Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 28/02/2017 12:05

Da seguire:

Giappone

La produzione industriale a gennaio (stima prel.) cala a sorpresa di -0,8% m/m (consenso: +0,4% m/m), dopo +0,7% m/m a dicembre, e segna la prima contrazione in sei mesi.

La fiducia delle piccole imprese a febbraio cala a 47,7 da 48,3. Tuttavia le aspettative per marzo sono positive

Giappone

  • La produzione industriale a gennaio (stima prel.) cala a sorpresa di -0,8% m/m (consenso: +0,4% m/m). La correzione di gennaio è probabilmente da collegare in gran parte al capodanno cinese. Le proiezioni del METI vedono un rimbalzo di +3,5% m/m a febbraio, seguito da un altro ampio declino a marzo (-5% m/m). Il trend sottostante rimane per ora moderatamente positivo. Le consegne di beni capitali a gennaio aumentano di 0,7% m/m; anche con consegne stabili nel resto del trimestre, la variazione sarebbe di +0,3% t/t, con indicazioni positive per gli investimenti fissi delle imprese.

  • La fiducia delle piccole imprese a febbraio cala a 47,7 da 48,3. Tuttavia le aspettative per marzo sono positive, con un incremento atteso a 50,2, diffuso sia al manifatturiero sia ai servizi.

  • Le vendite al dettaglio a gennaio aumentano di 0,5% m/m (+1% a/a), dopo -1,6% m/m di dicembre.

Area Euro

  • Area euro. La stima preliminare dovrebbe mostrare un aumento dei prezzi al consumo di 0,3% a febbraio in larga misura su spinta dei prezzi interni. L’inflazione è attesa in aumento di due decimi al 2,0% per la prima volta dal 2013. Si tratterà tuttavia solo di una fiammata. La forte accelerazione dell’inflazione euro zona da 0,1% a 2,0% di febbraio è dovuto per lo più al rimbalzo della componente energia; nei prossimi mesi la dinamica annua sarà sostenuta da un effetto base favorevole sui prezzi core che verrà meno in estate. Confermiamo la nostra stima di inflazione all’1,7% nel 2017. In Francia, la stima flash di febbraio dovrebbe mostrare che i prezzi al consumo sono saliti a 0,5% m/m da -0,2% m/m sull’indice nazionale e di 0,6% m/m da -0,3% m/m su quello armonizzato.

    Grazie a un effetto statistico favorevole, l’inflazione dovrebbe quindi accelerare di tre decimi a 1,6% da 1,3% sull’indice nazionale e a 1,9% da 1,6% su quello armonizzato. Dopo il balzo d’inizio anno, il CPI dovrebbe moderare il ritmo e stabilizzarsi attorno a 1,6% per l’anno in corso. In Italia, i prezzi al consumo sono visti in aumento di 0,1% m/m a febbraio su spinta dei prezzi interni dal momento che il contributo dall’energia dovrebbe essere circa nullo. L’inflazione annua è attesa aumentare di tre decimi, da 1% a 1,3%.

  • Francia. La spesa per consumi a gennaio è attesa risalire di 0,5% m/m da -0,8% m/m. Nel mese le vendite di auto dovrebbero essere scese, stando ai dati sulle immatricolazioni. Tuttavia, i saldi invernali e le temperature più basse rispetto alla media stagionale dovrebbero aver sostenuto i consumi a inizio anno. La variazione annua rallenterebbe a 1,4% da 1,5%, impostando il primo trimestre per un aumento di 0,2% t/t da 0,9% t/t di fine 2016.< > La seconda lettura dovrebbe confermare che nel quarto trimestre il PIL è avanzato di 0,4% t/t (1,1% a/a) da 0,2% t/t (0,9% a/a). La diffusione dei dettagli dovrebbe indicare che il contributo prevalente è venuto dalla domanda interna (in particolare dai consumi e meno dagli investimenti), mentre il canale estero dovrebbe aver contribuito, ma residualmente. Per il trimestre in corso ci attendiamo un’espansione di 0,4% t/t.

Stati Uniti

  • La seconda stima del PIL del 4° trimestre 2016 dovrebbe mostrare una modesta revisione verso l’alto a 2% t/t ann., da 1,9% t/t ann. della stima advance. La stima dovrebbe incorporare una modesta revisione vero l’alto dei consumi personali (a 2,6% t/t ann., da 2,5% t/t ann.). Anche gli investimenti residenziali e non residenziali e le esportazioni nette dovrebbero registrare marginali revisioni positive. I dati del 1° trimestre segnalano una probabile accelerazione della crescita a inizio 2017, intorno al 2,5% t/t ann.

  • La stima preliminare della bilancia commerciale dei beni a gennaio dovrebbe mostrare un deficit di -67 mld di dollari, in ampliamento da -64,4 mld di dicembre. I dati di gennaio dovrebbero registrare una correzione dell’export, dopo il forte aumento di dicembre (+4,1% m/m), a fronte della prosecuzione di una crescita positiva delle importazioni per il quarto mese consecutivo. L’apprezzamento del dollaro visto in autunno dovrebbe tradursi in un moderato contributo negativo delle esportazioni nette alla crescita del PIL nel 2017.

  • Il Chicago PMI a febbraio è atteso in aumento a 53,5 da 50,3 di gennaio, dopo due ampie correzioni consecutive. Le altre indagini regionali sono state positive e l’indice di Chicago dovrebbe recuperare almeno una parte del differenziale che si è aperto anche con l’ISM.

  • La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a febbraio è prevista in modesta correzione a 111 da 111,8 di gennaio. Le indicazioni delle altre indagini di fiducia segnalano una stabilizzazione del trend dopo diversi mesi di rialzi; inoltre, l’indice del Conference Board ha registrato aumenti molto più sostenuti rispetto a quelli dell’Univ. of Michigan.

Ieri sui mercati

Il Tesoro ha collocato 10 miliardi di euro complessivi di titoli, il massimo della forchetta indicata. Più in dettaglio, il MEF ha emesso 4 miliardi del nuovo BTP a 5 anni marzo 2022 cedola 1,2% ad un rendimento medio d'asta dell’1,11%, da 0,92% del precedente collocamento di fine gennaio. Rendimenti in discesa al 2,28% dal 2,37%, al contrario, per la terza tranche del BTP giugno 2027 che è stata collocata per 2 miliardi. Malgrado l’abbondante offerta, sul secondario i rendimenti sono calati di 3-4pb sulle scadenze 5-30 anni, come in Spagna. Lieve calo anche per i rendimenti degli OAT, che però si erano mossi già vigorosamente alla fine della scorsa settimana (da 1,09% il 21/2 a 0,89%), mentre quelli del debito tedesco sono saliti di 1-2pb sul tratto lungo e di 3pb su quello corto.

Nell’ottava del 24 febbraio il portafoglio PSPP ha visto un incremento di 16,29 miliardi di euro ed è salito a 1.387,67 miliardi di euro.

Eurozona. L’indice di fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea è aumentato a febbraio di un decimo, circa in linea con il consenso, a 108,0 da 107,9. Si tratta del sesto aumento consecutivo. Lo spaccato è omogeneamente positivo. L’indagine di febbraio è in linea con quelle nazionali e PMI delle principali economie del blocco, che segnalano tutte che nel primo trimestre 2017 la crescita è in accelerazione.

Area euro. La dinamica di M3 ha rallentato di un decimo a 4,9 da 5,0 a gennaio. Tra le controparti di M3, il credito alle famiglie aumenta di 2,2% a/a, quello alle aziende non finanziarie di 2,3% a/a.

Italia. I dati sul commercio coi Paesi extra-Ue a gennaio hanno mostrato una crescita consistente, per entrambi i flussi commerciali: +2,8% m/m per l’export (da +2,6% di dicembre) e +1,7% m/m per l’import (da +6,7% precedente). Su base annua l’accelerazione è robusta: +19,7% per le esportazioni e +22,3% per le importazioni.

Spagna. La stima flash mostra l’inflazione al 3,0%, stabile sull’indice nazionale e in aumento di un decimo sull’indice armonizzato da 2,9%, un massimo da giugno 2013. Ancora una volta il dato dovrebbe essere spiegato dal contributo dei prezzi energetici. L’inflazione spagnola dovrebbe moderare dopo la primavera attorno al 2,2%-2,3%.

Stati Uniti

Gli ordini di beni durevoli a gennaio (stima prel.) aumentano di 1,8% m/m, spinti dalla componente dell’aeronautica civile (+69,9% m/m). Al netto dei trasporti, gli ordini calano di -0,2% m/m. Gli ordini di beni capitali al netto di difesa e aerei deludono, con una correzione di -0,4% m/m. e consegne di beni capitali al netto di difesa e aerei sono deboli, con un calo di -0,6% m/m, ma seguono un dato forte a dicembre (+1,6% m/m, rivisto da +1% m/m). Nonostante la debolezza di ordini e consegne di beni capitali a gennaio, la media mobile a tre mesi per le due serie rimane su un trend positivo e segnala il proseguimento di una moderata ripresa degli investimenti fissi delle imprese.

Kaplan (Dallas Fed, votante) ha ripetuto che la Fed è vicina agli obiettivi di piena occupazione e inflazione al 2%, anche se ci sono probabilmente ancora un po’ di (ma non molte) risorse inutilizzate sul mercato del lavoro anche con il tasso di disoccupazione a 4,8%. Kaplan ha detto che la Fed dovrebbe muovere i tassi “prima piuttosto che dopo”.

Trump update. La proposta di budget dell’Amministrazione includerà aumenti consistenti di spesa per la difesa, a fronte di tagli equivalenti di spesa discrezionale al netto della difesa. Il budget non dovrebbe toccare i grandi programmi di spesa (sanità e previdenza), e dovrebbe includere un incremento di 20 mld di dollari (+2%) della spesa corrente per la difesa, a 603 mld. Questo obiettivo equivale a un aumento di 54 mld di dollari rispetto ai limiti di spesa imposti dalla legge del 2011.

Questa indicazione segnala alcuni punti rilevanti: prima di tutto, gli aumenti di spesa sono concentrati nella difesa (per ora niente infrastrutture) e sono finanziati da corrispondenti tagli di altre spese discrezionali, probabilmente aiuti internazionali, programmi per l’ambiente, finanziamenti all’EPA, ma saranno necessari altri tagli (scarso stimolo netto); in secondo luogo, si prevede uno sforamento dei limiti imposti dal Budget Control Act.

Le informazioni sull’aumento della spesa per la difesa saranno parte del leit-motiv del discorso di Trump in Congresso questa sera: un budget di “forza nazionale”, in cui si finanzia la difesa e si tagliano i trasferimenti per la difesa internazionale, mantenendo un controllo sul deficit. A questi temi, si aggiungeranno probabilmente i riferimenti al taglio delle, alla deregolamentazione e al controllo dei confini e dell’immigrazione.   

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