Bond oggi: titoli argentini? Un’occasione. Lo dice Wall Street

04/10/2019 08:14

Bond oggi: titoli argentini? Un’occasione. Lo dice Wall Street

In attesa delle ormai prossime elezioni presidenziali del 27 ottobre, l’Argentina si confronta fra le diverse ipotesi di risoluzione della grave situazione economica e di una scontata (ma non da tutti) ristrutturazione del debito. I sondaggi danno in testa il candidato del Frente de todos, Alberto Fernández, davanti al presidente uscente Mauricio Macri, che guida la coalizione Juntos por el cambio.
Ormai non resta che attendere. Intanto i mercati si pongono domande esplicite su cosa fare dei governativi di Buenos Aires: venderli se si hanno in portafoglio o comprarli in caso opposto? 

Irrompe il confronto

Le posizioni in merito appaiono contraddittorie, anche perché nelle ultime settimane si sono sentite voci da parte di operatori e media Usa a favore dei titoli argentini.

Il ragionamento di base è semplice: la rimodulazione del 2020 (data ipotetica!) sarebbe meno pesante rispetto a quella del 2005. Il motivo è che l’attuale situazione non porterebbe a ipotizzare un’insolvibilità del Paese e giustificherebbe solo l’esigenza di allungare le prossime scadenze.
La stessa linea è stata seguita dagli editorialisti del settimanale Barron’s, mentre - fra i tanti persuasi dell’inevitabilità di una ristrutturazione - un gestore di Ubs, Alejo Czerwonko specialista di mercati emergenti, ha accertato che il taglio ipotizzabile sarebbe limitato al 63% del nominale.

Altri analisti sono più prudenti e suppongono che il nuovo esecutivo post elezioni del 27 ottobre forzerà la mano, allo scopo di ridurre pesantemente il debito, decurtandone il valore fino al 50%. Inevitabile in una fase pre elettorale che si scatenino comunque congetture speculative, sebbene l’attenzione dedicata dai media argentini al tema appaia marginale.

Cosa dicono i prezzi

Se gli shortisti sembrano aver interrotto le loro strategie per guidare le quotazioni verso la soglia dei 30 $, con le emissioni in euro al traino in un quadro così incerto, oggi la nuova asticella si colloca sui 40 $.

Leggermente sotto quotano alcuni step-up sink 2038, frutto della precedente ristrutturazione, con arbitraggi che possono portare a momentanei disallineamenti dei prezzi. Da qualche giorno si assiste comunque a una leggera pressione al rialzo, sebbene ieri i segni meno abbiano di nuovo preso il sopravvento. 

Come sempre benchmark è il 2117

Un’analisi più approfondita del 7,125% Call 28gn2117 in $ (Isin US040114HN39) evidenzia una fase di stabilità, con la permanenza oltre il livello di 40 dopo un veloce strappo al di sotto a settembre.

Il dato di volatilità media si attesta tuttavia sul 58%, conseguenza dei due successivi crolli di agosto. La permanenza nell’area 42-43 $ o una salita sopra fino al 27 ottobre farebbero presagire una ristrutturazione non particolarmente pesante, mentre la rottura al ribasso dei 40 costituirebbe un pesante segnale di allerta.
Le prossime settimane daranno avvisaglie sostanziose di un sentiment dei mercati certamente negativo ma non devastante. Il caso argentino è quindi da seguire perché potrebbe rivelarsi una buona occasione di profitti nel 2020, confermando i dubbi che tutta la vicenda abbia attenti registi ben lontano da Buenos Aires.

 

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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