Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 31/05/2018 10:57

Da seguire:

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Area euro. La stima flash dovrebbe mostrare un’impennata dell’inflazione Eurozona a 1,8% da un precedente 1,2%, per effetto del rimbalzo dell’energia su scia del rincaro del prezzo del greggio, che ha spinto più del previsto l’inflazione in Spagna e Germania. L’inflazione core al netto di energia alimentari e tabacchi è attesa risalire di due decimi a 0,9%a venir meno dell’effetto di calendario sui prezzi dei servizi ricreativi. Nei prossimi mesi, l’inflazione potrebbe sfiorare l’1,9% sempre sul rincaro dell’energia. Riteniamo che l’inflazione core risalirà a 1,3% a/a a fine anno e solo nel 2019 muoverà più stabilmente verso l’1,6%.

Area euro. Il tasso di disoccupazione dovrebbe essere rimasto fermo ad aprile a 8,5% nella media area euro. Ci aspettiamo un calo più lento nei prossimi trimestri fino all’8,2% a fine anno.

Italia. Il tasso di disoccupazione è atteso in calo di un decimo al 10,9% ad aprile, dopo che lo spaccato di marzo era stato incoraggiante in quanto mostrava al tempo stesso un aumento del tasso di occupazione (a 58,3%, massimo da ottobre 2008) e del tasso di attività (che raggiunge un nuovo record storico). In prospettiva, anche sulla base delle valutazioni sull’occupazione da parte di imprese e famiglie, pensiamo che la disoccupazione possa mantenere un trend al ribasso nei prossimi mesi. Confermiamo la nostra stima di un calo del tasso dei senza-lavoro a 10,7% in media d’anno nel 2018 e al 10% nel 2019.

Stati Uniti. La spesa personale ad aprile è prevista in aumento di 0,4% m/m, come a marzo; i beni durevoli dovrebbero mostrare debolezza, ma i servizi sono attesi in ripresa. Il reddito personale dovrebbe aumentare di 0,3% m/m per il terzo mese consecutivo, sulla scia di un incremento modesto dei salari orari (+0,1% m/m). Il deflatore dei consumi è atteso in aumento di 0,2% m/m (2% a/a, come a marzo), dopo una variazione mensile nulla a marzo. Il deflatore core dovrebbe aumentare di 0,1% m/m (arrotondato verso l’alto da 0,07% m/m); la variazione annua dovrebbe rallentare a 1,8% a/a, da 1,9% m/m di marzo.


Ieri sui mercati

Italia. La situazione politica resta confusa. Il governo Cottarelli è rimasto in stand-by per possibili sviluppi politici, ma da Lega e 5-stelle sono arrivati segnali prima nettamente contrastanti, poi più possibilisti. Il Tesoro ha collocato 1,75 mld del quinquennale al rendimento del 2,32%, 1,82 mld del decennale al 3,0% (meno dell’importo massimo previsto di 2,25 mld) e tutti i 2 mld previsti del CCTeu 09/2025. Collocati anche 550 milioni di BOT nella riapertura per gli specialisti. Sul mercato secondario, si registra una notevole discesa dei premi al rischio dopo lo strappo di inizio settimana: circa -50pb sulla scadenza biennale, -12pb su quella decennale.

Area euro. L'indice ESI della Commissione europea è sceso meno del previsto a maggio a 112,5 da un precedente 122,7. In media, nel 2° trimestre l'indice ESI si è attestato a 112,6 da 114,0. L’ulteriore calo dell'indice ESI e delle altre indagini di fiducia nel trimestre primaverile indica che la crescita del PIL potrebbe rallentare sotto lo 0,4% qq, il ritmo di espansione registrato nei primi mesi dell'anno.

Germania e Spagna L’inflazione è salita più delle attese e torna sopra il 2%, per ora è l’effetto del rialzo del prezzo del petrolio. I dati dai Laender hanno segnalato un aumento dei prezzi al consumo in Germania di 0,5% m/m a maggio, circa in linea con le nostre previsioni, ma più forte del consenso. L’inflazione sulla misura nazionale è salita da 1,6 %al 2,2%mentre sulla misura armonizzata è passata dall’1,4% al 2,2%. Le nostre previsioni mostrano la dinamica inflazionistica complessiva al 2,6% tra agosto e novembre, l’inflazione tornerà poco sotto il 2% nel 2019. In Spagna la stima preliminare mostra un aumento dell’inflazione di un punto a maggio al 2,1%, anche in questo caso le pressioni al rialzo dovrebbero essere venute in larga misura dalla componente energia.

Stati Uniti. La stima ADP degli occupati non agricoli privati registra una variazione di +178 mila, diffusa a tutte le dimensioni di impresa (piccole, +38 mila, medie +84 mila, grandi +56 mila). Gli occupati aumentano di 64 mila nell’industria (+11 mila nell’estrattivo, +39 mila nelle costruzioni, + 11 mila nel manifatturiero). I servizi creano 114 mila posti, con incrementi diffusi a tutti i sotto-settori, con l’eccezione di quello di commercio, trasporti e utility. I dati danno indicazioni positive per l’employment report di maggio in pubblicazione il 1° giugno e per la crescita della produzione industriale.

Stati Uniti. La seconda stima del PIL del 1° trimestre registra una modesta revisione verso il basso, con una crescita di 2,2% t/t nn. da 2,3% t/t ann. della stima advance. Le revisioni sono verso il basso per scorte e investimenti residenziali e verso l’alto per gli investimenti non residenziali. Sia le scorte sia le esportazioni nette danno un contributo marginale di 0,1 pp ciascuno. I dati mostrano un rimbalzo degli utili (+4,3% t/t ann.), dopo la correzione vista nel 4° trimestre (-0,6% t/t ann.) e dovuta a effetti transitori della riforma tributaria. La variazione del deflatore dei consumi è rivista verso il basso a 2,6% t/t ann., da 2,7% t/t ann. della stima advance; il deflatore core dei consumi è in aumento di 2,3% t/t ann., su un trend di modesta accelerazione da 0,8% t/t ann. del 1° trimestre 2017. Le revisioni non modificano lo scenario, che prevede una netta ripresa della crescita (soprattutto dei consumi privati) nel 2° trimestre. 

Stati Uniti. Il Beige Book, preparato per la riunione del FOMC del 13 giugno, riporta espansione moderata dell’attività, diffusa fra settori e aree geografiche, circa in linea con il rapporto precedente. L’unica eccezione è il distretto della Dallas Fed, che segnala crescita su ritmi “solidi”. L’occupazione cresce a ritmi compresi fra modesti e moderati, salvo il caso dell’area di Dallas che vede una dinamica più forte. La dinamica salariale rimane modesta, anche se per il personale qualificato, sempre più scarso, le imprese devono ricorrere ad aumenti di salari e benefit per coprire le posizioni aperte. I prezzi sono in rialzo fa ritmi fra modesti e moderati, anche se si riportano incrementi nel settore delle materie prime. In alcuni distretti si rileva un aumento di pricing power delle imprese. Il Beige Book fornisce un quadro coerente con rialzi graduali dei tassi da parte del FOMC: la crescita prosegue, il mercato del lavoro è vicino al pieno impiego, ma prezzi e salari mantengono ritmi di crescita contenuti

Cina. Gli indici PMI pubblicati dal NBS segnalano un moderato miglioramento dell’attività rispetto ad aprile. L’indice PMI manifatturiero è salito a 51,9 in maggio. Il PMI del settore non manifatturiero ha registrato un aumento marginale, salendo da 54,8 in aprile a 54,9 in maggio.

Canada. La banca centrale ha lasciato il tasso ufficiale invariato a 1,25%, ma ha segnalato che saranno necessari rialzi in risposta all’andamento dell’economia. Il comunicato è coerente con un possibile rialzo di 25pb a luglio.

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