Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 17/07/2017 09:57

Da seguire
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Area Euro
Area euro. La seconda stima dovrebbe confermare l’inflazione in calo di un decimo a 1,3% da un precedente 1,4% e l’inflazione core in aumento di un decimo all’1,2% per effetto del rincaro dei servizi ricreativi in Germania, probabilmente dovuto al calendario delle festività di giugno (Pentecoste). L’inflazione è attesa calare ancora di un decimo a luglio per fattori stagionali ma dovrebbe tornare a salire ad agosto. La dinamica core rimarrà in ogni caso intorno all’1,1% fino a fine anno. Il consolidarsi della ripresa riduce i rischi verso il basso per la dinamica inflazionistica.

Stati Uniti
L’indice Empire della NY Fed a luglio dovrebbe correggere a 14,4 da 19,8 di giugno, con un’indicazione di proseguimento dell’espansione del manifatturiero.

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I market mover della settimana
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Nell’area euro, il focus sarà sulla riunione BCE, che dovrebbe concludersi senza novità di rilievo sul fronte della comunicazione e delle misure non convenzionali. La seconda stima dovrebbe confermare l’inflazione dell’Eurozona in calo di un decimo a giugno all’1,3%, mentre la dinamica sottostante è attesa in aumento all’1,2% da 1,0%, su spinta dei prezzi dei servizi ricreativi. L’inflazione potrebbe ancora calare a luglio a 1,2% su un calo dei prezzi core. La stima preliminare sulla fiducia delle famiglie dovrebbe mostrare una lettura stabile a -1,3 dopo mesi in continuo aumento.
La settimana ha pochi dati di rilievo in uscita negli Stati Uniti. Il focus sarà sulle indagini regionali del settore manifatturiero a luglio, che dovrebbero dare indicazioni di prosecuzione di crescita moderata dell’attività nel settore. A giugno, i nuovi cantieri residenziali dovrebbero risalire dopo tre mesi molto deboli e i prezzi all’import dovrebbero essere in modesto calo, sulla scia della correzione del prezzo del petrolio.

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Ieri sui mercati
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L’appetito per il rischio è sostenuto dai buoni dati usciti in Cina nelle ultime ore. In particolare, la crescita del PIL nel 2° trimestre è stata leggermente superiore alle stime (1,7% t/t e 6,9% a/a); meglio del previsto anche la variazione della produzione industriale in giugno (7,6% a/a), delle vendite al dettaglio (11,0% a/a) e degli investimenti urbani (8,6%).
Dollaro debole sui mercati valutari, penalizzato dai dati macroeconomici americani un po’ al di sotto delle attese (v. sotto) e dai segnali che il prossimo rialzo dei tassi potrebbe non essere così vicino: il cambio ponderato per i flussi commerciali ha ceduto lo 0,6% nella giornata di venerdì, recuperando nelle ultime ore lo 0,15%. L’euro si spinge sopra quota 1,105 contro franco svizzero, marcando il nuovo massimo dell’anno. Chiusura in rialzo per gli indici azionari statunitensi, ma non per quelli europei. Modesto ribasso per le curve governative dei tassi.

Italia. La seconda stima ha confermato il calo dei prezzi al consumo a giugno, di un decimo secondo l’indice nazionale e di due decimi in base all’armonizzato Ue. L’inflazione annua è stata anch’essa confermata in diminuzione per il secondo mese, in entrambi i casi a 1,2% (da un precedente 1,4% sul NIC e 1,6% sull’IPCA). La flessione di giugno è dovuta ai ribassi, entrambi a nostro avviso transitori, delle componenti non-core: alimentari ed energetici (l’inflazione di fondo è stata confermata in aumento a 0,9% da un precedente 0,7%). Per quanto riguarda i primi, il calo è spiegato pressoché interamente da fattori stagionali (oltre che dall’ulteriore correzione dopo i rincari di inizio anno); nel secondo caso, riteniamo che la flessione delle quotazioni internazionali dell’energia vista negli ultimi mesi non sia destinata a ripetersi nel resto dell’anno. Pertanto, confermiamo la nostra idea che l’inflazione possa muoversi in un range piuttosto ristretto nella seconda metà dell’anno, tra 1% e 1,4%.

Italia. I dati sul commercio estero a maggio hanno mostrato come atteso un rimbalzo dopo la flessione di aprile (che era condizionata dagli effetti dei ponti festivi), grazie soprattutto ai Paesi extra-Ue. L’export è salito di +1,2% dopo il -1,7% m/m precedente, l’import di +3,2% dopo il -0,5% m/m del mese prima. Di conseguenza l’avanzo commerciale (in termini destagionalizzati) è calato per il secondo mese, a 3,4 miliardi dai 4 mld di aprile. Anche nei mesi primaverili gli scambi con l’estero possano aver dato un contributo negativo al PIL.

Italia. Nel Bollettino Economico la Banca d’Italia ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita sull’economia italiana, a 1,4% da 1% di sei mesi fa per il 2017 e a 1,3% da 1,2% per il 2018 (l’economia è vista poi rallentare ancora marginalmente nel 2019, a 1,2%). L’ipotesi sottostante è una crescita del PIL di 0,4% t/t nel trimestre appena passato, in linea con i tre mesi precedenti. La nostra stima è più cauta (a 1,1%, rispetto al quale peraltro riconosciamo l’esistenza di rischi verso l’alto).

Stati Uniti. Il CPI a giugno è invariato su base mensile (1,6% a/a, minimo da ottobre 2016). L’indice core è in rialzo di 0,1% m/m (0,119% m/m), per il terzo mese consecutivo; l’inflazione core è stabile a 1,7% a/a, sui livelli di maggio 2015, e in calo ininterrotto da 2,3% a/a di gennaio 2017. Anche se la variazione mensile dell’indice core è ancora deludente e inferiore alla media di 0,2% m/m vista nel 2016, i dati sono meno preoccupanti di quanto appaia a prima vista per i rischi di disinflazione. Infatti, alcune voci in calo riflettono fattori transitori, in particolare: le tariffe aeree e le tariffe della telefonia mobile. Queste ultime stanno sottraendo circa 5 decimi alla dinamica complessiva dell’inflazione core, e dovrebbero ridurre i loro effetti nei prossimi mesi. Inoltre, si rileva una dinamica in ripresa per la sanità e l’abitazione, principali elementi degli indici core. Pertanto concludiamo che il recente rallentamento dell’inflazione core potrebbe smorzarsi nei prossimi mesi.

Stati Uniti. Le vendite al dettaglio a giugno sono più deboli rispetto alle attese, con un calo di -0,2% m/m, ma il dato di maggio è rivisto verso l’alto di 2 decimi a -0,1% m/m. Anche al netto delle auto la variazione è di -0,2% m/m. Al netto di auto e benzina, le vendite sono in calo di -0,1% m/m. Nonostante il rallentamento delle vendite a giugno, i dati trimestrali dei consumi dovrebbero mostrare una netta accelerazione rispetto al1° trimestre, con una crescita attesa poco sotto il 3% t/t ann. (da 1,4% t/t ann. del 1°).

Stati Uniti. La produzione industriale a giugno aumenta di 0,4% m/m, e il dato di maggio è rivisto verso l’alto di un decimo a +0,1% m/m. I dati confermano la previsione di una crescita del PIL solida nel 2° trimestre.

Stati Uniti. La leadership repubblicana al Senato ha annunciato il rinvio del voto sulla riforma sanitaria, previsto per questa settimana, per via dell’assenza da Washington di J. McCall, che sarà in convalescenza in Arizona dopo un intervento chirurgico. La mancanza di McCall in aula porterebbe a 49(su 100) i potenziali voti repubblicani e, in questo caso, anche il voto del vice-presidente Pence, che avrebbe permesso di avere una risicata maggioranza in presenza di due defezioni, non sarebbe più sufficiente a spostare l’ago della bilancia dei voti. Il CBO potrebbe già oggi pubblicare la stima degli effetti dell’ultima versione della riforma sanitaria presentata dalla leadership del Senato, contribuendo a generare possibili nuove richieste di modifiche da parte dei senatori moderati. Lo slittamento del dibattito sulla riforma si ripercuote anche sul resto dell’agenda del Senato, che è fitta fino alla chiusura ritardata di metà agosto, con il budget, la legge di spesa per la difesa e il limite del debito.

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