Weekly Economic Monitor

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 01/12/2017 18:52

Il punto

Nuova capitolazione del governo inglese nei negoziati sull’uscita dall’Unione Europea. Ciò nonostante, raggiungere un accordo potrebbe ugualmente non essere così facile.
Battuta d’arresto per la riforma tributaria negli Stati Uniti.
OPEC e Russia hanno annunciato un’estensione di nove mesi all’accordo che limita la produzione domestica di petrolio.

Giappone - Economia a gonfie vele, spinta anche dai venti favorevoli delle politiche fiscali e monetarie

L’economia giapponese continua a crescere al di sopra del potenziale, sostenuta da fondamentali favorevoli della domanda domestica e internazionale, oltre che da politiche economiche espansive. I rischi per lo scenario sono bilanciati nel 2018 e marginalmente verso il basso per il 2019, quando dovrebbe essere attuato il secondo rialzo dell’imposta sui consumi, compensato però da aumenti di spesa per l’assistenza ai figli.    
Le previsioni per il 2018-19 sono positive: la crescita dovrebbe essere vicina all’1,5% in entrambi gli anni, con espansione di consumi e investimenti fissi delle imprese e un contributo positivo del canale estero. L’output gap, già in territorio positivo, dovrebbe aumentare ulteriormente, mettendo pressione verso l’alto su prezzi e salari. L’inflazione dovrebbe essere in modesto rialzo nel 2018, restando però ancora lontana dall’obiettivo del 2%.
La politica fiscale dovrebbe mantenere un modesto stimolo nel 2018 e moderatamente restrittiva nel 2019. Il 2020 dovrebbe vedere un netto rallentamento della crescita per via del rialzo dell’imposta sui consumi previsto per ottobre 2019. La politica monetaria invece resterà “aggressivamente espansiva” su tutto l’orizzonte previsivo, dato l’impegno a fare overshooting sull’inflazione prima di modificare la strategia di stimolo quantitativo e qualitativo con controllo della curva dei rendimenti.

I market mover della settimana

Nella zona euro è in calendario la prima tornata dei dati di produzione industriale di ottobre, che dovrebbe vedere miglioramenti generalizzati: +0,7% m/m in Germania e +0,3% m/m in Francia e Spagna. Le vendite al dettaglio dell’Eurozona sono attese correggere nel mese (-1,4% m/m). Infine, la stima finale del PIL Eurozona (attesa a +0,6% t/t) renderà disponibili i dati di dettaglio sull’andamento di consumi, investimenti ed esportazioni nel terzo trimestre.

La settimana ha diversi dati importanti in uscita negli Stati Uniti. L’employment report di novembre dovrebbe essere positivo, con un aumento di occupati non agricoli di 210 mila, un tasso di disoccupazione stabile a 4,1%, e una riaccelerazione della dinamica salariale dopo la stabilità di ottobre. L’ISM non manifatturiero di novembre dovrebbe correggere marginalmente dai livelli elevati di ottobre. La fiducia dei consumatori a dicembre dovrebbe essere in ulteriore rialzo. L’8 dicembre scade la legge di spesa: in assenza di un’estensione, c’è il rischio di una chiusura degli uffici federali. Il Senato voterà la nomina di Powell alla presidenza della Fed.

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