Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 03/07/2018 11:59

Da seguire:

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Area euro. Le vendite al dettaglio a maggio sono attese in calo (-0,5% m/m) dopo l’aumento di un decimo visto ad aprile, sulla scia della contrazione registrata in Germania. La dinamica delle vendite nel trimestre primaverile è comunque in rotta per un aumento di 0,2% t/t dopo la flessione di un decimo dei mesi invernali. Si noti che i consumi delle famiglie sono cresciuti a inizio anno nonostante lo stallo delle vendite.


Ieri sui mercati

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Germania. La crisi politica è rientrata, con un accordo fra Merkel e Seehofer, ministro dell’interno e leader della CSU. Merkel ha detto che le due parti hanno raggiunto “un compromesso realmente buono” che dovrebbe permettere di mantenere fede agli accordi europei, e di ottenere una migliore gestione dei flussi migratori secondari. Secondo Seehofer, l’accordo, che prevede l’istituzione di “centri chiusi” per la valutazione rapida delle richieste di asilo al confine fra Austria e Germania, è soddisfacente e permette di ritirare le sue dimissioni da ministro dell’interno. La crisi di questi giorni, anche se rientrata, è un indice di fragilità del governo tedesco.  

Area euro Il tasso di disoccupazione è calato a maggio all’8,4% mentre le attese erano per una lettura stabile all’8,5%. Il dato di aprile è stato rivisto al ribasso all’8,4. Si tratta di un minimo da dicembre 2008. Il tasso di disoccupazione non è ancora tornato sul livello pre-crisi (7,3%) ma è calato di quasi quattro punti dal picco del 2013 (12,1%). A maggio la discesa del tasso di disoccupazione è spiegata da Italia, Spagna e Irlanda mentre negli altri paesi è rimasto invariato. E’ probabile che il tasso di disoccupazione possa toccare l’8,0% in autunno, mentre la nostra previsione era per un calo più modesto fino all’8,2%.

Area euro La seconda stima riveda il PMI manifatturiero al ribasso di un decimo a giugno a 54,9 da una precedente stima di 55, in calo da 55,5 di maggio. La revisione è spiegata da una lettura più debole per l’indice francese di 52,1 rispetto ad una prima stima di 53,1. L’indice per la Germania è confermato a 55,9 in calo da 56,9. Il PMI manifatturiero italiano è migliorato a sorpresa a 53,3 da 52,7, mentre l’indice per la Spagna è fermo sul livello del mese precedente 53,4. Il livello degli indici PMI nel 20 trimestre, sebbene più debole rispetto a quello dei mesi invernali, rimane coerente con una crescita dell’attività ancora sostenuta. Tuttavia, il calo degli ordini di un punto a giugno a 52,2 fa temere in un ulteriore rallentamento in estate.

Italia. La disoccupazione è calata ben più del previsto a maggio, al 10,7%: si tratta di un minimo da agosto del 2012. Gli occupati sono cresciuti in misura significativa per il terzo mese consecutivo, raggiungendo un nuovo massimo storico (e un record da 10 anni per il tasso di occupazione), in presenza di un tasso di inattività che resta sui minimi storici. Soprattutto, non si tratta solo di contratti temporanei ma anche di occupazione stabile. Anche il tasso di disoccupazione giovanile è calato, a 31,9% da 32,8% precedente. In sintesi, i dati sul mercato del lavoro di maggio sono molto incoraggianti: negli ultimi mesi stiamo assistendo a una ripresa di vigore dell’occupazione (anche permanente), dopo la frenata vista in precedenza.

Stati Uniti. L’ISM manifatturiero a giugno aumenta a sorpresa, salendo a 60,2 da 58,7 di maggio, sul livello di febbraio e sui massimi da settembre 2004. Il livello dell’indice composito sarebbe coerente con una crescita del PIL vicina al 5%. L’indagine conferma una solida espansione nel 2° trimestre, in linea con gran parte degli altri dati, tuttavia rimane probabile che nella seconda metà dell’anno il ritmo di espansione rallenti, anche sulla scia dell’incertezza legata alla guerra dei dazi aperta da Trump.

Stati Uniti. La spesa in costruzioni a maggio aumenta di 0,4% m/m e il dato di aprile è rivisto verso il basso a 0,9% m/m da 1,8% m/m. A maggio la spesa è trainata da una ripresa della spesa pubblica (+0,7% m/m) e da una dinamica moderata della spesa privata (0,3% m/m).

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