Continua l’ondata di vendite

19/10/2018 13:30

Continua l’ondata di vendite

Continua l’ondata di vendite

By Vincent Mivelaz

L’ondata di vendite sul mercato azionario continua a incentrarsi sulle economie sviluppate. L’Euro Stoxx 600 ha ceduto lo 0,42%, trainato dallo stallo nella Brexit e dall’esacerbarsi del confronto fra i regolatori dell’UE e la coalizione populista italiana sul piano di spesa dell’Italia per il 2019.
Il DAX accusa le perdite più consistenti, in calo quasi dell’1% dopo l’indebolimento della coalizione CDU-CSU all’indomani delle elezioni in Baviera. Le tensioni geopolitiche hanno spinto al ribasso le azioni USA. I titoli tecnologici hanno subito il colpo peggiore, con il NASDAQ in calo del -2%, il DJIA del -1,20% e l’S&P 500 del -1,45%.

Il calo negli USA è attribuibile anche al fatto che il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha annunciato che non parteciperà a una conferenza per promuovere gli investimenti in Arabia Saudita, a causa della scomparsa del giornalista Khashoggi. L’azionario asiatico è rimasto saldo, fatta eccezione per il Nikkei 225, in calo dello 0,56%.
Le azioni cinesi hanno reagito positivamente alle dichiarazioni di sostegno all’economia da parte dei regolatori cinesi. L’indice CSI 300 di Shanghai ha chiuso a +2,97%, dopo essere sceso ai minimi da 3 anni in avvio di seduta. L’Hang Seng di Hong Kong è rimasto in territorio positivo, a +0,42%.

Le azioni australiane sono scese lievemente, del -0,05%.

Crescita economia cinese più bassa dal 2009

By Vincent Mivelaz

Nel T3, l’economia cinese si è espansa del 6,50% su base annua e dell’1,60% su base trimestrale (preced: 6,70%, 1,80%), segnalando un rallentamento della crescita causato dalla debolezza del manifatturiero.
Le sanzioni USA (totale: dazi del 10% su importazioni cinesi per un valore di USD 200 miliardi, entrati in vigore il 24 settembre) pesano sull’economia e dovrebbero salire al 25% entro la fine dell’anno, se le due controparti non arriveranno a un accordo. Vi sono grandi aspettative per la riunione del G20 in Argentina (30 novembre-1 dicembre), dove i presidenti di USA e Cina discuteranno la questione.

Anche se le prospettive economiche rimangono difficili per l’economia cinese, alla luce del conflitto commerciale e del rischio di credito, i regolatori cinesi mantengono toni rassicuranti e il governatore della banca centrale Yi Gang ha confermato il sostegno finanziario per le imprese private (cioè concessione del credito), sostenendo dunque l’economia attraverso gli stimoli.
Per il momento, le autorità cinesi rimangono fedeli al loro obiettivo di crescita del PIL per il 2018, pari al 6,50%. Di conseguenza il CNY è sotto pressione, ma rimane sotto il prezzo fissato per l’USD/CNY a 6,9387, ciò significa che il renminbi tiene, nonostante il rischio di un ulteriore indebolimento dovuto alle prospettive economiche più deboli.

Autore: Swissquote Fonte: News Trend Online

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