Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 29/09/2016 14:10

Da seguire:

Area Euro

Area euro.
A seguito dei dati più forti delle attese da Germania e Italia, rivediamo la previsione per l’indice di fiducia economica della Commissione Europea. Non ci aspettiamo più un calo ma un rialzo dell’indice a 103,8 da 103,5. Le indagini nazionali hanno segnalato un miglioramento di morale in tutti i settori. L’indice di fiducia per i servizi è atteso in aumento a 11 da 10 e l’indice per il manifatturiero è visto in aumento a -4,0 da -4,4.  potrebbe calare ancora a settembre, a 103,1 da 103,5 di agosto. La seconda lettura della fiducia dei consumatori dovrebbe confermare la stima flash in leggero recupero a -8,2 da -8,5 di agosto. Il livello della fiducia economica è coerente con un’espansione del PIL attorno a 0,3-0,4% t/t.

Spagna. La stima flash a settembre dovrebbe vedere un aumento dei prezzi al consumo di 0,2% m/m sull’indice nazionale e un balzo su quello armonizzato a +1,1% m/m. L’inflazione dovrebbe quindi accelerare a +0,4% (da -0,1% sull’indice nazionale e da -0,3% sull’armonizzato). Settembre potrebbe dunque segnare l’uscita dal territorio negativo dell’inflazione.

Germania. I dati flash dai Länder dovrebbero mostrare i prezzi al consumo a settembre in calo di -0,1% m/m su entrambe le misure. L’inflazione annua accelererebbe di un decimo a 0,5% da 0,4% sulla misura nazionale (e a 0,4% da 0,3% su quella armonizzata). Il CPI dovrebbe salire ancora nei prossimi mesi per raggiungere l’1% a fine anno.

Germania. La disoccupazione a settembre è attesa ancora a 6,1%, livello su cui è stabile da maggio. Nel 3° trimestre la disoccupazione rimarrà ferma a 6,1% dopo essere calata di un decimo nel 2° trimestre. In mancanza di una decisa accelerazione del PIL non ci attendiamo un ulteriore marcato calo della disoccupazione, già ai minimi storici da molti mesi.


Stati Uniti

Il deficit della bilancia commerciale dei beni (prel.) ad agosto dovrebbe ampliarsi a -62,5 mld di dollari, dopo la riduzione vista a luglio (a -58,8 mld). Il livello del deficit dei beni dovrebbe restare al di sotto di quello visto nel 2° trimestre, segnalando un probabile contributo positivo del canale estero alla crescita nel 3° trimestre. Le importazioni dovrebbero rimbalzare dopo il calo di -1% m/m di luglio, anche alla luce dell’aumento delle scorte. Le esportazioni dovrebbero invece essere deboli, sia per un effetto prezzo (prezzi all’export in calo) sia in termini reali (l’aumento molto forte di luglio difficilmente è sostenibile).

La stima finale del PIL del 2° trimestre dovrebbe mostrare una revisione verso l’alto della crescita a 1,5% t/t ann., da 1,1% t/t ann. della seconda stima. La revisione dovrebbe essere causata essenzialmente da una crescita più forte dei consumi personali (+4,8% t/t ann. da 4,4% t/t ann.), alla luce della pubblicazione della stima della spesa in servizi (che mostra la componente sanità in netto rialzo).


Ieri sui mercati

L’OPEC ha annunciato un accordo di principio per limitare la produzione a 32,5, dai 33,24 attuali. Tuttavia, sarà necessario istituire una commissione per valutare le quote produttive degli Stati membri e sottoporre una proposta formale di allocazione alla riunione interministeriale di novembre. L’accordo non sarebbe condizionato alla partecipazione della Russia. Le quotazioni del Brent Crude future hanno guadagnato circa 2,5 dollari, chiudendo la giornata di ieri a 48,69. Rimangono molti dubbi sull’effettiva implementazione dell’accordo e sulla sostenibilità di eventuali forti rialzi delle quotazioni.

Il Tesoro ha piazzato tutti i 6 miliardi previsti del BOT 31/03/2017, incontrando robusta domanda (1,73x) e spuntando un rendimento medio di -0,257%. Sul mercato secondario, si sono registrati diffusi recuperi dei titoli periferici, e i rendimenti dei BTP a lunga scadenza sono calati di 2-3pb. I principali listini azionari hanno registrato modesti recuperi.


Area euro

Italia
. L’indice composito di fiducia delle imprese è rimbalzato a settembre, a 101 dopo essere calato a 99,5 ad agosto. Il morale delle imprese è migliorato in tutti i principali settori, in particolare nel commercio (a 102 da 97,4 precedente) e nelle costruzioni (a 125,3 da 123,5: negli ultimi 8 anni, solo nel luglio scorso il livello dell’indice è stato più alto); l’indice è salito anche nei servizi (a 103,7 da 102,5) e, in misura più modesta, nel manifatturiero (a 101,9 da 101,1. Viceversa, la fiducia dei consumatori è scesa ancora a settembre, a 108,7 da 109,1 di agosto. Si tratta del minimo da oltre un anno, ma il livello dell’indice resta significativamente superiore alla media storica. Il rimbalzo della fiducia delle imprese è confortante circa una possibile crescita del valore aggiunto tra terzo e quarto trimestre. In pratica, i dati ci sembrano coerenti con un ritorno a un’espansione sia pur modesta del PIL nella seconda metà dell’anno (nella forchetta 0,1/0,2% t/t), dopo la stagnazione vista in primavera. Ciò rende plausibile la nostra previsione di un’attività economica in crescita di 0,8% in media nel 2016.

Francia. Il ministro Sapin ha illustrato l’ultimo budget del quinquennato Hollande, che prevede una crescita 2016-2017 all’1,5% annuo (stima ritenuta ottimistica dal consenso, che si ferma a 1,2%-1,3%). Il deficit nominale è visto in calo di due decimi quest’anno a -3,3% e di altri sei decimi a 2,7% l’anno prossimo, pari a una correzione strutturale rispettivamente a -1,6% e -1,1%. Il debito pubblico è atteso circa stabile nel biennio 2016-17 a 96,0% da 96,2% del 2015.

Francia. L’indice di fiducia dei consumatori è rimasto stabile a settembre a 97, ancora al di sotto della media di lungo termine. Anche i dettagli dell’indagine sono rimasti circa stabili, al netto di un miglioramento dell’opinione degli intervistati sulla propensione futura a fare acquisti importanti.

Nell’audizione al parlamento tedesco, il Presidente della BCE, Draghi, ha difeso le scelte di politica monetaria dalle accuse dei parlamentari conservatori.

Stati Uniti

Gli ordini di beni durevoli ad agosto sorprendono verso l’alto con una variazione nulla (consenso: -1,5% m/m), anche se il dato di luglio è rivisto verso il basso (+3,6% m/m da 4,4% m/m). Al netto dei trasporti gli ordini calano di -0,4% m/m, dopo +1,1% m/m (rivisto da +1,3% m/m). L’aggregato per i beni capitali al netto di difesa e aerei aumenta di 0,6% m/m, terzo incremento consecutivo, mentre nel segmento dei beni capitali per difesa la variazione è di 23,6% m/m, secondo ampio aumento consecutivo, dopo due dati deboli a maggio e giugno. Le consegne di beni capitali ex-difesa e aerei calano di -0,4% m/m, quarta contrazione consecutiva e segnalano ancora debolezza per gli investimenti fissi non residenziali del 3° trimestre. Tuttavia le informazioni sugli ordini di beni capitali danno indicazioni incoraggianti per una svolta in territorio positivo nel 4° trimestre.

Il flusso di discorsi dalla Fed prosegue a ritmo continuo (ieri si sono sentiti Williams, Kashkari, George, Mester), senza modificare le posizioni dei singoli partecipanti riguardo all’opportunità di un rialzo.

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