EUR/USD timido, ma ci saranno delle sorprese. Attese e strategie

25/03/2019 17:12

EUR/USD timido, ma ci saranno delle sorprese. Attese e strategie

La settimana iniziata oggi è partita bene per l'euro-dollaro che guadagna terreno dopo l'andamento volatile della scorsa ottava. Quest'oggi la moneta unica si spinge in avanti contro il biglietto verde, sostenuta principalmente dalle buone notizie arrivate dalla Germania.

Euro-Dollaro in recupero sulla scia dell'indice IFO

Questa mattina è stato reso noto l'indice IFO che a marzo si è attestato a 99,6 punti, in rialzo rispetto all'indicazione del mese precedente fermatasi a 98,5 punti e oltre le previsioni degli analisti che si erano preparati ad un incremento meno corposo a 98,7 punti.

L'euro così risale la china dopo la flessione di venerdì scorso che ha allontanato bruscamente il cross da quota 1,14, con una discesa anche poco soto area 1,13.

Eur/Usd in ripresa dopo affondo di venerdì alimentato da indici PMI

Le vendite sono state alimentate prima del week-end dai deludenti aggiornamenti sugli indici PMI in Europa, e in particolare a quello della Germania, che hanno confermato le difficoltà in cui versa l'economia dell'area euro, prospettando una fase di negatività più profonda e duratura del previsto.

L'euro-dollaro ha così mandato in fumo l'intero recupero messo a segno nei giorni precedenti sulla scia delle indicazioni arrivate dalla Fed che di fatto ha fatto sapere che quest'anno non ci sarà un rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti.

Euro favorito dalla mossa della Fed, ma occhio a Brexit e elezioni UE

Una mossa che ha colto di sorpresa gli analisti di Societè Generale, i quali si segnalano che il verdetto della Banca Centrale americana non è certo favorevole per il dollaro.

Gli stessi esperti però segnalano che a condizionare l'andamento della moneta unica nei confronti del biglietto verde è anche l'evoluzione del tema Brexit, visto che l'ipotesi di un'uscita del Regno Unito dall'UE senza accordo pesa inevitabilmente sull'euro.

Su quest'ultimo grava inoltre l'incertezza legata all'esito delle elezioni europee in agenda a maggio, ma da più parti gli analisti avvertono che sono possibili sorprese per l'euro-dollaro e non molto in là nel tempo.

Eur/Usd: per Unicredit il rialzo potrebbe avvenire prima del previsto

Secondo gli analisti di Unicredit l'apprezzamento del cross inizierà probabilmente prima del previsto e potrebbe anche rivelarsi più significativo di quanto pensassero.

Gli esperti affermano ciò anche sulla scia delle ultime indicazioni arrivate dalla Fed che a loro dire hanno aumentato i rischi al ribasso per le loro previsioni sul biglietto verde.

Un deprezzamento di quest'ultimo nel medio termine è atteso anche dai colleghi di Mitsubishi UFJ Financial Group, i quali prevedono che il dollaro possa indebolirsi per via del calo della domanda di titoli statunitensi.

Nell'ultimo trimestre del 2018 sono stati venduti titoli per 114,5 miliardi di dollari, ma la forza della divisa Usa ora rende più oneroso il finanziamento del deficit delle partite correnti.


Questo, unitamente alla possibile pausa nel ciclo di rialzi dei tassi da parte della Fed, potrebbe avere come risultato più probabile un indebolimento del dollaro a favore dell'euro.
Non diversa la view di Morgan Stanley secondo cui il mercato sta sottostimando il fatto che stanno cambiando i fattori che hanno sostenuto il biglietto verde nel 2018.

Lo scorso anno la forza del dollaro è stata alimentata da una frenata dell'economia in altre realtà al di fuori degli Stati Uniti, dal protezionismo e dalla politica fiscale di Trump, e dalla politica monetaria della Fed.
Ora le cose stanno cambiando visto che gli effetti della riforma fiscale Usa quest'anno saranno più deboli rispetto al 2018, la Fed da parte sua non alzerà i tassi di interesse quest'anno e anche la guerra commerciale spaventa meno gli investitori che scommettono sempre più su un esito positivo della stessa.


A ciò si aggiunga che secondo Morgan Stanley dal punto di vista macro si potrebbe assistere ad un rimbalzo tanto in Cina quanto in Europa che beneficierebbe peraltro di una ripresa della prima.
Gli analisti della banca americana avvertono che una decisa inversione di questi fattori avrà come effetto l'avvio di un ciclo di indebolimento del dollaro a vantaggio dell'euro.

Si profila dunque un cambio di rotta per il cross euro-dollaro e indicazioni in tal senso giungono anche da altre banche d'affari.
Se gli analisti di Jp Morgan già da tempo hanno fatto sapere di attendersi una risalita del cambio a quota 1,19 per fine 2019, i colleghi della National Bank of Canada credono l'euro-dollaro ritroverà slancio grazie a due fattori chiave.


Da una parte il mercato inizierà a prezzare la fine della politica restrittiva della Fed e dall'altra l'inizio di una progressiva normalizzazione da parte della BCE.
Anche se al momento l'euro non naviga in acque molto tranquilli per via della frenata dell'economia e delle problematiche interne all'Eurozona, gli analisti si aspettano che la valuta Ue possa performare bene quest'anno, tanto da vedere un cross euro-dollaro a quota 1,23 a fine 2019.

Ancora più elevato il target indicato da Bank of America che si aspetta il raggiungimento di area 1,25 al termine di quest'anno. Per gli analisti l'euro-dollaro invertirà la rotta nei mesi a venire e si riporterà in primis intorno a quota 1,20, sulla scia di una maggiore convergenza delle politiche monetarie della Fed e della BCE.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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