Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 31/03/2015 16:53

Da seguire:

Area Euro

Germania

– In febbraio le vendite al dettaglio sono calate di -0,5% m/m, ma risultano in aumento del 3,6% a/a. Si tratta di una correzione fisiologica dopo i forti aumenti dei mesi precedenti. La dinamica del reddito disponibile reale, atteso in crescita di circa il 2%, dovrebbe far da sostegno alla dinamica dei consumi.

Francia - La spesa per consumi è  cresciuta di 0,1% in febbraio, dopo il +0,7% m/m (rivisto al rialzo) di gennaio). La ripresa dei consumi energetici, dovuta alla normalizzazione delle temperature, ha più che compensato il calo degli acquisti di mezzi di trasporto. I consumi stanno beneficiando del recupero del potere di acquisto associato al calo del prezzo del greggio e prezzi al consumo.

La disoccupazione è attesa stabile a marzo in Germania al 6,5% della forza lavoro, spazi per cali ulteriori sono assai limitati dal momento che il livello è vicino a quello di equilibrio. Ci aspettiamo una stabilizzazione della disoccupazione anche in Italia a febbraio e su livelli decisamente più elevati che in Germania al 12,6% dopo il calo del mese precedente. Ci aspettiamo un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro italiano gli effetti della ripresa sull’occupazione saranno favoriti anche dalla riforma del mercato del lavoro. La disoccupazione è vista stabile anche nella media area euro all’11,2%.

La discesa della disoccupazione nella media Eurozona dovrebbe accelerare per fine 2015 al consolidarsi di un ritmo di crescita del PIL più sostenuto.
Area euro - La stima preliminare dovrebbe mostrare un rimbalzo dei prezzi al consumo di 1,1% m/m, coerente con un recupero dell’inflazione area euro a -0,2% da -0,3%. La dinamica core è attesa a +0,7% da 0,6% in precedenza. A meno di ulteriori cali per il prezzo del greggio e/o effetti di seconda battuta sui prezzi core, l’inflazione area euro dovrebbe tornare in territorio marginalmente positivo tra aprile e maggio. In media 2015, l’inflazione è vista a +0,3%.

Italia - La stima preliminare dovrebbe mostrare un recupero dei prezzi al consumo di 0,2% m/m a marzo, per effetto di un rimbalzo della componente energia di +3% m/m. La dinamica dei prezzi core è attesa invariata sul mese. L’inflazione complessiva è attesa in aumento a zero sulla misura nazionale e a +0,2% a/a sull’indice armonizzato. Nei prossimi mesi l’inflazione italiana è attesa circa invariata sui livelli attuali.


Stati Uniti

La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a marzo è attesa in modesto calo a 95,5, da 96,4 di febbraio. La correzione dovrebbe mantenere l’indice su un trend positivo, al di là della volatilità mensile. Gli indici coincidente e le aspettative dovrebbero essere in calo. Le condizioni correnti resterebbero in rialzo rispetto alla media vista in autunno, mentre le aspettative dovrebbero mantenersi nel range quasi piatto visto dal 2° semestre 2014. Il Chicago PMI a marzo è previsto in ripresa a 51, dopo il crollo di febbraio a 45,8, dovuto probabilmente al maltempo.


Ieri sui mercati

La BCE ha annunciato che nella scorsa ottava sono stati acquistati titoli per 2,86 miliardi di euro nell’ambito del terzo programma di acquisto del CBPP3, e 638 milioni di euro nell’ambito del programma di acquisti di ABS. Nella terza settimana del PSPP (Public Sector Purchase Programme) la BCE ha acquistato titoli governativi per un controvalore di 14,72 miliardi di euro. Al 20 marzo il totale dei titoli nel portafoglio CBPP3 ammontava a 63,86 miliardi di euro, in quello ABS a 4,65 miliardi di euro e in quello PSPP a 41,02 miliardi.

Si è chiusa la tornata di aste di fine mese con il collocamento per l’importo massimo, ossia 7,5 miliardi di euro, dei BTP a 5 e 10 anni e del nuovo CCCTeu 2022. I due titoli a tasso fisso sono stati assegnati sostanzialmente sui livelli di rendimento già registrati lo scorso mese, ossia allo 0,55% per il 5 anni e all'1,34% per il 10 anni a fronte di una domanda buona, con il rapporto di copertura rispettivamente fermo a 1,6 e 1,5. Movimenti pressoché irrilevanti hanno caratterizzato il mercato secondario dei titoli di stato.

Avvio di settimana in netto rialzo per i listini europei, sostenuti da nuove operazioni straordinarie di M&A e da un clima più positivo sulle prospettive economiche.


Area Euro

In marzo, l’indice di fiducia economica (ESI) della Commissione Europea è salito da 102,3 a 103,9, rafforzando le attese di accelerazione della crescita nell’Eurozona. Tra le imprese, i miglioramenti più marcati riguardano le aspettative di produzione, la produzione passata e gli ordini. A livello di settore produttivo, il miglioramento è stato più evidente nell’industria (da -4,6 a -2,9), ma gli indici sono saliti anche per le costruzioni (da -25,1 a -24,2), nel commercio al dettaglio (da -1,3 a -0,7) e nei servizi (da 5,3 a 6,0). Tutti i maggiori cinque paesi dell’Eurozona registrano un miglioramento del clima di fiducia.

Inflazione. La stima preliminare ha mostrato un aumento dei prezzi al consumo in Spagna di 0,6% m/m a marzo. Di riflesso la dinamica annua è risalita a -0,7% a/a da un precedente -1,2% sulla misura armonizzata e da -1,1% a/a sulla misura nazionale. Il dato è due decimi al di sopra delle stime di Consenso. In Germania i dati dai Laender sono coerenti con un aumento dei prezzi al consumo a marzo di 0,5% m/m, in linea con le attese. L’inflazione è di riflesso salita a 0,3% da 0,1 sulla misura nazionale e a 0,1% da -0,1% sulla misura armonizzata. Il dettaglio dei dati dai Laender suggerisce che la spinta è venuta sì dal capitolo energia che si è riflesso in aumento dell’1,0%m/m ma anche del capitolo abbigliamento, probabilmente per un effetto di recupero dopo i saldi invernali più aggressivi che negli anni passati.

Spagna. La Banca di Spagna ha rivisto sensibilmente le stime di crescita per il PIL nel 2015 e nel 2016, al 2,8% nel 2015 e al 2,7% nel 2016. Le stime sono significativamente al di sopra delle nostre previsioni più recenti 2,4%, già più forti del Consenso. La Banca di Spagna indica che la ripresa ha preso forte impulso con il calo del prezzo del greggio e deprezzamento del cambio. Nel 1° trimestre, il PIL dovrebbe essere cresciuto di 0,8% t/t. La disoccupazione dovrebbe di riflesso calare nel 2016 fino al 20,5% dal 22,5% stimato per quest’anno. Per quanto concerne l’inflazione la Banca di Spagna stima che rimarrà in territorio negativo nel 2015 a -0,2% ma che risalirà al +1,0% il prossimo anno.


Stati Uniti

La spesa personale a febbraio aumenta di solo 0,1% m/m (consenso +0,2% m/m). In termini reali i consumi calano di -0,1% m/m, dopo due mesi di variazioni molto contenute, comprese fra 0,1% e 0,2% m/m. La spesa a febbraio è stata frenata in gran parte dal maltempo: i consumi di beni durevoli sono in calo di -1% m/m , in linea con i dati deboli delle vendite di auto. E’ probabile che nel 2° trimestre ci sia una netta accelerazione della spesa, anche sulla base dei dati molto forti relativi al reddito e al reddito disponibile. I dati segnalano che il 1° trimestre vedrà un netto rallentamento della dinamica dei consumi dopo il +4,4% t/t ann. del 4° trimestre. 

Il reddito personale cresce di 0,4% m/m; le retribuzioni sono in aumento di 0,3% m/m e il reddito disponibile di 0,4% m/m. In termini reali, il reddito disponibile aumenta di 0,2% m/m, dopo +0,9% m/m di gennaio e +0,5% m/m a dicembre e novembre. 
Il tasso di risparmio balza al 5,8%, da 5,5% di gennaio, e tocca il massimo da fine 2012. 
Il deflatore è in crescita di 0,2% m/m (0,3% a/a), primo aumento dopo tre variazioni negative consecutive. Il deflatore core aumenta di 0,1% m/m (1,4% a/a), come a gennaio, segnalando stabilità della dinamica dei prezzi al netto di alimentari ed energia.


Focus Italia: famiglie e imprese “credono” nella ripresa

Migliora ancora a marzo la fiducia sia delle famiglie che delle imprese italiane. Da notare che a partire da questo mese l’Istat ha rivisto le serie in base 2010=100 (da un precedente 2005=100). 
La fiducia dei consumatori è salita per il terzo mese consecutivo, a 110,9 da 104,4 del mese precedente; peraltro, il livello di marzo coincide con la prima stima di febbraio, ora rivista al ribasso. In ogni caso, si tratta di un massimo dal maggio del 2002. Il dato è risultato in linea con le aspettative. 
Anche il dettaglio dell’indagine è confortante, in quanto mostra per il secondo mese consecutivo che il miglioramento è generalizzato e riguarda sia la situazione economica dell’Italia che la condizione personale degli intervistati, sia i giudizi sulla situazione corrente che le attese per il futuro. 
Da notare in particolare che le aspettative delle famiglie sulla disoccupazione sono scese per il quinto mese consecutivo, arrivando in territorio negativo (a -3 da 10). Accanto all’analogo recupero delle intenzioni di assunzione delle imprese e ai segnali visti negli ultimi mesi di ripresa degli occupati, si tratta di una conferma del fatto che il peggio per il mercato del lavoro è alle spalle.

Gli intervistati segnalano anche un miglioramento della situazione economica delle famiglie, sebbene permanga un ampio gap tra le possibilità attuali e future di risparmio. In aumento anche le opportunità di acquisto di beni durevoli.
Infine, leggermente meno negativi risultano sia i giudizi che le attese sulla dinamica dei prezzi al consumo. Ciò, in coerenza con i dati di febbraio sul CPI, conferma che i rischi di deflazione sono in diminuzione. 

Anche l’indice composito di fiducia delle imprese elaborato dall’ISTAT è salito in misura significativa per il terzo mese consecutivo a marzo, a 103 da 97,5 (rivisto al rialzo da 94,9 precedente) di febbraio. È il livello più alto dal periodo pre-crisi (dal luglio del 2008). La fiducia è salita in tutti i macro-settori, e particolarmente nei servizi e nelle costruzioni. Nel manifatturiero (il settore considerato maggiormente anticipatore dell’attività economica), la fiducia è rimbalzata a 103,7 a marzo da 100,5 (rivisto al rialzo da 99,1 precedente) di febbraio. È un massimo da quasi 4 anni. Il dato ha battuto nettamente le previsioni.
In miglioramento sia i giudizi che le attese su produzione e ordini (non solo dall’estero ma anche sul mercato domestico). In lieve calo le scorte.
L’indagine mostra anche un ulteriore recupero per le aspettative sia sull’economia che sull’occupazione. 

In sintesi, l’ulteriore miglioramento della fiducia sia delle imprese che delle famiglie conferma che la ripresa dell’economia, sebbene da livelli assai depressi, dovrebbe essere ormai avviata. Particolarmente confortante l’ulteriore aumento delle attese sull’occupazione, a conferma dei recenti dati sulle nuove assunzioni nei primi mesi dell’anno; sul miglioramento in corso del mercato del lavoro sembrano avere avuto un ruolo decisivo le misure governative. Da notare che a trainare il morale delle imprese non è solo l’industria (che beneficia più direttamente degli shock positivi su prezzo del petrolio e tasso di cambio), ma anche i servizi. Ancor più incoraggiante il rimbalzo della fiducia nelle costruzioni, l’unico comparto che rimaneva su livelli di attività assai depressi. 

È vero che nel recente passato il recupero degli indici di fiducia non sempre si è riflesso sui dati reali, fornendo in alcuni casi dei “falsi segnali” circa la ripartenza del ciclo. Tuttavia, questa non appare come l’ennesima “falsa partenza” per l’economia italiana, in quanto sono in miglioramento i “fondamentali” che guidano la domanda: non solo il reddito disponibile delle famiglie (grazie ai tagli fiscali e al risparmio sulla bolletta energetica), ma anche la situazione dal lato delle imprese (risparmi sull’energia, maggiore competitività sui mercati esteri, condizioni finanziarie e di credito più favorevoli, meno vincoli e più incentivi sulle assunzioni).

In sintesi, le indagini confermano rischi verso l’alto sullo scenario di crescita nel 2015. Il PIL, dopo un inizio d’anno probabilmente ancora non brillante, dovrebbe accelerare a 0,3-0,4% t/t nel trimestre primaverile. Si tratterebbe del ritmo di crescita più alto da oltre 4 anni.

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