Manifestazioni e rally dell’ HKD

12/06/2019 15:25

Manifestazioni e rally dell’ HKD

S’impenna l’HKD

By Peter Rosenstreich

Le manifestazioni di piazza a Hong Kong contro il decreto sull’estradizione potrebbero essere offuscate dall’attività sul mercato valutario locale. Nelle contrattazioni odierne il dollaro di Hong Kong è lievitato ai livelli massimi contro l’USD e anche l’HIBOR si è impennato.
L’HKD rimane la valuta regionale più sopravvalutata, nonostante i segnali di vulnerabilità economica. La debolezza dei tassi USA, dovuta al cambiamento delle attese riguardanti la Fed, e il miglioramento a Hong Kong (HIBOR a 1 mese 2,42% dallo 0,92% di febbraio) hanno fatto calare lo spread LIBOR-HIBOR.

Ma i timori di uno sganciamento dall’USD sono eccessivi. L’Autorità Monetaria di Hong Kong (HKMA) ha più di $400 mld di riserve per proteggere la sua valuta. Nonostante gli impulsi negativi dall’economia cinese, incluse le tensioni commerciali, non prevediamo una rottura nell’USD/HKD o modifiche dell’attuale regime valutario.
Malgrado i disordini sociali, la stabilità del sistema bancario di Hong Kong, la mancanza di alternative sul forex e la potenza di fuoco della HKMA suggeriscono che i banchieri sono ancora in grado di gestire la pressione al rialzo sui tassi d’interesse. In un’ottica di medio termine, l’USD/HKD dovrebbe cambiare direzione, per testare di nuovo la convertibilità sul lato debole a 7,850.

Nel breve termine, c’è preoccupazione per la contrazione della liquidità in HKD. Le banche hanno concesso molti prestiti a costruttori e banche della terraferma cinese. Se a questo si aggiunge il nuovo interesse degli speculatori (attribuibile al fatto che la PBoC ha emesso titoli in HKD), la disponibilità di HKD potrebbe risentirne.

Mercati in pausa in vista dei dati IPC USA

By Arnaud Masset

Dopo il rally fino ai massimi mensili di martedì, mercoledì le borse hanno consolidato i risultati.

I future front month sull’S&P 500 si sono stabilizzati sopra i 2.880 punti, in calo dello 0,23% durante la seduta, mentre in Europa i future sull’EuroSTOXX 50 sono diminuiti marginalmente, dello 0,29%, a 3.391. punti. Vale la pena notare che l’indice della borsa svizzera (Swiss Market Index, SMI) ieri ha toccato un nuovo record, pari a 9.871,44 punti.
Questo grazie alla performance solida di Nestlé, Novartis e Roche, che dall’inizio dell’anno hanno contribuito a sollevare l’indice di 437,310 e 230 punti. Se c’è qualcuno da ringraziare per l’ultimo rally, questo è il presidente della BCE. Mario Draghi, infatti, all’ultima riunione ha adottato un approccio da colomba, non escludendo l’opzione di un ulteriore allentamento monetario.

Il consiglio direttivo della banca ha infatti discusso la possibilità di riavviare l’allentamento quantitativo e tagliare i tassi.

Di recente, anche la Federal Reserve è diventata colomba, mostrandosi preoccupata per la crescita economica e gli effetti negativi dell’attuale guerra commerciale.
Stando al mercato OIS, ora gli investitori scontano almeno due tagli del tasso entro la fine dell’anno. A nostro avviso, questa previsione è un po’ troppo audace, perché crediamo che la Fed userà la sua ultima cartuccia con prudenza.

Oggi tutti gli occhi saranno puntatati sui dati sull’inflazione in uscita alle 12:30 GMT.

A maggio l’inflazione primaria dovrebbe essere scesa all’1,9% a/a, mentre il barometro dell’inflazione preferito dalla Fed, l’indice di fondo, dovrebbe risultare piatto, pari al 2,1% a/a. Le borse e i mercati obbligazionari scontano un taglio del tasso nel prossimo futuro, per cui il rischio è inclinato al rialzo per l’odierno rapporto sull’inflazione.
Dati sull’inflazione più elevati potrebbero innescare vendite, perché i partecipanti al mercato sconterebbero una mossa accomodante della Fed nel breve termine. D’altro canto, dati sull’inflazione significativamente più deboli, soprattutto per l’indice di fondo, alimenterebbero l’attuale rally.

Nel complesso, anche se a nostro avviso il mercato sta fraintendendo le intenzioni della Fed, anticipando diversi tagli del tasso nel prossimo futuro, crediamo che la Fed allenterà ulteriormente le condizioni monetarie non prima della seconda parte dell’estate.

Autore: Swissquote Fonte: News Trend Online

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