Il superdollaro affonda sterlina e euro

12/02/2019 08:00

Il superdollaro affonda sterlina e euro

Il dollaro, in questo momento, sembra proprio non avere rivale sui mercati Forex, mettendo a segno il rally più lungo degli ultimi tre anni. Affonda la sterlina, sulla scia degli ennesimi dati macroeconomici negativi dell'economia britannica e cala anche l'euro, per effetto, anche in questo caso, del rallentamento delle economie europee e delle previsioni dovish degli analisti sulla politica monetaria della Federal Reserve.

Ieri, la sterlina è scesa nei confronti del biglietto verde fino a quota 1,2852, dopo la pubblicazione dei dati macroeconomici del Regno Unito.

Pessimo il tasso di crescita del Pil, sceso del -0,4% su base mensile a Dicembre, quattro decimali in meno rispetto alle attese degli analisti, e salito soltanto del +0,2% su base trimestrale e del +1,3% su base annuale. In forte calo anche gli investimenti delle aziende, -1,4% su base trimestrale, addirittura -2,8% le costruzioni (gli analisti si attendevano un aumento del +0,2%), -0,5% la produzione industriale di Dicembre (gli analisti si aspettavano un aumento del +0,1%) e -0,7% la produzione manifatturiera dello stesso mese (+0,2% il dato atteso).

La causa di questa pioggia di dati negativi è sempre l'incertezza che si sta creando sul futuro della Brexit, a ormai poche settimane dalla data ufficiale di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, fissata per il 29 marzo. In assenza di notizie positive circa un possibile passo indietro da parte di Bruxelles sull'accordo da sottoscrivere con il primo ministro britannico Theresa May o di un passo in avanti di Londra, circa l'intenzione di posticipare la data d'uscita, è difficile prevedere un recupero del pound.

Al contrario, la discesa potrebbe continuare nei prossimi giorni, nel caso lo stallo dovesse proseguire.

Per quanto riguarda l'EURUSD, prosegue il trend negativo iniziato con l'ultimo FOMC della FED, quello nel quale il governatore Jerome Powell ha lasciato intendere che il processo di rialzo dei tassi d'interesse negli Stati Uniti subirà, almeno per il momento, una pausa.
Seguendo la "regola del pollice" dell'economia monetaria internazionale, in realtà, una politica monetaria più accomodante della FED avrebbe dovuto favorire il rafforzamento dell'euro. Tuttavia, i dati negativi relativi all'andamento delle principali economie dell'Unione Europea ha creato forti aspettative tra gli investitori che anche la BCE possa essere costretta a rimandare il suo primo aumento dei tassi d'interesse, previsto per questa estate.

E così, il dollaro ha proseguito la sua ascesa.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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