CHF in rialzo, RBNZ prepara taglio del tasso

24/06/2019 14:00

CHF in rialzo, RBNZ prepara taglio del tasso

CHF in rialzo sulle coperture di posizioni corte degli speculatori

By Arnaud Masset

La scorsa settimana la coppia USD/CHF è crollata pesantemente, cedendo fino al 2,60% e scivolando da 1,0015 a 0,9755 sulla scia dell’esibizione da colomba di Powell durante l’ultima conferenza stampa del FOMC.
Il calo dei tassi d’interesse USA ha eliminato uno degli ultimi forti incentivi perché gli investitori tenessero il biglietto verde, rendendo più economico andare corti. Nel complesso gli asset considerati rifugi sicuri, guidati da franco svizzero, yen e oro, sono cresciuti più della media contro il dollaro.

Fatta eccezione per il crollo improvviso dello yen a gennaio, l’USD/JPY è sceso ai minimi dall’aprile del 2018, invece il metallo giallo ha sfondato al rialzo la soglia dei $1.400, toccando il massimo da 6 anni, suggerendo che gli investitori sono sempre più inquieti rispetto all’attuale situazione economica e alle valutazioni delle azioni.

Osservando il posizionamento degli speculatori, si nota che la scorsa settimana le posizioni corte nette in CHF hanno subito una flessione costante, in calo dal 34% al 26% delle posizioni totali.

Analogamente, le posizioni nette corte in JPY sono scese al 13% dal 26% di una settimana fa.

La situazione rimarrà tesa almeno fino al vertice G20 che si svolgerà il 28-29 giugno. Gli investitori sperano che Trump e Xi trovino un accordo che potrebbe mettere fine all’attuale guerra commerciale fra le due maggiori economie mondiali.
Tuttavia, secondo noi, anche in quel caso i mercati non tornerebbero alla normalità, perché il presidente Trump porterebbe la sua guerra commerciale in Europa. Preparatevi a un’estate ballerina.

RBNZ pronta a un secondo taglio del tasso quest’anno

By Vincent Mivelaz

La propensione al rischio generalizzata in atto dalla scorsa settimana ha dato una forte propulsione al kiwi, dopo la fiacca dovuta agli sviluppi geopolitici nel Golfo dell’Oman e all’annuncio cinese dell’aumento dei dazi antidumping sui tubi di acciaio non legati.

Tuttavia, sebbene non si preveda che mercoledì la banca centrale neozelandese modifichi il tuo tasso di riferimento, molto probabilmente confermerà la sua impostazione da colomba e segnalerà un taglio del tasso dello 0,25% ad agosto 2019, sulla scia del rallentamento delle pressioni inflazionistiche registrato nel primo trimestre.

La RBNZ aveva già tagliato a maggio il suo tasso di riferimento, portandolo a un minimo storico dell’1,50%; il governatore della RBNZ Adrian Orr dovrebbe confermare che è probabile un ulteriore allentamento dal momento che l’inflazione rimane sotto l’obiettivo medio del 2% (IPC T1 a/a: 1,50%), nonostante l’aumento delle cifre riferite al PIL del T1, attestatosi al 2,5% (precedente: 2,30%) diffuse la scorsa settimana.

La RBNZ non risponde così al deterioramento interno, difatti il mercato occupazionale è teso e le retribuzioni hanno mostrato un recupero, reagisce piuttosto alle crescenti incertezze globali e imita la svolta accomodante delle principali banche centrali. Ci sono tuttavia buone ragioni per aspettarsi un calo del dollaro neozelandese (NZD) dopo l’annuncio di mercoledì.

La coppia NZD/USD, che al momento scambia a 0,6611, si dirige verso 0,6630, mentre gli investitori attendono gli sviluppi delle dispute commerciali fra USA e Cina in vista del vertice G20 a Osaka.

Autore: Swissquote Fonte: News Trend Online

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