Pausa per l’USD

26/04/2019 14:00

Pausa per l’USD

Pausa per l’USD

By Peter Rosenstreich

Sui mercati forex si è fermata la domanda aggressiva di USD. Forse c’è trepidazione in vista della pubblicazione odierna della prima stima sul PIL USA riferita al T1. Le valutazioni sull’attività economica nel T1 sono oscillate molto negli ultimi mesi, riflettendo opinioni mutevoli sulla spesa dei consumatori e sulle prospettive per il commercio globale.
I mercati prevedono un aumento dell’1,8%, ma a nostro avviso potrebbe esserci una sorpresa al rialzo. Anche se questo dato potrebbe mostrare la crescita più lenta da quasi due anni, rimane una cifra solida. Un rallentamento più marcato indurrà gli analisti a puntare rapidamente il dito sulla curva dei rendimenti piatta e a prevedere una recessione alla fine del 2019 o all’inizio del 2020.

Secondo noi, invece, è necessario uno shock sui mercati del lavoro, che paralizzerebbe la spesa dei consumatori, prima di considerare trimestri consecutivi di crescita negativa del PIL. La disoccupazione bassa, al 4%, e il costante miglioramento della crescita delle retribuzioni (con un’accelerazione dal 3,4% al 3,8% nell’ultimo anno) fungeranno da barriera contro shock temporanei.
Tuttavia, anche il mercato del lavoro forte comporta un rischio, se la costante ristrutturazione di organici gonfiati dovesse innescare maggiori timori di licenziamenti. Questo appare tuttavia un rischio lontano. Nell’attuale contesto macroeconomico, rimaniamo costruttivi sull’USD contro le valute G10, sulla base delle solide prospettive economiche, degli utili trimestrali che spingono le azioni e degli ampi differenziali fra i tassi d’interesse.

Nell’UE le preoccupazioni di breve termine si concentreranno sulle elezioni politiche in Spagna.

Il parlamento spagnolo ne uscirà probabilmente ancor più frammentato e il rapporto di forza si sposterà verso il PSOE socialista. Nonostante le marcate posizioni corte sull’Euro, è improbabile un miglioramento dell’EUR/USD senza un cambiamento fondamentale.

Kiwi in rialzo per la sorpresa dai dati commerciali

By Vincent Mivelaz

Dopo aver ceduto più dell’1,36% negli ultimi tre giorni contro il biglietto verde a causa della delusione generata dalle cifre sull’inflazione del suo omologo australiano, e dopo aver subito un simile declino in precedenza, il dollaro neozelandese sta invertendo la tendenza, rimbalzando contro le principali valute G10 dopo che, nel suo intervento, il governatore della banca centrale neozelandese (Reserve Bank of New Zealand, RBNZ) Adrian Orr ha smorzato i timori sul rallentamento della crescita.

Il surplus commerciale di marzo si è poi attestato sui massimi da otto anni, cosa che ha dato ai trader di valute buone ragioni per avviare una svolta rialzista – anche se è molto probabile il rischio di un ulteriore calo.

Anche se il surplus commerciale mensile pari a NZD 922 milioni (previsione: 131 milioni) ha sorpreso ampiamente al rialzo con esportazioni in aumento del 19% (NZD 899 milioni) e importazioni in calo del 3,50% (NZD 174 milioni) rispetto al marzo del 2018, sembra che il recente rimbalzo sia stato un caso speciale.

Le importazioni cinesi di latte, legname, carni bovine e agnello sono aumentate del 52% rispetto all’anno precedente, e le esportazioni a 12 mesi hanno subito un’accelerazione del 20,80%, il che indica un miglioramento nei paesi dei principali partner per le esportazioni. Tuttavia, nonostante mercato del lavoro in salute, fiducia dei consumatori di aprile sui massimi da 13 mesi e situazione fiscale solida, è molto probabile che la RBNZ segua le orme della RBA, tagliando il suo tasso di riferimento di 25 punti base durante la riunione di politica monetaria dell’8 maggio 2019.

A marzo l’inflazione primaria si è attestata all’1,50%, in calo rispetto all’1,90% di febbraio.

Poiché al momento le contrattazioni in Australia e Nuova Zelanda sono limitate per le chiusure per festività, ci aspettiamo che sia sull’aussie, sia sul kiwi influiscano i dati di prossima uscita sul PIL USA, mentre sono probabili ulteriori flessioni in vista delle riunioni delle banche centrali.
Al momento a 0,6651, nel breve termine la coppia NZD/USD di dirige verso 0,6620.

Autore: Swissquote Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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