Weekly Economic Monitor

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 06/04/2018 16:12

Il punto

Nuova escalation della guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. Tuttavia, si tratta ancora più di una guerra di dichiarazioni che di dazi: i prossimi mesi saranno cruciali per capire che cosa gli Stati Uniti vogliono davvero ottenere dalla Cina.

Le conseguenze dirette non sono ancora un problema, visto che le misure non sono ancora effettive. Tuttavia, ci saranno fin da subito conseguenze indirette sull’agricoltura americana (scelte sulle semine) e più in generale sugli investimenti delle imprese manifatturiere.

D’altra parte, l’offensiva americana sulle politiche commerciale non è il problema più grave che l’ordine economico mondiale deve fronteggiare. Forse è soltanto la risposta confusa a problemi più profondi del modello di sviluppo dell’economia mondiale. Minacce più gravi sono lo sviluppo di industrie con costi marginali pressoché nulli, l’elusione fiscale delle multinazionali, le implicazioni della globalizzazione sulla distribuzione del reddito e la maggiore difficoltà ad affrontare il problema delle risorse comuni.
 

Mercato del lavoro USA: occupazione volatile, ma sempre solida, salari in moderato rialzo.
 

I market mover della settimana

Nell’area euro, la settimana è piuttosto povera di indicatori congiunturali. La produzione industriale in Francia, Italia e nell’intera Eurozona è vista recuperare a febbraio dopo il vistoso calo (viziato da effetti di calendario) di gennaio. I verbali della riunione di marzo della BCE dovrebbero fare luce sulle posizioni interne al Consiglio in merito alla decisione di rimuovere l’easing bias sugli acquisti, nonché sul fatto se già a marzo si sia discusso quando comunicare ai mercati la fine del programma APP.

Negli Stati Uniti, il focus della settimana sarà sui verbali della riunione del FOMC e sul CPI di marzo. I verbali dovrebbero confermare il consenso diffuso per (almeno) tre rialzi dei tassi sia nel 2018 sia nel 2019, con indicazioni di maggiore fiducia nel raggiungimento dell’obiettivo di inflazione. Fra i dati in uscita, ci sono tutti gli indici di prezzo di marzo. Le indicazioni dovrebbero essere di aumenti moderati, di 0,2% m/m per prezzi al consumo, alla produzione e all’importazione. Le variazioni tendenziali del CPI, sia headline sia core, balzeranno al di sopra del 2% a/a, per via del confronto statistico con marzo 2017, ma l’effetto sarà transitorio.

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