Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 02/01/2017 11:35

Da seguire:

Area euro.
La stima finale dovrebbe confermare il PMI manifatturiero in aumento a dicembre a 54,9 da 53,7. Anche i PMI di Germania e Francia dovrebbero essere confermati rispettivamente a 55,5 da 54,3 e a 53,5 da 51,7. Nell’ultimo trimestre il livello dell’indice PMI manifatturiero è salito a 54,0 da 52,1 ed è ai massimi da aprile 2011. La prima lettura dell’indice per l’Italia è attesa in calo a 51,8 da 52,2 di novembre.

I market mover della settimana

Nella zona euro il focus è sui dati di inflazione attesa in aumento a dicembre a 0,8% nella media area euro, di sei decimi a1,1% in Germania di tre decimi in Francia a 0,8% da 0,5% e di due decimi a 0,3% in Italia. L’indice di fiducia economica della Commissione UE è atteso migliorare ancora a dicembre a 106,5 da 106,3 coerente con una crescita del PIL area euro di 0,4% t/t a ridosso del nuovo anno.

La settimana ha molti dati importanti in uscita negli Stati Uniti. I principali dati di dicembre dovrebbero essere in linea con il quadro positivo recente. L’employment report dovrebbe registrare un altro aumento solido di occupati, un marginale rialzo del tasso di disoccupazione a 4,7%, dopo la correzione di 3 decimi di novembre, e un’accelerazione dei salari a +0,3% m/m. Gli indici ISM di dicembre dovrebbero essere ancora in territorio ampiamente espansivo e dare supporto alla previsione di espansione moderata dell’attività economica anche all’inizio del 2017. Le vendite di autoveicoli a dicembre dovrebbero stabilizzarsi su livelli elevati. La spesa in costruzioni di novembre è vista in aumento solido come a ottobre. Infine, i verbali della riunione del FOMC di dicembre dovrebbero mostrare un generalizzato ottimismo sull’espansione e uno spostamento della valutazione dei rischi verso l’alto. La discussione sul sentiero dei tassi dovrebbe riconoscere l’ampio grado di incertezza collegato alle misure di politica fiscale.

La settimana scorsa sui mercati

Con molti mercati chiusi per festività tra cui Stati Uniti, Londra e le piazze asiatiche, la prima seduta del 2017 è attesa con pochi volumi e povera di spunti.

Il BTP è poco variato in area 1,81%, livello attorno al quale ha gravitato per tutta la scorsa settimana. Anche il Bund risulta poco mosso a 0,19%, per cui lo spread riparte da 162 punti-base. La settimana sull’obbligazionario vedrà collocamenti di carta spagnola e francese in agenda per giovedì.

Le Borse europee, dopo una settimana con variazioni di lieve entità (Eurostoxx +0,2%, Piazza Affari -0,6%), ripartono stamane con un lieve calo dei futures per Dax e Cac.

L’euro consolida il recente rafforzamento attestandosi a 1,052 (era a 1,045 a inizio della scorsa settimana, avendo toccato nell’ultima seduta del 2016 anche 1,065).

Anche il petrolio prosegue nel trend recente di apprezzamento, attestandosi oggi a 53,7 (era a 53 una settimana fa) per quanto riguarda il WTI, e a 56,8 (da 55 il 23/12) per ciò che concerne il brent.

Area Euro

Italia.
La fiducia dei consumatori, dopo il trend di calo costante evidenziato per tutto il 2016, è rimbalzata a sorpresa nell’ultimo mese dell’anno, a 111,1 dopo essere rimasta stabile a 108,1 a novembre. È il primo aumento dallo scorso luglio, e il più marcato da ottobre dello scorso anno. Viceversa, l’indice composito di fiducia delle imprese diffuso dall’Istat è calato per il secondo mese a dicembre, a 100,3 da 101,4 a novembre. L’andamento è però molto differenziato per le varie componenti dell’indice: il calo è dovuto ai servizi (102,5 da 105 precedente) e alle costruzioni (120,4 da 124,2 di ottobre), mentre il morale migliora sia nel manifatturiero (a 103,5 da 102,2) che nel commercio al dettaglio (a 107,4 da 106,5): in entrambi i casi si tratta di un massimo nell’ultimo anno. In ogni caso, in tutti i principali settori il livello del morale delle imprese è superiore alla media degli ultimi 5 o 10 anni (particolarmente nelle costruzioni).

Area euro. La dinamica di M3 è salita a sorpresa a 4,8% a novembre, dopo il 4,4% di ottobre. L’incremento è dovuto a M1 (5,3% da 4,8%). Tra le controparti di M3, accelerano sia i prestiti alle imprese non finanziarie (a 1,8% da 1.7%) che quelli alle famiglie (a 2,1% da 1,9%).

Spagna. La stima preliminare ha mostrato un aumento dei prezzi al consumo di molto superiore alle attese a dicembre (0,6% m/m sull’indice nazionale, 0,5% m/m sull’armonizzato). a dicembre. L’inflazione è salita decisamente all’1,5% da 0,7% sulla misura nazionale e a 1,4% da 0,5% sull’indice armonizzato. Si tratta di un massimo da agosto del 2013.

Stati Uniti

Il Chicago PMI a dicembre scende a 54,6 da 57,6 di novembre. L'indagine rimane sempre su livelli coerenti con espansione dell'attività nel settore manifatturiero e conferma la notevole volatilità della serie. La componente ordini subisce una significativa correzione, a 56,5, -6,7 punti, ed è accompagnata da un calo della produzione.

I nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 24 dicembre calano a 265 mila da 275 mila della settimana precedente, e mantengono la media a 4 settimane a 263 mila, vicino ai minimi dai primi anni '70 e sempre in linea con il mercato del lavoro al pieno impiego.

Il deficit della bilancia commerciale dei beni a novembre aumenta più del previsto, con un ampliamento a -65,3 mld di dollari da -61,3 mld di ottobre.  Il saldo risente di un calo dell'export di -1% m/m, spiegato in prevalenza dal crollo nel comparto dei beni capitali, mentre le importazioni risultano in aumento di 1,2% m/m.

Le scorte a novembre (sia all'ingrosso, +0,9% m/m, sia al dettaglio, +2% m/m) segnano significativi aumenti e indicano un probabile contributo positivo alla crescita del PIL nel 4° trimestre.

La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a dicembre aumenta a 113.7 (1985=100), da 109.4 di novembre, toccando il massimo da dicembre 2003. Le aspettative balzano a 105.5 da 94,4, mentre l'indice corrente cala a 126,1 da 132.0 di novembre. Lo scenario a 6 mesi per l'economia e per il reddito personale migliora notevolmente. Anche la valutazione del mercato del lavoro continua a registrare segnali positivi.

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