Un po' tardivamente, Piazza Affari sperimenta un (timido) rimbalzo, che non neutralizza però l'acquisita negatività, seppur di breve periodo. Occorrerà qualche ulteriore sforzo, nel caso, per ripristinare l'uptrend su base giornaliera. Resta ferma la tendenza benigna inaugurata lo scorso autunno, e così ben supportata dalla coppia di medie mobili di cui in tutti questi mesi abbiamo apprezzato il funzionamento.
Non sarà sfuggito tuttavia come, da un paio di settimane a questa parte, l'indice MIB abbia sottoperformato gli omologhi europei.
Non a sorpresa, peraltro: il differenziale di performance annuale fra il benchmark della borsa italiana, e l'Eurostoxx50, ha toccato i +20 punti percentuali all'inizio della terza decade di settembre: una lettura estrema, sperimentata soltanto altre due volte dal 2000 ad oggi; ed evidentemente speculare rispetto ai -20.3 punti di spread conseguiti esattamente un anno prima.
Quando si ponevano le basi per la risurrezione di Piazza Affari.
Ciò impone una certa attenzione ai rapporti di forza. Il rapporto MIB/SX5E è uscito dal downtrend a fine novembre dello scorso anno, segnalando l'opportunità di sovrappesare la borsa italiana. Questa condizione non è venuta meno, ma il ripiegamento in essere da alcune sedute procede verso la sollecitazione del supporto che ne ha accompagnato l'ascesa.
Di questo passo non occorrerà attendere molto tempo, prima di conclamare il disimpegno, in termini relativi, da Piazza Affari.
Il fenomeno, peraltro, è comune a tutte le piazze mediterranee, con Spagna e Grecia che da alcune settimane impongono al PIIGS Index una vistosa sottoperformance rispetto alle piazze core (Austria, Olanda, Francia e Germania), che in questa fase preferiamo.
Nota.
Il presente commento è un estratto sintetico del Rapporto Giornaliero, pubblicato tutti i giorni entro le 8.20 da AGE Italia; pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.
Autore:
Gaetano Evangelista Fonte: News
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