Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 12/12/2017 16:16

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Da seguire:
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Germania. Lo ZEW a dicembre potrebbe parzialmente correggere a 18,3 da 18,7 dopo tre mesi di rialzi. L’indice sulle condizioni correnti potrebbe anch’esso calare a 88,0 da 88,8. L’economia rimane in fase di solida espansione ma la crescita potrebbe marginalmente rallentare a fine anno.

Stati Uniti. Il PPI a novembre è previsto in aumento di 0,3% m/m (2,8% a/a), spinto da un rimbalzo della benzina. Il PPI core dovrebbe essere in modesto rialzo (0,1% m/m), mentre l’indice al netto di energia, alimentari e commercio è previsto in aumento di 0,2% m/m. L’inflazione alla produzione è su un trend più rapido rispetto a quello del CPI.

Aste. Carta a breve termine viene offerta oggi da Belgio, Spagna e Italia (BOT annuali per 4,75 miliardi di euro). La Germania offre 3 miliardi di Schatz 12/2019.

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Ieri sui mercati
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Mercati secondari dei titoli di stato poco variati rispetto a venerdì. Prese di beneficio sul dollaro, che cede un po’ di terreno dopo una settimana di rafforzamento. Salgono le quotazioni petrolifere, malgrado le notizie non positive sull’offerta.

Italia. Le vendite al dettaglio sono calate di -1% m/m a ottobre, dopo il balzo di +0,8% m/m registrato a settembre. Anche la variazione tendenziale è tornata in territorio negativo, a -2,1% dopo il +3,1% precedente (che rappresentava un massimo da 7 anni e mezzo). Il calo è esteso a tutte le tipologie distributive e a tutti i gruppi di prodotti. Tuttavia, quella di ottobre appare più una correzione dopo il dato anomalo di settembre che una inversione di tendenza.

Secondo Nowotny (membro austriaco del consiglio direttivo BCE), le autorità di mercato dovrebbero regolamentare l’investimento in bitcoin. Per Coeuré (membro del comitato esecutivo BCE), comunque, è a rischio soltanto il capitale di chi investe, e il fenomeno non ha rilevanza sistemica.

Stati Uniti. L’indagine delle aspettative dei consumatori della NY Fed a novembre registra miglioramenti diffusi per spesa, reddito e salari, ma stabilità delle aspettative di inflazione.

Stati Uniti. Il Tesoro ha diffuso una nota in cui si afferma che la crescita generata dalla riforma tributaria, stimata a circa 2,9% all’anno, dovrebbe produrre un aumento di entrate sufficiente a finanziare una riduzione delle imposte di 1,5 tln di dollari in 10 anni. Le stime del Tesoro non sono sostenute da dettagli e differiscono ampiamente da quelle del Joint Committee on Taxation che prevede un allargamento del deficit di 1 tln di dollari generato dalla riforma e un aumento della crescita complessivo di 0,8 pp in 10 anni.

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