Temporeggiare come strategia

Stefano Fanton Stefano Fanton - 16/02/2018 10:25

«Missus adversus Hannibalem postea a Romanis Q. Fabius Maximus.
Is eum differendo pugnam ab impetu fregit, mox inventa occasione vicit.»

«Quinto Fabio Massimo, in seguito, fu inviato dai Romani ad opporsi ad Annibale.
Evitando la Battaglia, controllava il suo impeto, per poi trovare un'occasione favorevole alla vittoria.»

 

Temporeggiare. Quando l’esito della battaglia è incerto diviene necessaria la tecnica dell’attesa come ben sapeva Quinto Fabio Massimo (275 a.C. - 203 a.C.), detto Cunctator, "Temporeggiatore", uomo politico e generale dell’esercito di Roma.

Allo stesso modo, oltre 2000 anni dopo, la tecnica di temporeggiare viene utilizzata dai traders quando la battaglia tra compratori e venditori è incerta e ha preso il meno evocativo nome di “stare alla finestra”. Ci si prepara ai movimenti forti attendendo che i compratori o i venditori prevalgano generando volatilità nel mercato, si attende che le resistenze siano espugnate permettendo il riversamento massiccio dell’esercito dei compratori, si agisce combattendo una battaglia che non ha come premio la gloria ma il successo finanziario.

In un certo senso tra lo stratega militare e il trader c’è una stretta similitudine, entrambi devono preparare le loro mosse considerando già le seguenti, pianificando diversi scenari possibili, predisponendosi ad un rapido cambio di idee. Tuttavia lo spettro dei colori non è solamente bianco o nero, vi sono infinite sfumature anche nel grigio e quindi, in alcuni casi, il mercato si trova a navigare nelle agitate acque dell’indecisione subendo una battaglia tra i compratori e i venditori che, a seconda della volatilità e dei volumi, vede eserciti più o meno agguerriti. Diviene un’esigenza primaria ridurre i segnali operativi sia come numero che come qualità degli stessi.

Non è proprio un “stare alla finestra”, è più un “in agguato attendendo occasioni”.

Passo subito all’analisi dell’indice FTSE MIB.
24.000 è un livello talmente chiaro, evidente e pulito che nessun trader con una sufficiente esperienza potrebbe mai pensare a una rottura facile e indolore, il primo test è stato da manuale, una lunga cavalcata da 22.000 circa fino a 24.000, pulita, veloce, senza storni o consolidamenti e, proprio per questo, fragile. 24.000 ha ricacciato le quotazioni a 22.000 ma lo ha fatto con una velocità maggiore di quella impiegata per la crescita, a 22.000 un violento rimbalzo fino a 23.000 poi nuovamente il test di 22.000 che viene momentaneamente violato.

Una rottura che però innesca acquisti quasi impetuosi, tutto sommato il nostro mercato sta dimostrando una forza relativa interessante anche se incombono le elezioni nazionali che notoriamente rappresentano un’incognita a breve per il nostro indice.
Può quindi essere interessante selezionare qualche strumento sul nostro indice e sul Dax sfruttando il ribasso dai massimi ma anche la forza che appare nei prezzi. Il problema è che il test di 22.000 ha indebolito il livello supportivo e quindi non è da ritenere improbabile un suo cedimento pur mantenendo il quadro positivo.
In altri termini può essere una buona occasione questo ribasso, ma potrebbero esserci ulteriori tensioni capaci di interessare quota 22.000. Le elezioni incombono e i mercati, al solito, temono l’attivazione di nuovi rischi più che il verificarsi di quelli già previsti.

La strategia che sembra adatta a questo scenario immaginato si rivolge agli indici, con ulteriori acquisti sulla debolezza. A tal proposito occorre individuare alcuni prodotti adatti alla situazione attesa.
Per il FTSE MIB l’ideale sarebbe un Bonus Cap con 10/15 punti di distanza dalla barriera oppure un TOP Bonus che, data la differente tipologia di barriera, potrebbe anche limitare il livello di barriera anche a soli 5 punti percentuali.
Questo ovviamente qualora l’investitore condivida una visione di opportunità sul recente calo e quindi un’impostazione rialzista da qui a 6-12 mesi. Le barriere dei prodotti disponibili variano da 14651 a 17260.

Parto col primo, ISIN DE000HV40D70, barriera a 17260,5975 che presenta quindi un livello di barriera molto distante, circa 23 punti percentuali di distanza. La scadenza è a fine anno, il 21 dicembre 2018 e il bonus è a 106,8. Si compera a 101, quasi al prezzo di collocamento e il rendimento su base annua è pari all’8,63% (7,26% effettivo). Non male davvero data la distanza enorme dalla barriera.
 
C’è ovviamente anche un prodotto con una barriera ancora maggiore, che può essere ancora più interessante per chi ha un’ottica di investimento prudente, la barriera è infatti posta a 14651,182 pari a un enorme 35,24%. Certo, parliamo di un indice e quindi un sottostante con una volatilità “media” e quindi meno rischiosa di un sottostante che lo compone. L’ISIN è DE000HV400N2 il bonus è a 107,5 la scadenza sempre il 21/12/2018 e si compera a 104. Il rendimento atteso è pari al 3,56% in circa 10 mesi, pari al 4,24% annualizzato.
 
Ora, per un trader l’immaginazione è un requisito fondamentale, pianificare le possibili strategie è fondamentale e questo prodotto si presta a un acquisto di posizione e a incrementi in caso di storno, la barriera è molto distante e il rendimento verrebbe senz’altro aumentato da un cedimento di quota 22k. Rendimento avaro, ma rischio ugualmente avaro. Ottimo.
 
Top Bonus interessanti non sono presenti al momento.
 
E per il DAX? Considerazioni analoghe ma una debolezza maggiore, quota 13.000 è stata violata e non ancora ripresa. C’è un prodotto potenzialmente interessante con ISIN DE000HV40D39, barriera a 10109,145 (18,55% di distanza) e rendimento potenziale di circa il 9% (7,02% su base annua). La scadenza è al 21/6/2019. Prodotto interessante in caso di affondo dell’indice.
3 prodotti diversi. Ma non troppo. Da seguire senza dubbio!
  
VARIE
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