Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 28/05/2015 14:49

Da seguire:

Area Euro

Spagna

. La stima dettagliata sulla crescita del PIL a inizio 2015 dovrebbe confermare l’accelerazione dell’economia spagnola a +0,9% t/t a inizio 2015. Il deciso ritmo di crescita dovrebbe essere stato sostenuto da una forte espansione dei consumi (+1,0% t/t dopo +0,9% t/t) e dalla tenuta degli investimenti fissi (1,2%t/t dopo 1,4% t/t). Il commercio estero dovrebbe aver offerto un contributo marginalmente positivo (+0,2% t/t). Ci aspettiamo un lieve rallentamento del PIL spagnolo nei mesi primaverili a 0,6% t/t. La Spagna crescerà in ogni caso di 2,7% nel 2015, ben al di sopra del trend e della media area euro.

Italia. La fiducia dei consumatori è vista stabile a maggio a 108,2 dopo il calo del mese precedente. La fiducia rimane ampiamente al di sopra della media di lungo periodo. Il mese scorso l’indagine segnalava in particolare un calo dell’indice sulla situazione economica del Paese ma una tenuta dell’indice sulla situazione personale; è possibile che sulla tendenza recente stia pesando l’incertezza geopolitica.

Italia. L’indice di fiducia presso le imprese è atteso in modesta flessione a 103,9 da 104,1 in precedenza. Dovrebbe trattarsi di una pausa dopo tre mesi in aumento. L’indice ha recuperato più di quattro punti tra dicembre e aprile e si è riportato al di sopra della media di lungo termine, su livelli coerenti con una dinamica più sostenuta della produzione industriale.

Area euro. L’indice di fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea potrebbe registrare a maggio la seconda flessione consecutiva, a 103,5 da 103,7. In particolare ci aspettiamo un calo della fiducia nei servizi a 6,4 dal 6,7 di aprile. La fiducia nel manifatturiero dovrebbe essere stabile a -3,2, ancora al di sopra del livello medio dei tre mesi precedenti. Ci aspettiamo una stabilizzazione della fiducia nel commercio al dettaglio e nelle costruzioni. L’indice di fiducia economica rimane su livelli coerenti con una moderata espansione dell’economia area euro nei mesi primaverili; la spinta di inizio 2015 sembra essersi affievolita.


Ieri sui mercati

Giornata a due volti. Dopo la diffusione di voci non verificate sull’avvicinarsi di un accordo con la Grecia, la curva italiana ha visto accelerare decisamente il calo dei rendimenti e la chiusura dello spread con la Germania, evoluzione che ha interessato anche il mercato spagnolo. Le variazioni sono state relativamente ampie (-9pb sulla scadenza decennale).

Il MEF ha collocato tutti i 6 miliardi previsti del BOT 30/11/2015 a un rendimento di 0,004%; inoltre, ha piazzato nella riapertura per gli specialisti 300 milioni di CTZ. Scarsa domanda, invece, per il Bund 2046: 1,05x l’offerta, per un rendimento medio di 1,18%.
Euro in ripresa sul dollaro dai minimi di 1,0818 fino a 1,0935; il dollaro corregge al ribasso anche contro yen (123,70 da picchi di 124,28) e sterlina.
Rimbalzo degli indici azionari europei.


Area Euro

Grecia. Nel pomeriggio, dichiarazioni di fonte greca diffuse da Reuters e Bloomberg hanno parlato di una riunione con le tre istituzioni per iniziare a scrivere la bozza dell’accordo, affermazione interpretata dai mercati come foriera di una soluzione imminente. Tuttavia, la stessa fonte ammetteva che il FMI non era allineato, mentre poche ora prima la Commissione Europea aveva sottolineato il persistere di divergenze ancora da colmare.

La medesima fonte greca, poi, affermava che l’accordo prevede un obiettivo sul saldo primario più basso il primo anno (credibile), una riforma dell’IVA (credibile) e nessun taglio a pensioni e salari (possibile), mentre potrebbe includere misure di alleggerimento del debito nel lungo termine e un piano di investimenti. Messaggi positivi sono stati poi lanciati anche dal primo ministro Tsipras, apparso in compagnia del ministro delle finanze. 

Molta cautela è necessaria nell’interpretare queste uscite: il governo greco ha un gran bisogno di contrastare la fuga dei capitali, necessità che lo rende incline a dipingere sistematicamente un quadro più roseo della realtà. Il presidente dell’Eurogruppo ieri sera ha commentato che serve uno sforzo maggiore da parte dei greci per concludere un accordo. La BCE non ha aumentato il limite dell’ELA per le banche greche, che rimane perciò a 80,2 miliardi.

Francia. La fiducia dei consumatori a maggio scende a 93 da 94 di aprile; l’indice rimane al di sotto della media di lungo periodo. Con ogni probabilità si tratta solo di una pausa momentanea che interrompe la serie di avanzamenti in atto da ottobre scorso. Gli intervistati mantengono un’opinione stabile rispetto al mese precedente per quanto riguarda le finanze future (e ai massimi dal 2010), mentre cala il numero di famiglie che ritiene opportuno fare ora acquisti importanti (l’indice, dopo forti rialzi, rimane però al di sopra della media di lungo periodo). Peggiora invece fortemente, a detta degli intervistati, la capacità di risparmio sia nel presente sia nel futuro, con i sotto-indici relativi sui minimi dal 2012.

Sono un po’ meno numerose rispetto ad aprile le famiglie che vedono un aumento della disoccupazione. Nel complesso, l’indagine di maggio lascia inalterata la tendenza in atto di un progressivo miglioramento del morale delle famiglie, anche se la tornata di maggio, per quello che riguarda la capacità di risparmio, ci ricorda che le famiglie francesi, pur partendo da livelli sostenibili, hanno visto un aumento ininterrotto del loro livello d’indebitamento, pari al 40% tra il 2005 e il 2014 (nello stesso periodo, quelle tedesche hanno sperimentato un calo del 20%). 

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