DE000HV4AS18 Un Top Bonus sul FTSE MIB.

Stefano Fanton Stefano Fanton - 25/01/2016 16:58

Una settimana è passata dall’ultimo numero di questa rubrica e l’indice Ftse Mib è, più o meno, allo stesso valore. Ho inserito il “più o meno” perché la volatilità è talmente elevata che un paio di punti di scostamento sono cosa da qualche ora. Se non meno.
 
In realtà la settimana appena trascorsa, per chi era emotivamente (e patrimonialmente) preparato è stata una vera manna dal cielo, in un trend chiaramente ribassista si è assistito a un sell-off da manuale con l’indice che il 20 gennaio ha chiuso a ridosso del -5% andando a testare quota 18.000. Impensabile fino a poche settimane fa, inutile negarlo, una velocità che ha spiazzato molti operatori.
 
Dai 18.000 la reazione è stata altrettanto violenta con il recupero di oltre il 5,8% in due sedute. Poi, attualmente, una sessione negativa che ha chiuso il gap-up formato nel rimbalzo.
 
E ora?
 
Come già detto nel numero precedente occorre capire se si tratta di una buy opportunity e, in tal caso, rastrellare top bonus e prodotti sull’indice. Non vi nascondo che è il mio pensiero a 12 mesi e che ho preso diverse posizioni sui temi visti in queste settimane, alcune prima del crollo, e quindi intempestive, altre in prossimità del tracollo. A ognuno il suo. Se si compera su strappi ribassisti uno strumento come il top bonus ci si assume un rischio più elevato di un acquisto in una fase a bassa volatilità. Ma strumenti out of the money o in the money sono veramente interessanti per chi ipotizza una ripresa.
 
Qui entra in gioco la discrezionalità, la visione personale, il concetto di rischio che ognuno di noi possiede, non è tanto importante il prezzo di carico (ovviamente è importante ma non ha ruolo primario), lo è più il movimento atteso.
 
Tutti i prodotti segnalati nel numero scorso della rubrica e in quelli precedenti mantengono il loro impianto operativo, sono solo più convenienti in alcuni casi.
 
E tuttavia, per gli amanti del “rischio prudente”, un ossimoro, un gioco di parole che rende quasi divertente quanto cela, l’acquisto o la vendita di un indice, invece che di un singolo titolo, permette di osare maggiormente. L’operatività sugli indici è interessante proprio in fasi come quella attuale, caratterizzata da elevata volatilità e altrettanto elevata direzionalità.
 
Come prendere posizione sul nostro indice? Esistono svariati metodi, ne riassumo alcuni per poi tornare su un certificato che seguo da molto. Premesso che un indice non si può, direttamente, acquistare, si può prendere posizione con l’acquisto di: 
  • Futures
  • CFD
  • Opzioni
  • Covered Warrant
  • Certificati a leva 7x, 5x e 3x
  • Bonus Cap
  • Top Bonus
Non si tratta di un elenco assolutamente esaustivo ma è una buona base di partenza. Come già vi ho detto in passato buona parte della mia operatività è su futures, con trading system di posizione settimanale e con aggiustamenti e coperture in intraday. Trovo che gli indici, essendo delle medie, siano particolarmente interessanti per un’operatività di posizione, gli scossoni ci sono ma sono molto più gestibili che nei singoli titoli.
 
I CFD vanno bene per importi piccoli, le opzioni hanno un vincolo temporale che rende fondamentale un corretto timing/base, idem per i cw, entrambi poi risentono della volatilità in modo sostanziale.
 
I certificati a leva sono perfetti per posizioni piccole e limitate nel tempo, risentono infatti dell’effetto compounding ma hanno  una buona leva (anche 7).
 
I bonus cap hanno generalmente buone barriere ma richiedono un trend poco volatile perché una volta toccata la barriera diventano semplici replicanti.
 
I Top Bonus, generalmente più costosi dei “fratelli minori” bonus cap, sono lo strumento perfetto per chi, attualmente, desidera prendere posizione rialzista sul nostro indice. Vi ho già parlato di DE000HV4AS18 che trovate a questo LINK. Dista circa 4 punti percentuali dalla sua barriera ma offre un rendimento potenziale di quasi il 30% sui prezzi attuali (85).
 
E’ la mia prima scelta per sfruttare il rimbalzo. Analizzati gli strumenti a un trader non resta, infatti, che decidere se si tratta di una buy opportunity o di una fase ribassista nuova ed estesa temporalmente.
 
Ognuno ipotizzi lo scenario e prenda la propria decisione individualmente. Ma se si ha una visione rialzista sull’indice non c’è, attualmente, strumento migliore di questa tipologia di certificati. Un rapporto tra rischio e rendimento di tutto rispetto, proprio per questo ho deciso di dedicargli un intero numero della rubrica riportando, a seguire, anche l’analisi di Tony Cioli Puviani. Buona lettura.  

 
Un’idea per il 2016: il certificato TOP BONUS sul FTSE MIB
 di Tony Cioli Puviani

Ogni attività che si prefigge un guadagno comporta dei gradi di rischi differenti. Si può andare da un rischio molto basso, come un lavoro con contratto di lavoratore dipendente a tempo indeterminato nel settore pubblico o la sottoscrizione di un bund tedesco, fino ad arrivare a dei rischi elevatissimi, come l'acquisto del biglietto della lotteria di Capodanno.

In queste attività i rischi possono essere totalmente lasciati al caso, oppure condizionati da scelte individuali. Se prendessimo dei rischi cercando di guadagnare attraverso la lotteria, il bingo oppure il lancio di dadi, non sarebbe possibile dare nessun condizionamento soggettivo sull'esito dell'evento; quindi il risultato di lungo periodo sarebbe positivo solo se le probabilità di guadagno rispetto all’esito positivo dell'evento fossero superiori rispetto ai rischi di perdita sostenuti. Ad esempio, se scommettendo su il tiro di un dado, nel caso si riuscisse a indovinare il numero sui sei possibili, il pay-out, fosse di sette volte la posta anziché sei, ci troveremmo di fronte ad una attività che nel lungo periodo sarebbe di sicuro profittevole. Evidentemente nessuno ti offrirà mai la possibilità di guadagnare dove non esiste l'elemento soggettivo della scelta, quindi nei giochi completamente aleatori, il banco terrà sempre un vantaggio per sé, così da rendere impossibile un'attività profittevole.

Nelle attività imprenditoriali, così come nell'operare sui mercati finanziari, invece, le eterogenee scelte individuali consentono la possibilità di compiere azioni che nel loro complesso risultino migliori della media, con la conseguente possibilità di ottenere discreti rendimenti rispetto alle risorse investite. Commissioni di negoziazione, Tobin tax e 26% di capital gain, fonti sicure di inefficienza, rendono molto difficile l'attività di trading, ma con una oculata gestione della propria operatività, è pur sempre ancora possibile far rendere il capitale impiegato in modo soddisfacente.
 
Le politiche monetarie delle Banche centrali

Tale premessa è necessaria per cercare d’interpretare il mercato finanziario di oggi. Siamo in un periodo dove le politiche monetarie delle Banche centrali hanno di fatto azzerato i rendimenti delle obbligazioni dei debiti sovrani, pertanto quelle che erano le scelte dei risparmiatori che non volevano correre rischi stanno rapidamente cambiando e giocoforza le scelte d’investimento devono essere più simili a quelle imprenditoriali. Dobbiamo convincerci che per proteggere il proprio capitale con i tassi vicini allo zero bisogna prendersi qualche rischio: “non esistono (più) pasti gratis!”

Un operatore di mercato, nel costruire un portafoglio, dovrebbe quindi ipotizzare uno scenario atteso e impostare i propri acquisti su quanto ipotizzato.
 
Sono due gli obbiettivi concreti che la BCE ha raggiunto, oltre al fatto di rubare tempo nella speranza vana che la politica attui quelle azioni necessarie al miglioramento dell'economia reale:
1- L'azzeramento (o quasi) del costo del servizio delle nuove emissioni del debito pubblico. (Oggi, in molti casi, emettendo debito addirittura gli Stati ci guadagnano).
2- Indebolimento dell'euro.

Io mi chiedo quanto convenga oggi alla BCE rischiare una bolla anche sui mercati azionari, lasciando correre i prezzi molto oltre i massimi già visti. Personalmente non ci vedo alcun vantaggio, solo controindicazioni.

Le Banche centrali hanno oggi interesse che le borse non crollino, quindi non ritengono conveniente che si possa creare una bolla sui mercati azionari; un eventuale surriscaldamento dei prezzi comporterebbe solo un maggior rischio di crollo, che è quello che le banche vorrebbero evitare. Perché la BCE dovrebbe pregiudicare quanto fatto fino ad oggi, lasciando correre i mercati in maniera spregiudicata? 

La collaudata abilità verbale del Presidente Draghi sarà sempre pronta a buttare acqua sul fuoco, magari accennando ad "un esuberanza irrazionale dei mercati", come fece nel 1996, quello che era il Presidente della Fed Alan Greenspan o come ha fatto il recente 6 maggio 2015 l’attuale Presidente Yanet Yellen, dichiarando che “i prezzi delle azioni sono molto alti”.

In definitiva non credo che i principali mercati azionari abbiano la potenzialità di salire molto dai livelli attuali. Più specificatamente, per il 2016, possiamo attenderci che la performance del nostro indice azionario, il FTSE MIB, se dovesse salire, lo farà in una misura cauta, non oltre il 20%.  Sono abbastanza fiducioso, d’altra parte, che, anche per i motivi suesposti, in un anno dove la Banca centrale continuerà ad erogare ingente liquidità, non avremo una perdita dell’indice di oltre il 10%.

Sulla base di queste considerazioni, sul presupposto che potremmo rimanere con l’indice ancora in congestione, uno strumento che si sposa con questo scenario potrebbe essere un certificato TOP BONUS sul nostro indice con barriera posta intorno ai 19.600 punti. La potenzialità dello strumento è quella di offrire un extra rendimento - oggi con indice a 19.000 intorno al 25% (variabile a seconda del prezzo d’acquisto del certificato) - qualora il FTSE MIB, alla scadenza del certificato, alla fine del 2016, si mantenga sopra il livello richiesto dalla barriera. In questo caso l’extra-rendimento sarebbe garantito anche se l’indice nell’anno ottenesse una performance modesta (sempre entro i limiti già definiti); mentre il rischio di non partecipare con un altro strumento ad un anno “favoloso” per il listino, rinunciando ad una performance importante, superiore a quelle promessa dal certificato in questione, sarebbe a mio avviso molto modesto.     

Resta chiaro che l’acquisto di tale certificato produrrà delle minusvalenze qualora alla scadenza il valore dell’indice sarà sotto alla barriera che caratterizza il certificato scelto. In questo caso, il valore che l’indice assumerà alla scadenza sarà determinante per il calcolo del rimborso, infatti tale valore, rapportato allo Strike del certificato, ne determinerà il rimborso finale. 
 
Infine lo strumento offre anche la possibilità di essere protetto in qualsiasi momento tramite la vendita delle opzioni CALL sulla scadenza dicembre 2016 strike 19.500.

Un’eventuale chiusura dell’indice sotto la barriera del TOP Bonus e quindi una performance negativa dello strumento potrebbe essere almeno parzialmente compensata dall’incasso definitivo delle opzioni CALL prima citate. Dovesse invece l’indice rimanere sopra la base, il rendimento dello strumento subirebbe una diminuzione a seconda del valore dell’indice alla scadenza e dell’entità delle opzioni vendute.
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Ringrazio a nome di tutti i lettori per l’analisi di Tony, il suo contributo è sempre interessante.
 
L’ANGOLO ZEN
Pagina Tradepedia Zen su Facebook: https://www.facebook.com/Lo-Zen-e-la-Via-del-Trader-Samurai-1507943786185653/?ref=hl
 
‎ Quando la monaca Chiyono studiava lo Zen con Bukko di Engaku, per molto tempo non riuscì a raggiungere i frutti della meditazione. Finalmente, in una notte di luna piena, stava portando dell'acqua in un vecchio secchio tenuto insieme con una cordicella di bambù. Il bambù si ruppe e il fondo del secchio cadde, e in quel momento Chiyono fu liberata. Per commemorare l'evento, scrisse una poesia:

 
In questo modo e in quello cercai di salvare il vecchio secchio
Poiché la corda di bambù era logora e stava per rompersi.
E poi tutt'a un tratto il fondo si staccò e cadde
Niente più acqua nel secchio! Niente più luna nell'acqua!.
 
Commento:
Questa storia è tremendamente Zen. Ha grandi attinenze con il trading, al punto che non basta commentarla, va compresa. E interiorizzata. 
 
VARIE
1) Il gruppo FB che amministro, Traderpedia - Gruppo di discussione sul trading è stato creato per discutere di analisi tecnica e di questa rubrica. Iscrivetevi se volete aggiornamenti della rubrica in real time o se semplicemente volete discutere di analisi tecnica, siamo già 4.326 https://www.facebook.com/groups/traderpedia/
 
Potete contattarmi alla mail: stefano.fanton@traderpedia.it o scrivendomi sul mio profilo facebook.

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