Weekly Economic Monitor

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 09/12/2016 14:58

Il punto

Nell’annunciare l’estensione dell’APP, la BCE ha privilegiato la durata sull’intensità, ma ha fatto uno sforzo di comunicazione per evitare che le sue mosse fossero interpretate come un primo passo verso la chiusura del programma.
 

Cambiamento di regime: la Fed da leader diventa follower

La Fed ha raggiunto i suoi obiettivi. Ora, dopo anni di preoccupazione per un’inflazione troppo bassa e per la presenza di risorse inutilizzate sul mercato del lavoro, il problema della Banca centrale sarà evitare il surriscaldamento senza generare una recessione.

Alla riunione del 13-14 dicembre, in attesa di informazioni da Washington, il FOMC si manterrà cauto, alzando come atteso i tassi di 25pb, mantenendo un sentiero atteso di graduali rialzi nel prossimo triennio, e segnalando che la politica monetaria risponderà alle novità di politica fiscale, ma anche alla reazione dei mercati. Il rialzo recente dei rendimenti e del dollaro non passeranno inosservati.
 

I market mover della settimana

Nella zona euro sono in uscita i dati finali d’inflazione per novembre, che dovrebbero confermare l’aumento di un decimo (da 0,5% a 0,6%) per l’Eurozona, di due decimi in Francia (0,7%) e Italia (+0,1%), ma la lettura stabile in Germania (0,7%) e Spagna (0,5%). Sul fronte delle indagini di fiducia di dicembre, lo ZEW è atteso in aumento (a 15,3), così come l’indice INSEE di fiducia per le imprese manifatturiere (a 104); la stima flash del PMI composito potrebbe registrare una stabilizzazione a 54,1. Infine, la produzione industriale dell’Eurozona è prevista in risalita di 0,5% m/m a ottobre dopo -0,8% m/m.

La settimana è ricca di dati ed eventi di rilievo negli Stati Uniti. La riunione del FOMC dovrebbe concludersi con un rialzo dei tassi, ormai scontato appieno dai mercati; l’interesse sarà concentrato sulla comunicazione riguardante il sentiero dei tassi nei prossimi trimestri e nel lungo termine. Il Comitato dovrebbe mantenersi molto cauto, segnalando rialzi in arrivo nel 2017, a ritmi dipendenti dall’evoluzione dei dati e della politica fiscale, notando che i mercati stanno già attuando restrizione monetaria con il rialzo del dollaro e dei rendimenti. Sul fronte dei dati, le indagini regionali di dicembre dovrebbero indicare una modesta crescita dell’attività nel manifatturiero. A novembre, la produzione industriale dovrebbe essere in calo, i cantieri residenziali dovrebbero correggere solo moderatamente dopo l’ampio balzo di ottobre, restando su un trend verso l’alto; le vendite al dettaglio sono previste in aumento moderato, con indicazioni di espansione solida dei consumi anche nel 4° trimestre. Sul fronte dei prezzi, a novembre il CPI core e il PPI dovrebbero essere in rialzo di 0,2% m/m, mentre i prezzi all’import sono previsti in calo sulla scia del rafforzamento del dollaro.

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