I titoli di Piazza Affari che ci hanno fatto sognare

08/03/2017 18:30

I titoli di Piazza Affari che ci hanno fatto sognare

I titoli imprendibili di Piazza Affari che negli ultimi 16 anni hanno fatto registrare performance stellari e nuovi massimi storici.

Al primo posto troviamo Reply (+900% dal 2000 ad oggi) che al momento è a quota 132 euro, non lontano dal massimo storico a 136.30 euro. Il prossimo 15 marzo si riunirà il Cda per l’approvazione del bilancio 2016.

Risultati al 30 settembre 2016

Il fatturato consolidato del Gruppo, nei primi nove mesi dell’anno, ha raggiunto i 571,3 milioni di Euro, in crescita del 10,6% rispetto ai 516,5 milioni di Euro registrati al 30 settembre 2015.

L’EBITDA consolidato, a settembre, è stato pari a 75,2 milioni di Euro (70,3 milioni di Euro a settembre 2015) con un EBIT di 68,8 milioni di Euro (63,4 milioni di Euro a settembre 2015). L’utile ante imposte di 68,9 milioni di Euro è in crescita del 9,2% rispetto al dato 2015.
Con riferimento al terzo trimestre 2016 (luglio-settembre), il Gruppo registra un fatturato consolidato di 184,8 milioni di Euro (171,1 milioni di Euro nel 2015); un EBITDA di 23,9 milioni di Euro (23 milioni di Euro nel 2015) un EBIT di 20,8 milioni di Euro (20,6 milioni di Euro nel 2015) e un risultato ante imposte di 21,7 milioni di Euro (+12,5% rispetto al dato 2015).

Al 30 settembre 2016 la posizione finanziaria netta del Gruppo è positiva per 42,2 milioni di Euro, in sostanziale aumento rispetto ai 23,3 milioni di Euro registrati al 30 giugno 2016.

Reply nei primi nove mesi del 2016 ha raggiunto risultati estremamente positivi, sia in termini di fatturato che di presenza sul mercato – ha dichiarato Mario Rizzante, Presidente di Reply, al termine del CdA.
Da inizio anno, abbiamo lavorato, per arricchire, ulteriormente, la nostra offerta allineandola alle richieste di uno scenario competitivo in continua evoluzione. Il mondo – continua Mario Rizzante – si sta, infatti, radicalmente trasformando sotto la spinta, dirompente, dell’Internet degli oggetti, della realtà virtuale e del cloud.

Oggi non ha più senso considerare la tecnologia un comparto, ma occorre invece affrontare la trasformazione digitale come un unicum, basato su interazioni e scambi istantanei e continui tra macchine e persone. Questo nuovo ecosistema richiede la gestione di quantità di dati sempre più grandi, oltre alla capacità di riconfigurare e riadattare i processi aziendali in tempi rapidissimi; algoritmi e intelligenza artificiale sempre più giocano un ruolo determinante.

Reply è oggi pronta per avere un ruolo da protagonista in questo nuovo scenario. Il nostro impegno è di portarla a diventare sempre più un riferimento consulenziale e tecnologico in Europa.

Al secondo posto si piazza Brembo (+826% dal 2000 ad oggi) che al momento è a quota 65.45 euro, non lontano dal massimo storico a 66.60 euro.

La società ha già reso noto i dati finanziari relativi all’esercizio 2016:

BREMBO: RICAVI 2016 IN CRESCITA DEL 9,9% A € 2.279,1 MILIONI, EBITDA € 443,7 MILIONI (+23,3%), EBIT € 327,5 MILIONI (+30,3%), UTILE NETTO € 240,6 MILIONI (+30,8%).

DIVIDENDO DI € 1,00 PER AZIONE. PROPOSTI ALL’ASSEMBLEA STOCK SPLIT ED ESCLUSIONE VOLONTARIA DAL SEGMENTO STAR.

Rispetto al 2015:

  • Fatturato in crescita del 9,9% a € 2.279,1 milioni
  • Buona crescita dei margini: EBITDA +23,3% a € 443,7 milioni; EBIT +30,3% a € 327,5 milioni
  • Utile netto € 240,6 milioni, in aumento del 30,8%
  • Investimenti netti € 260,7 milioni
  • Indebitamento finanziario netto € 195,7 milioni
  • Proposta la distribuzione di un dividendo ordinario di € 1,00 per azione.

Il Presidente Alberto Bombassei ha commentato: “Oltre che per gli ottimi risultati approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione, l’anno 2016 ha segnato un reale punto di svolta nella crescita del Gruppo per l’entità dell’espansione della nostra impronta industriale.

Nel corso di un solo anno abbiamo infatti inaugurato o avviato nuovi poli produttivi nei nostri principali mercati per un totale di oltre 160.000 metri quadrati, che una volta entrati a pieno regime – cosa che avverrà in tempi molto ristretti, considerata la particolare efficienza realizzativa acquisita da Brembo negli anni – incrementeranno la nostra capacità fusoria di oltre 300.000 tonnellate annue.
I cinque stabilimenti entrati in produzione o in corso di realizzazione tra Stati Uniti, Messico, Cina, Italia e Polonia rispondono ai più avanzati standard tecnologici in termini costruttivi, di processo produttivo, logistico e di sostenibilità. L’innovazione costante di processi e prodotti, che riguarda anche i poli produttivi già esistenti in Italia e in altri paesi, riflette in pieno le nuove ed emergenti opportunità legate all’Industria 4.0 sia in ottica di digitalizzazione di specifiche fasi produttive, sia nel campo della formazione di avanguardia delle attuali e nuove figure professionali.” Così ha commentato il Vice Presidente Esecutivo Matteo Tiraboschi: “I risultati più che soddisfacenti ottenuti nel 2016 riguardano l’insieme dei nostri principali business in modo trasversale.

Tutti i settori in cui operiamo, dall’auto alla moto, dal racing all’aftermarket, hanno dato il loro contributo alla crescita del fatturato di Brembo sia sui mercati di riferimento che su quelli emergenti, grazie ad un portafoglio prodotti ben diversificato e in continua evoluzione. E’ importante sottolineare che la nostra espansione industriale a livello globale prosegue in accordo ad una strategia ad ampio respiro, incentrata sul radicamento geografico in prossimità dei nostri clienti per una più efficace, diretta e dinamica collaborazione.

Tra i principali indicatori finanziari della solidità del Gruppo, ritengo opportuno evidenziare la nostra capacità di generare cassa anche in un anno in cui abbiamo operato importanti investimenti, nonché la consistente marginalità. Gli obiettivi raggiunti dal Gruppo in termini economici, ma anche in ottica di capitalizzazione e di dimensioni geografiche e operative, hanno reso opportuno e coerente proporre l’uscita volontaria dal segmento STAR, all’interno del quale l’Azienda è cresciuta con successo per molti anni, ma che ad oggi non è più rappresentativo del reale perimetro dimensionale raggiunto da Brembo.

A questa proposta si aggiunge anche quella relativa al frazionamento azionario, che consentirebbe una maggiore fruibilità e dinamicità dell’azione sul mercato borsistico.”

Prevedibile evoluzione della gestione

I dati relativi ai primi mesi dell’anno ci consentono di guardare al futuro con cauto ottimismo, sebbene in un quadro globale di forte volatilità.

Sul gradino più basso del podio troviamo I.M.A. (+734% dal 2000 ad oggi) che al momento è a quota 69.25 euro, nei pressi del massimo storico a 70 euro. Il prossimo 14 marzo si riunirà il Cda per l’approvazione del bilancio 2016.

Stime preliminari di consuntivo 2016:

Il Gruppo IMA ha riportato nel 2016 ricavi consolidati preliminari pari a 1.310,8 milioni di euro, evidenziando una crescita del 18,1% rispetto agli 1.109,5 milioni al 31 dicembre 2015. In sensibile crescita il margine operativo lordo (EBITDA) ante oneri non ricorrenti salito a 185,1 milioni di euro (+17,5% rispetto ai 157,5 milioni al 31 dicembre 2015), il margine operativo lordo (EBITDA) salito a 179,2 milioni di euro (+21,1% rispetto ai 148 milioni al 31 dicembre 2015) e il portafoglio ordini consolidato che ha raggiunto i 766,2 milioni di euro (+17,9% rispetto ai 649,9 milioni al 31 dicembre 2015). Le stime preliminari di consuntivo 2016 indicano un esercizio in continua crescita rispetto all’anno precedente, grazie al positivo andamento delle vendite di macchine automatiche verso i settori di riferimento (farmaceutico e food) e al contributo dei neo acquisiti business Medtech e Telerobot, consolidati rispettivamente dai mesi di aprile e maggio 2016.

L’indebitamento finanziario netto preliminare del Gruppo IMA al 31 dicembre 2016 è risultato in forte diminuzione a 99,9 milioni di euro (163,1 milioni al 31 dicembre 2015).

Il dato include l’esborso complessivo di 24,5 milioni di euro per l’acquisizione del business Medtech e di Telerobot, delle quote di minoranza di GIMA S.p.A. e GIMA TT S.p.A. per 35,6 milioni di euro, al netto dell’aumento di capitale pari a circa 91 milioni di euro.

Nel commentare i dati, Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di IMA, ha dichiarato: “Sulla base dei risultati preliminari, si profila un 2016 di grande soddisfazione per il Gruppo IMA.

I ricavi consolidati hanno raggiunto quota 1,3 miliardi di euro ed i risultati preliminari evidenziano l’andamento positivo della redditività, la crescita costante del portafoglio ordini consolidato e la robusta generazione di cassa che ha permesso una sensibile riduzione dell’indebitamento.
Il Gruppo ha rafforzato la leadership grazie alla politica di sviluppo per linee esterne consolidate da una strategia industriale basata sull’innovazione e sul presidio costante dei mercati che ha portato all’ampliamento della gamma prodotti e all’acquisizione di nuove quote di mercato. 

La diversificazione dell’attività in business correlati si è rilevata premiante anche grazie al contributo dei neo acq Autore: Pasquale Ferraro Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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