento l’indice è coerente con una crescita del PIL tra 0,3% e 0,4% t/t a inizio 2015. L’andamento dell’IFO è coerente con le indicazioni dall’indice ZEW, ma in parte in contrasto con le indicazioni dal PMI tedesco pubblicato la scorsa settimana.

BCE. Nell’ottava del 23 gennaio, i covered bonds acquistati dalla BCE ammontavano a 37,2 miliardi di euro, da 33,13 miliardi della precedente ottava. La BCE ha, quindi, acquistato ad un ritmo superiore rispetto alla media di 2,5 miliardi a settimana osservata dal 23 ottobre in poi. Nella stessa ottava, gli acquisti di ABS ammontavano a 2,27 miliardi di euro da 2,119 miliardi della precedente. Gli acquisti di ABS procedono dunque ancora ad un ritmo piuttosto blando anche se in linea con la media delle settimane precedenti (300 miliardi dal 28 novembre in poi). Ritmi più sostenuti potrebbero vedersi se partirà il mercato primario e quando verranno sbloccati gli acquisti di tranche mezzanino.

Grecia. Il partito di maggioranza relativa SYRIZA (149 seggi) ha chiuso un accordo con Anel, i “Greci Indipendenti”, che dispone di 13 seggi, per formare una coalizione di Governo. Ciò spiana la strada a un rapido insediamento del nuovo esecutivo, quasi certamente entro mercoledì mattina. Anel, un partito ideologicamente di destra, ha condotto una campagna elettorale molto aggressiva contro il piano di aggiustamento, e questo è forse il solo punto in comune con SYRIZA. Secondo ekathimerini.com, fra i primi provvedimenti emanati dal nuovo esecutivo ci sarà l’innalzamento del salario minimo a 751 euro, il ripristino delle norme sulla contrattazione collettiva, la concessione di termini più generosi per il pagamento di tasse e contributi arretrati, la fine della mobilità e del processo di valutazione nel pubblico impiego.

Il possibile nuovo ministro delle finanze, l’economista Yanis Varoufakis, ha dichiarato che il nuovo esecutivo si presenterà con una proposta “che minimizzerà il costo del disastro greco per il contribuente tedesco medio” e ha esortato a non giocare con l’ipotesi di uscita dall’Unione Monetaria. Per quanto riguarda la posizione dei creditori, dopo l’Eurogruppo Dijsselbloem ha parlato di “scarso sostegno” per l’ipotesi di cancellazione del debito, ma altri non escludono che si possa considerare un’altra modifica del piano di rimborso (peraltro già ipotizzata in passato dal consiglio europeo). Il FMI ha escluso che sia possibile un trattamento speciale per la Grecia, parlando di riforme che rimangono da fare.


Stati Uniti

Il CBO ha pubblicato il Budget and Economic Outlook per il periodo 2015-25. Il nuovo scenario vede il rapporto deficit/PIL circa stabile fra il 2015 e il  2018, intorno al 2,5%, dal 2,8% del 2014. Nel 2015, il deficit è previsto a 468 mld di dollari (2,6% del PIL), da 483 mld del 2014, con entrate pari al 17,7% del PIL e uscite al 20,3% del PIL. Dal 2019 in poi il rapporto deficit/PIL riprende a salire, toccando il 4% nel 2025, senza stabilizzarsi. Questo sentiero è dovuto ancora una volta all’andamento della spesa; mentre le entrate in termini di PIL si stabilizzano intorno a 18,1%, le uscite crescono dal 20,3% del PIL nel 2015 a 22,3% del PIL nel 2025, con un sentiero in costante aumento. Il costo del debito è previsto in salita dall’1,7% del PIl nel 2015 fino al 3,8% atteso per il 2025. Il rapporto debito/PIL ha un andamento analogo, di modesta riduzione fino al 2018 (a 73,3% da 74,2% del 2015), seguita da un aumento ininterrotto fino alla fine del periodo previsivo (78,7% nel 2025). Per quanto riguarda lo scenario economico, nel futuro più vicino la crescita è prevista in aumento solido, con una significativa riduzione delle risorse inutilizzate; il tasso di disoccupazione è previsto in calo fino al 5,3% nel 2017. La crescita potenziale è rivista verso il basso a 2,2% e le proiezioni del livello del PIL per il 2024 sono 1% al di sotto di quanto stimato ad agosto 2014. Lo scenario del CBO offre la base per la preparazione del budget che vedrà ampi conflitti fra il Congresso repubblicano e l’Amministrazione democratica, ma segnala anche che i tempi migliori per i conti federali finiranno con la svolta dei tassi della Fed.     

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