Eur/Usd: nuovi rialzi nel breve? Attese e strategie dei broker

25/06/2019 11:19

Eur/Usd: nuovi rialzi nel breve? Attese e strategie dei broker

Sul mercato delle valute l'attenzione continua a rimanere alta sull'euro-dollaro, protagonista di un forte recupero la scorsa settimana, sebbene il rimbalzo della moneta unica risalga più indietro nel tempo e precisamente alla fine di maggio.

Eur/Usd in lieve calo dopo il test di area 1,14

Ieri il cross ha guadagnato terreno malgrado le indicazioni deboli arrivate dall'indice IFO in Germania, sceso però meno delle aspettative.  Quest'oggi l'euro-dollaro tira un po' il fiato e si presenta a quota 1,1382, in calo dello 0,14% rispetto al close di ieri.

La pausa del rialzo giunge dopo l'avvicinamento di una soglia di prezzo importante, quale quella di quota 1,14, e dopo un'ottava tutta in salita per il cross che ha visto il dollaro accusare il calo settimanale più consistente da febbraio dello scorso anno.

Eur/Usd sostenuto da attese di un taglio dei tassi Fed

All'inizio della passata settimana l'euro-dollaro ha mostrato una buona tenuta malgrado le indicazioni del presidente Draghi relative alla possibilità di un taglio dei tassi di interesse da parte della BCE e al riavvio del piano di quantitative easing.

Come spiegato dagli analisti di Mitsubishi UFJ Financial Group, il rinnovato tono accomodante dell'Eurotower ha aumentato i rischi al ribasso sull'euro, ma il calo limitato di quest'ultimo può essere giustificato dalle indicazioni arrivate in seguito dalla Fed.

A ciò si aggiunga che secondo gli esperti i mercati potrebbero essere ormai abituati a tassi negativi e al QE da parte della BCE.

Eur/Usd: occhio al G20, ma il driver saranno le Banche Centrali

Nel breve l'andamento dell'euro-dollaro sarà senza dubbio condizionato dalle indicazioni che giungeranno dal G20 di venerdì e sabato prossimi.

Un allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina giocherà a favore dell'euro, mentre un'escalation dello scontro in atto sarà tutta a vantaggio del biglietto.

L'evoluzione del cross però è decisamente legate alle prossime mosse della Fed e della BCE in materia di politica monetaria.

Questo porta gli addetti ai lavori ad interrogarsi anche sulla possibilità che sia partita una guerra di valute o se al contrario si tratti per ora solo di un gioco a scacchi tra le due Banche Centrali.

A detta di Jones Enrico Vaccari, responsabile clientela istituzionale di Consultinvest, tanto Powell quanto Draghi hanno indicato che i tassi di cambio non fanno parte dei loro mandati, ma l'atteggiamento accomodante della Fed e della BCE possono avere come conseguenza in una fase successiva proprio una guerra valutaria.

Una moneta più competitiva infatti può favorire l'export e di conseguenza il settore manifatturiero, offrendo così un po' di crescita in più.

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Eur/Usd ancora in rialzo in vista delle mosse di Fed e BCE

Quanto alle previsioni per l'euro-dollaro, gli strategist di Unicredit ritengono che il cross dovrebbe confermare il suo trend di rafforzamento in vista delle prossime riunione delle Banche Centrali in agenda a luglio.

A guardare con fiducia alle prospettive dell'euro è anche Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM, il quale ricorda che nel primo semestre dell'anno si è avuto in media un deprezzamento dell'euro.

Nel mese in corso però si è avuta una svalutazione del dollaro dopo l'apertura della Fed ad un possibile taglio dei tassi di interesse.

Eur/Usd: Intermonte lo vede a 1,16-1,18 nella seconda metà del 2019

Secondo Cesarano la fase di tendenziale apprezzamento del biglietto può esaurirsi tra il mese in corso e il prossimo, con un recupero dell'euro-dollaro fino ad area 1,16-1,18 nella seconda metà dell'anno.

Una previsione dettata dal fato che le potenziali manovre della Fed in materia di politica monetaria potrebbero essere percepite più forti rispetto a quelle della BCE.

Eur/Usd: per SG c'è ancora scetticismo sul rialzo

Non la pensano così i colleghi di Societè Generale, i quali riconoscono che l'attuale posizionamento degli investitori è favorevole alla moneta unica, viste anche le numerose posizioni ribassiste chiuse sulla stessa.

Gli esperti però al contempo evidenziano che per ora i guadagni dell'euro sono limitati e questo dimostra la riluttanza degli investitori ad assumere una posizione rialzista sulla valute UE.

A detta di Societè Generale serviranno più elementi positivi per convincere il mercato a credere in un rialzo dell'euro-dollaro, mentre per ora prevale ancora un certo scetticismo di fondo.

Eur/Usd: per Barclays il rialzo sarà breve.

I target dei prossimi mesi

Anche gli analisti di Barclays credono poco ad indebolimento duraturo del biglietto verde, tanto da prevedere un cambio euro-dollaro a 1,14 fino alla fine del terzo trimestre, quando si assisterà poi ad un'inversione di tendenza.

L'idea è che l'intervento tempestivo della Fed sarà più efficace di quello della BCE, motivo per cui Barclays si aspetta un ritorno dell'euro-dollaro a quota 1,11 nel quarto trimestre dell'anno, per poi scendere a 1,08 nei primi tre mesi del 2020 e a quota 1,06 nel secondo trimestre.

La forza dell'euro avrà vita breve perchè secondo gli analisti diversi fattori poi peseranno su questa valuta: una Bce con limiti, un rallentamento della crescita dell'area euro, una maggiore vulnerabilità agli effetti della guerra commerciale.

A questi fattori si aggiungono rischi potenziali come quelli dei possibili dazi sulle auto, una Brexit senza accordo e i timori legati al debito italiano.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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