La lira turca scende ancora, tra rischi di controllo capitali

La lira turca si è indebolita nella giornata di ieri, dopo che la banca centrale ha abbassato il tasso di interesse applicato al mercato degli swap e tenuto un'asta di pronti contro termine per la prima volta in quasi due settimane, invertendo così la politica monetaria restrittiva che aveva intrapreso per sostenere la valuta.
L'anno scorso, la crisi valutaria in Turchia ha deprezzato di quasi il 30,0% il valore della lira rispetto al dollaro e nel 2019 la perdita è aumentata.

La lira si è indebolita così fino a quota 6,0117 contro il dollaro, prima di risalire. La banca centrale ha iniettato 17 milioni di lire turche (2,8 miliardi di dollari) nel mercato pronti contro termine, per la prima volta da quando li aveva sospesi lo scorso 9 maggio.

Inoltre, ha abbassato il tasso di interesse nelle operazioni di swap al 24% dal 25,5%.

I banchieri centrali turchi si sono giustificati dicendo che questa mossa abbasserà gradualmente il costo medio del finanziamento dello stesso importo, al tasso ufficiale della banca del 24%. Le decisioni sono arrivate mentre gli investitori hanno appreso della decisione di imporre un ritardo di liquidazione di un giorno per gli acquisti di oltre 100mila dollari effettuati in valuta estera da parte di privati.

Una mossa che potrebbe sollevare preoccupazioni sui controlli sui capitali.