Conoscere i propri “bias”

Finanza Operativa Finanza Operativa - 18/06/2018 13:52

La psicologia del trading può influenzare le decisioni sulla strategia di trading e i successi in un processo d’investimento. Si suppone che il perfetto investitore prenda decisioni razionali e intelligenti al momento giusto. Il suo pregresso dovrebbe pertanto scomparire. Dovrebbe agire in modo logico e sulla base di analisi attentamente studiate. Dovrebbe anche avere a disposizione sufficienti strumenti, vale a dire sufficienti risorse da investire, per far sì che il proprio trading funzioni. In realtà tutti noi, chi più, chi meno, siamo guidati dalle nostre stesse emozioni, dal nostro istinto, e soprattutto dal nostro portafoglio. Non possiamo evitarlo.

Possiamo, però, provare a riconoscere le nostre reazioni istintive e i nostri cosiddetti ‘bias’ in modo da tenerli a freno quando se ne presenti la necessità, nonostante questo ci richieda uno sforzo considerevole.
 

Azioni, risultati e…scorciatoie

Quando abbiamo a che fare con situazioni complesse o siamo sotto pressione per mancanza di tempo, le nostre menti individuano alcune scorciatoie. In psicologia comportamentale sono definite rappresentazioni euristiche. Sono utili in presenza di un elemento, grande o piccolo, di incertezza. Il problema è che queste scorciatoie tendono a farci commettere errori.

Negli Anni ’70 due psicologi israeliani, Daniel Kahneman e Amos Tversky, hanno lavorato con l’esercito israeliano per scoprire il motivo per cui un numero considerevole di piloti di carri armati rimanevano uccisi in missione. Le ricerche di Kahneman e Tversky li hanno portati a individuare il problema nel processo di decision making e nelle scelte istintive che, spesso, si erano rivelate sbagliate. Era l’inizio di quella che si sarebbe chiamata economia comportamentale.

“Kahneman e Tversky hanno imparato a giudicare una decisione non dai risultati che darà, ovvero se alla fine la scelta risulti giusta o sbagliata, ma dal processo che ha portato a quella determinata scelta” afferma Michael Lewis, autore del libro sui due studiosi, The Undoing Project: A friendship That Changed Our Minds.

I due israeliani hanno capito l’importanza di calcolare le probabilità d’insuccesso in ogni situazione complessa e di accertarsi che queste fossero ridotte al minimo. Prendiamo in considerazione due particolari bias cognitivi molto noti, che necessitano di una gestione accurata.
 

L’illusione delle mani calde

Immagina di giocare a tennis (o a qualsiasi altro sport). Stai giocando bene. Sei nella situazione in cui continui a servire ottimi tiri. Il pubblico è con te, sei irrefrenabile, hai, come si suol dire…le mani calde. In molti però sostengono che tu, in realtà, non abbia affatto le ‘mani calde’.

Amos Tversky e due altri psicologi, Thomas Gilovich e Robert Vallone, hanno scritto un articolo nel 1985 in cui è spiegato che l’onda di successi è un’illusione, lo slancio è fittizio. I giocatori (e il pubblico) contano su un andamento che nella realtà non è mai esistito, sostengono i ricercatori.

In che modo questo può influenzare la tua strategia di trading?

  • Convincersi di trovarsi nel bel mezzo di una serie di successi può portare a eccessi di sicurezza e, di conseguenza, a compiere scelte sbagliate.
  • La situazione può andare nel verso opposto: quando i trader credono di avere poche chance di successo, potrebbero uscire e farsi sfuggire occasioni che normalmente avrebbero potuto tranquillamente sfruttare.
  • Le perdite potrebbero aumentare rapidamente non appena i trader provano a riconquistare la loro posizione originale.


L’illusione del giocatore d’azzardo

Questo bias ci rassicura sul fatto che in qualsiasi fase di perdita vi troviate, per quanto grave, arriverà un momento in cui la tendenza cambierà. Deve cambiare: lo afferma la legge delle probabilità. Poniamo di lanciare una moneta cinque volte: ogni volta la moneta cade su ‘croce’. Se si crede all’illusione del giocatore d’azzardo, si crederà anche al fatto che, al sesto lancio, la probabilità che esca ‘testa’ sia più elevata. Sbagliato. Ogni lancio è un nuovo evento a sé stante, e la moneta non ha memoria di cosa sia uscito prima. Mai.

In che modo questo potrebbe influenzare la tua strategia di trading?

  • Nel mondo del trading e dell’investimento questo può tradursi nell’uscire prima, perché si crede che una posizione non possa continuare la sua corsa al rialzo.

Ma senza alcun insight o analisi fondamentale della situazione, perché no?

  • Purtroppo, l’illusione del giocatore d’azzardo comporta più rischi quando si perde e i casinò raccolgono facilmente le ricompense.
  • Per evitare di cadere in entrambe queste illusioni, si consiglia di basare il proprio giudizio su ricerche indipendenti o sull’analisi tecnica di base, nient’altro.


Processo, regole e piano

Il mondo del trading è pieno di distrazioni. Non solo riguardo a potenziali perdite, ma anche in caso di vincite: come comportarsi quando si ha successo? Si fa più trading, o si abbandona? È necessario mantenersi sempre concentrati sulla propria strategia (in particolare per limitare le perdite) e sul proprio stato mentale: bisogna in primo luogo essere certi di trovarsi nel giusto stato d’animo per fare trading.

È importante anche capire che gran parte delle persone che fanno trading traggono conforto dall’attribuire causalità negli andamenti, quando in realtà non esiste alcuna causalità. Pertanto mantieni sempre una visione di lungo periodo e sappi che nel trading le perdite sono perfettamente normali e probabili, così come le vincite. Il trucco è rendere le vincite più frequenti delle perdite.

Per concludere, è necessario ricordare sempre i seguenti tre punti:

  • Nel trading, successi e fallimenti non dipendono esclusivamente da abilità o esperienza. Spesso contribuiscono eventi casuali, e in questi casi, per far fronte a queste situazioni, bisogna saper gestire in primo luogo la propria ansia e preoccupazione.
  • Nessuno di noi è in grado di essere totalmente oggettivo, ma riuscire ad essere più consapevoli dei nostri bias istintivi ci aiuterà ad essere trader migliori.
  • Avere familiarità con i mercati e il loro funzionamento è sempre l’opzione migliore rispetto al fatto di basarsi semplicemente sull’ennesima opinione di altri.

Articolo a cura di Capital.com
Fonte: www.finanzaoperativa.com

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