Weekly Economic Monitor

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 15/07/2016 14:41

Il punto

Nel 2015, il PIL dell’Irlanda è cresciuto del 26,3%. Oltre a ricordarci i limiti del PIL come misura di benessere, questo dato anomalo dovrebbe anche indurci a ragionare sulla ulteriore perdita di spazio di manovra fiscale per i paesi UE, che hanno modelli di sviluppo diversi e sono alle prese con alti livelli di debito.

La Banca d’Inghilterra non allenta la politica monetaria, ma avvisa che lo farà in agosto.
 

BCE – per ora aspettiamoci parole rassicuranti e poco più

L’esito del voto britannico ha spostato nuovamente verso il basso il bilancio dei rischi per lo scenario macro Eurozona. Stimiamo che l’impatto sulla crescita area euro sarà contenuto, di riflesso rivediamo le stime di crescita di 0,1% nel 2016 all’1,6% e di 0,3% nel 2017 all’1,4%.

La BCE prenderà atto dei maggiori rischi verso il basso per la crescita e accentuerà la retorica ultra-accomodante, ma è poco probabile che il Consiglio decida modifiche sostanziali dello stimolo monetario già a luglio. Al più la BCE potrebbe annunciare aggiustamenti tecnici ai parametri dell’APP, per preparare un’eventuale estensione temporale del programma e/o aumento dei volumi a settembre.

E’, difatti, troppo presto per misurare l’impatto sulla fiducia di famiglie e imprese del voto. Nel contempo, le ripercussioni sulle condizioni finanziarie nell’Eurozona sono state pressoché insignificanti. Inoltre, negli ultimi giorni, più membri del Consiglio hanno ricordato che parte dello stimolo annunciato a marzo deve essere ancora attivato tramite i maggiori acquisti e prossime TLTRO II.
 

I market mover della settimana

Nella zona euro il focus sarà sulla riunione della BCE, che ci aspettiamo potenzi la retorica e prepari modifiche al programma di acquisti. Le indagini ZEW e PMI offriranno le prime indicazioni sull’impatto del voto britannico sulla fiducia delle imprese. L’indice ZEW sulle attese dovrebbe risentire della volatilità sui mercati e, in particolare, delle correzioni dei corsi azionari e calare a 6 da 19,2. Il PMI composito è atteso in discesa a 52,8 da 53,1 a causa di un peggioramento in particolare dell’indice manifatturiero a 52,5 da 52,8, mentre l’indice per i servizi è atteso stabile dopo il calo di giugno. In Francia la fiducia nel manifatturiero è vista in marginale recupero dopo la correzione di giugno, spiegata in parte dagli scioperi. L’indagine sul credito relativa al 2° trimestre della BCE dovrebbe essere stata condotta in parte dopo il voto britannico e potrebbe quindi contenere le prime indicazioni sull’effetto del voto e dell’incertezza che questo ha innescato sulle condizioni al credito nella zona euro. L’indagine BCE dei previsori ufficiali è stata condotta dopo il voto e quindi incorporerà una prima valutazione degli effetti su crescita e inflazione.

La settimana ha pochi dati di rilevo in uscita negli Stati Uniti. Le informazioni riguarderanno il settore immobiliare a giugno: i nuovi cantieri e le vendite di case esistenti dovrebbero essere in modesto calo. Per luglio, l’indice della Philadelphia Fed dovrebbe essere in marginale rialzo, con segnale di contenuto aumento dell’attività nel manifatturiero.

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