Weekly Economic Monitor

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 29/09/2017 16:04

Il punto

Il probabile ingresso dei liberali nel nuovo Governo tedesco non è positivo per le prospettive di riforma dell’Eurozona. Peraltro, l’iniziativa del nuovo Governo potrebbe essere limitata dalla necessità di mediare fra posizioni molto diverse.

Stati Uniti - Riforma tributaria: si aprono le danze

La leadership repubblicana e la Casa Bianca hanno presentato un quadro di base per la riforma tributaria. La proposta è ancora lontana da una formulazione che possa trasformarsi in legge. D’altra parte, la mancanza di dettagli lascia spazio per negoziare e formare eventualmente maggioranze non ortodosse, come visto per il limite del debito e la legge di spesa.

La proposta riproduce molte indicazioni delle precedenti versioni in termini di numero e livello delle aliquote, e rimane probabilmente favorevole alle classi di reddito più alte, ma introduce anche alcune novità positive (possibile mantenimento dell’aliquota massima sul reddito delle famiglie, eliminazione di molte detrazioni). Gli interventi sulle imposte per le imprese sono positive in termini di aumento della competitività. Le misure avrebbero effetti espansivi nel breve termine; nel medio termine amplierebbero il deficit e il debito. I tempi sono strettissimi per un’approvazione entro fine anno: la riforma potrebbe ridursi a un semplice taglio di imposte. Lo scenario centrale è che una versione, anche minima, della riforma, venga approvata fra fine 2017 e inizio 2018.

Eurozona: a gonfie vele

La fase di espansione dell’economia europea prosegue a ritmi anche più sostenuti rispetto alle nostre previsioni di tre mesi fa. Rivediamo al rialzo la stima per il 2017 al 2,2% da un precedente 2,1%. Dalla seconda metà di quest’anno e fino a fine 2019, il PIL crescerà a ritmi meno sostenuti, sebbene al di sopra del trend. L’apprezzamento del cambio effettivo non farà deragliare la ripresa perché è in parte endogeno ed insiste su un’economia che va meglio delle attese. Confermiamo la stima per il 2018 all’1,7%.

I market mover della settimana

Nella zona euro la seconda stima dei PMI di settembre dovrebbe confermare che il ritmo della crescita nell’estate è rimasto in linea con quello visto nel 2° trimestre. Sul fronte del mercato del lavoro, ad agosto la disoccupazione dovrebbe essere rimasta ferma al 9,1% nell’Eurozona e calata di due decimi a 11,1% in Italia. Infine, le vendite al dettaglio per la zona euro potrebbero essere aumentate di +0,5% m/m da -0,3% m/m di luglio.

La settimana è densa di dati importanti negli Stati Uniti. Tutte le informazioni saranno influenzate dagli effetti degli uragani in Texas e in Florida, con indicazioni coerenti con rallentamento della crescita fra la fine del 3° trimestre e una parte del 4°. La previsione è che i trend di medio termine non vengano modificati e l’indebolimento dell’attività sia seguito da una riaccelerazione entro il 1° trimestre 2018. Sulla base dell’esperienza di Katrina, a settembre l’ISM manifatturiero dovrebbe aumentare, mentre l’indice non manifatturiero dovrebbe correggere; le vendite di autoveicoli sono attese in ulteriore, modesto calo, dopo il crollo di agosto. L’employment report dovrebbe registrare un netto rallentamento della dinamica degli occupati e un possibile rialzo del tasso di disoccupazione: la debolezza del mercato del lavoro dovrebbe proseguire a ottobre, e poi recuperare nella parte finale del 4° trimestre. La spesa in costruzioni ad agosto è prevista in moderato rialzo.

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