La sterlina rimane invariata nonostante il caos Brexit

La sterlina è rimasta invariata contro euro e dollaro nella giornata di ieri, nonostante la crisi politica ormai apertasi nel governo britannico di Theresa May. Il pound si è mosso in uno stretto range compreso tra 1,1669 e 1,1718 contro la divisa unica e tra 1,3264 e 1,3272 nei confronti del biglietto verde.
Una calma insolita, considerando che la May ha chiesto all’Unione Europea di posticipare la data ufficiale della Brexit, non chiarendo, tuttavia, né i tempi né le motivazioni. L'ultima riunione di Governo è finita poi in uno scontro aperto tra ministri pro e anti-Brexit, che ha contribuito a creare ancora più incertezza sui mercati finanziari.

Mentre sulla vicenda comincia ad emergere una certa frustrazione tra i capi di Stato e Governo europei, che si incontreranno giovedì e venerdì nel Consiglio Europeo che avrà proprio la Brexit come tema, il primo ministro è al lavoro per far approvare l’ultimo accordo concordato con l'Unione, cercando di ottenere un rinvio della Brexit o un'altra modifica dell'accordo per poter aggirare l'aggravante posta dallo speaker della Camera dei Comuni John Bercow, che lunedì ha dichiarato inammissibile il terzo voto sul piano May.

Un articolo del Guardian riporta che la May avrebbe quindi deciso di scrivere direttamente al presidente del Consiglio Donald Tusk, al fine di rendere note le richieste e le intenzioni del suo governo, in maniera da scavalcare l'impedimento posto da Bercow.

Le opzioni, al momento, sono soltanto due. Chiedere una estensione breve di tre mesi, con il rischio di non raggiungere lo stesso un accordo a giugno e di finire così in uno scenario 'no deal', oppure una più lunga, fino a 2 anni, che rischierebbe di annacquare o annullare del tutto la Brexit.
In ogni caso, l'attenzione dei traders è ormai puntata tutta sul prossimo Consiglio Europeo, quando saranno i leader europei a dire una parola definitiva sul futuro delle relazioni tra Regno Unito e UE.