Ordini alle fabbriche tedesche, rischio recessione in Giappone

07/10/2019 14:36

Ordini alle fabbriche tedesche, rischio recessione in Giappone

Ordini alle fabbriche tedesche deboli

By Peter Rosenstreich

In Germania i dati economici continuano a peggiorare. Ad agosto, gli ordini alle fabbriche tedesche sono calati del -0,6% m/m, più del -0,3% previsto. Il tasso annuo è sceso al -6,7% a fronte del -5,0%, rivisto al ribasso, riferito a luglio.
I nuovi ordini per beni di uso immediato hanno mostrato un piccolo rimbalzo su base mensile, ma la debolezza dei beni in capitale e di consumo ha esercitato pressioni sul dato primario. Forse l’aspetto più preoccupante del dato è il crollo del 2,6% m/m negli ordini interni, soprattutto per i beni di consumo.

La debolezza economica non si sta traducendo in preoccupazione fra i consumatori. I consumi delle famiglie tedesche, espressi in percentuale del PIL, sono diminuiti dal 1980, ma rimangono al 52%. In realtà, il manifatturiero tedesco rimane in recessione nel T3 e la notizia che i consumatori tedeschi inizino a mostrare segnali di debolezza è preoccupante.
Probabilmente la crescita del PIL tedesco subirà un’ulteriore contrazione. Il Comitato esecutivo della BCE mostra ancora profonde divisioni al suo interno. Tuttavia, alla luce dello stallo nei dati provenienti dal motore della crescita economica in Europa, probabilmente crescerà il numero dei sostenitori di una politica monetaria accomodante (stima: 16 colombe e 6 falchi).

L’ultimo comunicato sulla politica monetaria di Christine Lagarde, simile a quello di Draghi, annunciava ulteriori interventi in arrivo per allentare la politica monetaria. Propendiamo per continuare a vendere Euro e vediamo nei rimbalzi dell’EUR/USD un’opportunità per ricaricare i corti.

Aumentano i rischi di recessione in Giappone

By Vincent Mivelaz

Gli ultimi aggiornamenti sulla disputa commerciale fra USA e Cina hanno dato un’altra spinta al bene rifugio JPY; pare, infatti, che la Cina intenda restringere la portata dei negoziati che si svolgeranno giovedì 10 e venerdì 11 ottobre a Washington.

Ciò dovrebbe spianare la strada a un aumento dei dazi dal 15 ottobre 2019, dall’attuale 25% al 30%, su beni cinesi importati per un valore di USD 250 miliardi e pertanto intensificare la spirale di ritorsioni da entrambi i fronti, favorendo una propensione per i lunghi in JPY entro la fine della settimana.
Nel frattempo, il declassamento della valutazione economica da parte del governo giapponese, che ha menzionato un “peggioramento” dopo la diffusione dell’indice sulle condizioni delle imprese, conferma che l’economia giapponese è probabilmente entrata in recessione, in quanto il parziale accordo commerciale firmato da USA e Giappone copre solo una piccola parte degli scambi bilaterali attualmente in essere.

Rispetto al comunicato iniziale, secondo cui l’economia giapponese si stava riprendendo a un ritmo moderato grazie alla solida domanda interna, il governo probabilmente modificherà la sua impostazione, dato che l’aumento dell’imposta sulle vendite, dall’8% al 10%, in vigore dal 1° ottobre, dovrebbe frenare i consumi privati in Giappone e pertanto peggiorare le prospettive.

Ad agosto, l’indice coincidente, che fornisce una valutazione della salute dell’economia incrociando i dati riferiti a produzione industriale, vendite al dettaglio e occupazione, è sceso a 99,3 punti (precedente: 99,7), attestandosi sui minimi dall’agosto 2016. In tale contesto, la cifra sul PIL giapponese riferito al T3 t/t, che sarà diffuso il 14 novembre, dovrebbe confermare un rallentamento rispetto al T2 pari allo 0,30%, spianando la strada a un aumento della spesa pubblica e a un allentamento della politica della BoJ, nell’ambito di una potenziale recessione tecnica entro la fine dell’anno.

I negoziati commerciali fra USA e Giappone dovrebbero proseguire, giacché l’attuale accordo riguarda principalmente le esportazioni di carne bovina e suina USA in Giappone, e omette temi importanti quali i settori automobilistico, aeronautico e dei semi-conduttori giapponesi.

Autore: Swissquote Fonte: News Trend Online

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