Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 14/12/2016 17:51

Da seguire:
 

Area Euro

Area euro. La produzione industriale a ottobre è attesa stagnare dopo il calo -0,8% m/m. Se confermato, la variazione annua destagionalizzata rallenterebbe 0,7% da 1,3%, impostando la produzione per un marginale aumento di 0,1% t/t nell’ultimo trimestre come in estate. Le indagini di fiducia avevano indicato un’accelerazione più decisa rispetto a quanto sinora i dati reali stanno indicando.

Italia. La seconda lettura del dato sull’inflazione di novembre dovrebbe confermare la stima flash con un -0,1% m/m sull’indice nazionale e un -0,2% m/m in base all’indice armonizzato UE, per un’inflazione annua in salita a +0,1% in entrambi i casi. Il maggior contributo al calo dei prezzi nel mese è venuto dai servizi ricettivi e di ristorazione, ma i listini sono calati anche nei capitoli delle spese per tempo libero e cultura e delle comunicazioni. In prospettiva, la risalita in corso dell’inflazione è attesa continuare nei prossimi mesi, ma sarà molto lenta (e verosimilmente irregolare su base mensile): stimiamo un CPI in media nel 2017 pari a 0,7% (dopo il -0,1% stimato per quest’anno). I rischi su tale stima restano, a nostro avviso, verso il basso.

Italia. Il governo Gentiloni, dopo aver incassato la fiducia alla Camera (con 368 voti a favore e 105 contrari), dovrebbe ricevere oggi il via libera dal Senato, sia pure con una maggioranza risicata vista l’uscita dalla maggioranza dei membri di ALA. D’altra parte il voto non dovrebbe comunque presentare criticità vista la possibile uscita dall’aula di alcune forze di opposizione. Dal discorso di insediamento alla Camera non sono emerse particolari novità: l’esecutivo lascerà al parlamento il compito di occuparsi della nuova legge elettorale, mentre il governo è atteso finalizzare l’implementazione di alcune delle riforme approvate dall’esecutivo precedente, oltre che occuparsi dell’ordinaria amministrazione e del negoziato con la Commissione Ue in vista di possibili richieste di correzioni alla legge di bilancio (e della eventuale necessità di interventi per la stabilizzazione del settore finanziario). Per una riaccelerazione della spinta riformatrice occorrerà nella migliore delle ipotesi aspettare la prossima legislatura.

Stati Uniti

Le vendite al dettaglio a novembre sono previste in aumento moderato, +0,3% m/m dopo due mesi di rialzi molto sostenuti. Le auto dovrebbero correggere modestamente, in linea con i dati già pubblicati, pur restando su livelli molto elevati. Al netto delle auto, le vendite sono previste in rialzo di 0,4% m/m. La benzina dovrebbe avere contribuito solo marginalmente all'aumento delle vendite complessive. I dati di novembre vanno letti insieme a quelli di settembre e ottobre: nel complesso, il trend dei consumi delle famiglie è solido e prelude a un altro trimestre di crescita compresa fra il 2,5 e il 2,8% t/t ann.

Il PPI a novembre è previsto in aumento di 0,2% m/m, dopo la stabilità vista a ottobre. L'indice al netto di alimentari ed energia è atteso in aumento di 0,1% m/m. A novembre ci dovrebbe essere un rimbalzo dei prezzi dei servizi, che avevano corretto a ottobre. Per quanto riguarda i beni si dovrebbe registrare una variazione di 0,2% m/m, con un modesto contributo della benzina grazie ai fattori di correzione stagionale.

La produzione industriale a novembre è attesa in calo di -0,6% m/m, con una correzione ampia nel settore utility per via del clima mite. Anche il manifatturiero dovrebbe contribuire negativamente, con una contrazione di -0,4% m/m, sulla base della debolezza delle ore lavorate registrata nell'employment report. Nell'estrattivo si dovrebbe registrare una variazione negativa, dopo l'aumento di 2,1% m/m di ottobre.

La riunione del FOMC si dovrebbe concludere con un rialzo dei tassi di 25pb, ormai scontato dal mercato, e la valutazione di rischi bilanciati. Il comunicato dovrebbe anche evidenziare che gli obiettivi di pieno impiego e inflazione al 2% sono raggiunti o molto vicini, rilevando un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro e un’espansione diffusa della domanda domestica. Il focus si sposta ora sullo scenario dal 2017 in poi. Alla luce dell’incertezza sui tempi, i modi e la dimensione del probabile stimolo fiscale, il FOMC dovrebbe mostrare cautela, sottolineando che la politica monetaria terrà conto di eventuali misure espansive. È probabile che, se non anche nel comunicato, almeno nella conferenza stampa di Yellen, si registri la svolta restrittiva già attuata dai mercati con il rialzo dei rendimenti e l’apprezzamento del dollaro. Il sentiero dei tassi dovrebbe rimanere in linea con 2 rialzi nel 2017, in attesa di ulteriori informazioni relative alla politica fiscale.

Ieri sui mercati

Netta flessione dei rendimenti sui titoli di stato italiani, che si tirano dietro tutto il resto dell’Eurozona. Gli spread si sono chiusi di 8-10pb sul tratto 5-10 anni, meno sui tratti corti e ultra-lunghi. Anche il listino azionario italiano è stato ieri il più brillante del continente.

Area euro

BCEHansson

(Estonia) ha dichiarato che “è troppo presto per pensare ad una riduzione degli acquisti”, anche se l’inflazione sarà probabilmente più alta del previsto. Coeuré ha indicato che il rischio di una spirale deflazionistica è scongiurato ma che è necessario mantenere ampio lo stimolo monetario. Secondo Makuch (Slovacchia) la riduzione degli acquisti è spiegata dal miglioramento delle prospettive per la dinamica inflazionistica. La decisione di ridurre i volumi di acquisto mensili sarebbe stata presa con una maggioranza molto ampia. Makuch ha ribadito che la BCE potrebbe ancora rivedere i parametri del programma se necessario.

Germania – l’indice congiunturale ZEW è salito in dicembre da 58,8 a 53,5. Le aspettative rimangono stabili a 13,8.

Italia. La produzione industriale è rimasta invariata a ottobre, dopo essere calata di -0,8% m/m a settembre (ma dopo essere aumentata nei due mesi precedenti, di +0,7% m/m a luglio e di +1,8% m/m ad agosto). La nostra aspettativa era per un lieve rimbalzo. Su base annua, la produzione è rallentata ma è rimasta in territorio positivo, a +1,3% dopo il +1,9% di settembre (dopo il massimo da cinque anni toccato a +4,4% a/a ad agosto) in termini corretti per gli effetti di calendario. La produzione industriale potrebbe risultare poco variata (o al più aumentare di un decimo) nell’intero ultimo trimestre dell’anno, dopo essere balzata di ben +1,2% t/t (un record da sei anni) nei mesi estivi. In altri termini, l’industria (al netto delle costruzioni) verosimilmente non contribuirà al valore aggiunto nel trimestre autunnale.

Stati Uniti

I prezzi all’import a novembre calano di -0,3% m/m, dopo +0,4% m/m di ottobre. Al netto del petrolio, i prezzi sono invariati su base mensile.

La fiducia delle piccole imprese a novembre aumenta a 98,4 da 94,9 di ottobre, toccando il massimo da dicembre 2014, con una variazione di 3,5 punti. Le piccole imprese saranno fra i principali beneficiari delle politiche attese nel 2017.


Giappone

L’indagine Tankan del 4° trimestre è moderatamente positiva. L’indice per le grandi imprese manifatturiere sale a +10 da +6, segnando il primo aumento da un anno e mezzo, ma le aspettative a tre mesi sono più moderate, a 8. Per le grandi imprese non manifatturiere l’indice coincidente è stabile a 18, con le aspettative a 16.  Anche per le piccole imprese si registra miglioramento.

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