Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 22/09/2016 15:28

Da seguire:

Francia. L’indice INSEE di fiducia presso le imprese manifatturiere è salito da 101 a 103, sostenuto da giudizi più positivi riguardo alla produzione realizzata e alle aspettative (balzata da 2 a 10). Il clima di fiducia migliora anche nei servizi da 101 a 102, è stabile a 95 nelle costruzioni, peggiora nel commercio all’ingrosso (da 104 a 99) e nel commercio al dettaglio (da 103 a 102), dove però rimane sopra la media di lungo periodo).

Eurozona. La prima stima dell’indice di fiducia delle famiglie dell’Eurozona a settembre potrebbe registrare un miglioramento a -8,0 da -8,5, interrompendo tre mesi di cali. In media trimestrale l’indice rimarrebbe circa sul livello del trimestre precedente (-7,8), e in ogni caso al di sopra della media storica.

Stati Uniti - Le vendite di case esistenti ad agosto dovrebbero rimbalzare a 5,41 mln di unità ann., dopo l’ampia correzione di luglio a 5,39 mln. Come ha indicato il Beige Book, le vendite di case sono frenate dalla scarsità dell’offerta e dai prezzi elevati. Il settore delle costruzioni residenziali dovrebbe tornare a contribuire alla crescita del PIL nel 2° semestre dopo una frenata transitoria in primavera.
 

Ieri sui mercati

Stati Uniti -
La riunione del FOMC si è conclusa con tassi fermi e con indicazioni di un probabile rialzo entro fine anno. Emergono segnali di un acceso dibattito interno, sfociato in tre voti contrari. La valutazione dell'economia è complessivamente positiva e migliore rispetto a luglio. Nelle proiezioni macroeconomiche e dei tassi, ora estese fino al 2019, si nota una stima più bassa della crescita potenziale e tagli alle mediane per il sentiero dei tassi ufficiali.

La decisione della Fed è del tutto in linea con le aspettative implicite nel mercato, che scontava tassi fermi a settembre e una probabilità poco superiore al 50% di rialzo a dicembre. Il dollaro si è indebolito complessivamente di -0,8% come cambio effettivo, ma il movimento riflette anche gli effetti della decisione della BoJ annunciata ieri mattina. In effetti, il dollaro scambia con lo yen a 100,3, dopo aver toccato un massimo infra-giornaliero di 102,78. L’euro, che era sceso fino a 1,1119, è rimbalzato a 1,122. Positiva la chiusura degli indici azionari europei ed americani. In rialzo le quotazioni petrolifere, ma soprattutto per i dati sulle scorte americane. La curva UST ieri ha registrato un appiattimento, con netta flessione dei tassi sul tratto 10-30 anni, mentre i rendimenti dei titoli di stato erano moderatamente saliti sui mercati europei.

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