Eur/Usd in pericolo. L'alert dei broker e le strategie suggerite

27/08/2019 12:25

Eur/Usd in pericolo. L'alert dei broker e le strategie suggerite

Sul fronte valutario si registra una sostanziale calma piatta dell'euro nei confronti del dollaro, con il cross fotografato negli ultimi minuti a 1,1103, in frazionale rialzo dello 0,03%.

Il cambio è reduce da due sedute molto volatili, visto che venerdì da un minimo in area 1,105 è scattato in avanti di una figura, raggiungendo un top a ridosso degli 1,115.

Eur/Usd sulle montagne russe con sviluppi Cina-Usa

Gli acquisti sulla moneta unica sono stati favoriti dai nuovi dazi annunciati tanto dalla Cina quanto dagli Stati Uniti e questo ha avuto l'effetto di indebolire molto rapidamente il biglietto verde.

Nella giornata di ieri però si è avuto un movimento contrario a quello di venerdì, visto che l'euro-dollaro è tornato a quota 1,11.

Diversi i motivi che hanno favorito questo movimento in retromarcia, a partire dai toni più concilianti tra Cina e Usa che hanno riaperto uno spiraglio verso un futuro accordo tra i due Paesi.

Pechino vuole raggiungere un'intesa e il presidente Trump da parte sua ha accolto con favore queste indicazioni, parlando di uno sviluppo molto positivo.

Eur/Usd frenato dai dati macro UE.

Timori per recessione in Germania

A pesare ieri sull'euro ha contributo anche il deludente aggiornamento sull'indice IFO diffuso in Germania. A luglio l'indice relativo alla fiducia delle imprese è sceso più delle aspettative, toccando nuovi minimi da novembre 2012.

Tanto basta a rafforzare i timori degli investitori relativamente ad una potenziale recessione della Germania che potrebbe coinvolgere l'intera area euro.

Non a caso gli esperti di Unigestion segnalano che l'Europa rischia una fase recessiva molto più degli Stati Uniti.


Sull'opposta sponda dell'Atlantico l'economia continua a crescere al di sopra dei livelli potenziali, anche se ad un ritmo inferiore rispetto al passato.

Diversa la situazione per la congiuntura europea che per gli analisti di Unigestion è vicina ai livelli di recessione già da qualche tempo, con rischi al ribasso determinati principalmente dal settore dell'occupazione, del consumo e della produzione. 

Simili prospettive non sono certo favorevoli per l'euro che nel brevissimo deve fare i conti anche gli sviluppi della situazione politica in Italia.

Eur/Usd in attesa di novità dalla politica italiana

Si lavora ad un possibile accordo tra M5S e PD, ma nel caso in cui lo stesso non andasse in porto, l'unica alternativa sarebbe quella di un voto anticipato.

Un simile scenario secondo gli analisti di ING contribuirebbe ad aumentare la pressiono ribassiste sull'euro nei confronti del dollaro ma anche del franco svizzero.

Per gli analisti di Societè Generale invece qualsiasi eventuale indebolimento dell'euro-dollaro nei prossimi giorni dovrebbe derivare più dai timori di una recessione in Germania che dalle turbolenze politiche in Italia.

Eur/Usd: Rabobank vede livelli più bassi degli attuali a fine anno

In ogni caso le previsioni per il cross sono ancora a favore del biglietto verde che dovrebbe continuare ad avere la meglio sulla moneta unica.

Gli analisti di Rabobank ad esempio si aspettano che l'euro-dollaro torni a quota 1,10 entro la fine dell'anno, dal momento che i rischi ribassisti sono aumentati.

Meno negativo lo scenario guardando più avanti nel tempo, visto che secondo gli esperti la Fed dovrebbe accelerare il ciclo di taglio dei tassi nel 2020.

Questo dovrebbe indebolire il biglietto verde con un conseguente recupero della moneta unica, motivo per cui Rabobank conferma la sua previsione di un cross a 1,15 per i prossimi 12 mesi.

Eur/Usd: bearish la view di Credit Suisse.

Le attese degli analisti

Nel breve però c'è ben poco da sperare e un alert in tal senso arriva anche dagli analisti di Credit Suisse che vedono ancora un euro in pericolo per via dei rischi legati alla politica e all'economia.

La banca elvetica non esclude che verso fine anno possano tornare in primo piano le incertezze tra UE e Usa relativamente al dazi sul settore auto.

A ciò si aggiunga la grande incertezza legata alla Brexit che rappresenta un'altra fonte di rischio, con potenziali impatti anche rilevati sull'intera area euro.

Da non dimenticare peraltro il divario tra la crescita economica del Vecchio Continente e quella degli Stati Uniti, con la prima in evidente difficoltà.

Infine, anche sul fronte di tassi la situazione appare più favorevole sull'opposta sponda dell'Atlantico, visto che gli analisti di Credit Suisse non si aspetta che la Fed attui i tagli dei tassi nella misura attesa dal mercato, mantenendo quindi un certo sostegno al biglietto verde.

Per quest motivo la banca elvetica indica un target a tre mesi per l'euro-dollaro a 1,08, vedendo una maggiore stabilizzazione tra 12 mesi a 1,10, su livelli peraltro inferiori a quelli attuali. 

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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